Rapinano banca a Rimini fuggono a San Marino, individuati i banditi

  • 11 anni fa
Aveva messo a segno una rapina a volto scoperto, poi era fuggito con il complice a San Marino, attendendo il momento giusto per fare ritorno a Rimini. La Squadra Mobile della Polizia però lo ha tratto in arresto due giorni dopo la rapina e ieri è finito in carcere anche il complice. Si tratta di un 40enne, nato in provincia di Taranto, di fatto domiciliato a Rimini e un 34enne catanese, residente a Rimini, ora entrambi in stato di fermo.
La rapina era avvenuta il 12 marzo alle 10.20 nella filiale di Viale Marconi della Banca di Rimini, a Miramare. Pochi minuti dopo era arrivata la chiamata al 113 dal personale della banca: un individuo di robusta corporatura era entrato e a volto scoperto, dopo aver mimato il possesso di un arma, aveva minacciato i cassieri. In pochi attimi si era fatto consegnare il contenuto delle casse, circa 5000 euro, per poi dileguarsi nel nulla. Sul posto era giunta la Polizia che, dopo aver visionato le immagini video delle telecamere di sorveglianza, era riuscita in poco tempo a identificare l'autore della rapina. L'uomo era già noto infatti alle Forze dell'Ordine, poiché più volte era stato fermato e foto segnalato dalla Polizia Ferroviaria.
Il pugliese si appoggiava solitamente alla Papa Giovanni XXIII, ma da qualche tempo non si faceva più vedere. Le indagini si sono allora spostate in direzione San Marino e l'intuizione degli Agenti si è rivelata corretta. Il 14 marzo, la Polizia ha fermato l'uomo mentre scendeva alla Stazione di Rimini da un autobus proveniente proprio da San Marino. L'uomo è stato così portato in Questura ed identificato dai cassieri. Durante la perquisizione personale, gli sono stati ritrovati dentro le scarpe 1500 euro, tutti in banconote da 50, parte del bottino della rapina. Il 40enne è stato così condotto nella casa circondariale di Rimini in stato di fermo. Le indagini della Squadra Mobile non si sono però arrestate. Sicuri che ci fosse un complice che avesse aiutato il pugliese nella fuga, hanno controllato il traffico telefonico dell'uomo e sono giunti al catanese. Il 34enne aveva atteso il tarantino in auto e lo aveva aiutato nella fuga verso San Marino. La sua presenza sul luogo della rapina è stata anche confermata dall'analisi delle telefonate effettuate dall'uomo: 2 minuti prima e 5 minuti dopo la rapina, ha infatti effettuato chiamate proprio dalla cella di Viale Marconi. L'autorità giudiziaria così ha emesso ieri un fermo per l'uomo, che gli è stato notificato un'ora dopo dalla Polizia. Fermato in mattinata in zona Stazione è stato portato anche lui nella casa circondariale di Rimini. " I due rapinatori sono pendolari, perché di fatto sono senza fissa dimora. Professionisti, o comunque specializzati, in rapine in genere, soprattutto di istituti bancari" ha dichiarato Nicola Vitale, capo della Squadra Mobile della Polizia di Rimini. "La conoscenza del territorio e dei clienti che frequentano e delinquono nel nostro territorio è alla base del successo, che ti permette nel giro di 24 ore di fermare gli autori di una rapina. C'è una lieve recrudescenza dei reati contro il patrimonio, ma le risposte ci sono. Cerchiamo di rispondere colpo su colpo" ha concluso Vitale.