Santa Maria C.V. - Spaccio di droga tra Caserta e Napoli 54 arresti, Intervista a Carpino (15.04.13)

  • 11 anni fa
http://www.pupia.tv - Santa Maria C.V. - Operazione antidroga dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere nelle province di Caserta e Napoli con 54 arresti (43 in carcere e 11 ai domiciliari) per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti e spaccio. Individuati e sgominati due gruppi criminali che gestivano lo spaccio e il narcotraffico, in particolare di cocaina, per rifornire le piazze di spaccio del Casertano e del Napoletano, giungendo fino a Frosinone e Ravenna. Sequestrati beni mobili e immobili per 3,9 milioni di euro.
Dall'inchiesta, avviata nel 2010, è emerso come l'organizzazione narcotrafficanti della provincia di Caserta, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dai pm della Procura Antimafia di Napoli, era suddivisa in due gruppi. Il primo era, a sua volta, suddiviso in tre sottogruppi riconducibili alle famiglie malavitose di Raffaele Piscitelli, detto ''o' cervinese', di Santa Maria a Vico, dei Del Gaudio di Santa Maria Capua Vetere e di Clementina Barberino, ex convivente di Piscitelli, attiva prevalentemente a San Felice a Cancello. Si era creato anche un terzo sottogruppo indipendente che cominciava a gestire una propria piazza di spaccio nella vicina frazione di Talanico di San Felice a Cancello.

Il secondo gruppo criminale, invece, era suddiviso in due sottogruppi: nella provincia di Napoli, tra i quartieri partenopei Secondigliano, Miano, Scampia e Rione Triano, e nel Casertano, a Gricignano di Aversa.

Scoperto il modus operandi del gruppo criminale casertano con l'assidua presenza di vedette e pusher nelle piazze di spaccio che per eludere eventuali intercettazioni utilizzavano un linguaggio criptico per comunicare tra loro: ''prendere un caffe''' o ''portami una palla'' veniva utilizzato per indicare l'ordine d'acquisto della droga. Particolarmente attenti i controlli anti polizia dei pusher nelle piazze di spaccio: in un'occasione, infatti, gli spacciatori si sono accorti e hanno disinstallato un sistema di telecamere posizionato dalle forze dell'ordine in una piazza di spaccio. La struttura associativa era caratterizzata - sottolinea in una nota il procuratore aggiunto della Dda di Napoli, Francesco Greco - da un gruppo di personaggi che, seppur non organizzati in modo verticistico e piramidale tra loro, risultavano comunque dediti in modo stabile e continuativo al traffico di innumerevoli quantitativi di cocaina, alimentando le varie piazze di spaccio nelle province di Napoli, Caserta, Frosinone e Ravenna traendone ingenti profitti economici.(15.04.13)

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