Ruoppolo Teleacras - Provenzano e il tentato suicidio

  • 12 anni fa
I servizi di Angelo Ruoppolo ( https://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538 ) Teleacras Agrigento dell' 11 e 12 maggio 2012.
Il caso Provenzano : secondo fonti del Dap, il Dipartimento per l' amministrazione penitenziaria, il tentato suicidio del boss sarebbe stato simulato. Ecco il testo :
Bernardo Provenzano tenta il suicidio. Nel carcere di Parma. La testa dentro un sacchetto di plastica. Ed è stato salvato dai poliziotti penitenziari. Ecco la notizia. E forse è falsa, nel senso che è stata una simulazione. Sì, secondo fonti del Dap, il Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria, il tentato suicidio di Provenzano sarebbe un bluff. L' ex capo di Cosa nostra siciliana è stato sottoposto a perizie. E gli esami hanno confermato che è capace di intendere e di volere. E invece, ancora secondo radio carcere, Provenzano già da alcuni giorni avrebbe cercato di dimostrare la sua pazzia. Ad esempio, si è lamentato di non riuscire a sedersi, e di non trovare la sedia. Poi, l'episodio del sacchetto, utilizzato per i farmaci, e che il corleonese ha infilato in testa appena si è avvicinato un agente di sorveglianza. Il poliziotto è intervenuto tempestivamente. Provenzano, 79 anni di eta', una latitanza record di 43 anni, detenuto dall' 11 aprile del 2006 in regime di 41 bis, non è stato soccorso in Ospedale. E' gravemente malato, reduce da un tumore alla prostata, e soffre di un inizio di Parkinson e di un'encefalite destinata a peggiorare. Nonostante ciò è stato ritenuto in grado di partecipare ai processi e di difendersi utilmente. Il difensore di Provenzano, l' avvocato Rosalba Di Gregorio, interroga sulla presenza del sacchetto di plastica nella cella di Provenzano. Infatti, ai detenuti al 41 bis non e' consentito il possesso di nessun oggetto pericoloso. Come mai nessuno si è accorto del sacchetto ? In attesa di risposta, i sindacati di categoria penitenziaria ricordano che nel 2011 la Polizia penitenziaria ha salvato la vita a 1.037 persone che hanno tentato il suicidio in carcere, dove le carenze logistiche e di organico sono tante. E così anche a Parma, dove, insieme a Provenzano, sono una cinquantina i detenuti al 41 bis.
Nessun mistero sulla presenza nella cella di Bernardo Provenzano del sacchetto con cui il boss avrebbe tentato il suicidio. Secondo fonti del Dap, il Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria, il sacchetto non gli e' stato vietato perche', nonostante il regime del carcere duro, simili restrizioni sono imposte solo a chi manifesta l'intento di suicidarsi. E da parte di Provenzano, sinora, non vi e' stato alcun segnale del genere. Invece, a seguito di quanto accaduto, il boss sara' sottoposto ad una sorveglianza piu' serrata. Infatti, adesso, in cella, nemmeno il fornelletto per scaldare i pasti. Tentato suicidio, o solo simulato, e poi, messaggio all'esterno del carcere ? Tanti interrogativi e dubbi. E' privilegiata l' ipotesi della simulazione. Il sacchetto e' molto piccolo. E Provenzano lo ha infilato in testa non nel bagno, dove le immagini delle telecamere sono meno nitide, ma nella stanza, dove il video e' piu' a fuoco. E poi, il quando, a cavallo della mezzanotte, al cambio turno degli agenti, che si sono accorti subito del gesto. Prudente e' il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, che ritiene legittima ogni supposizione e dichiara : "quanto accaduto e' una spia importante di un disagio personale, di una mancanza di equilibrio, soprattutto per un capomafia di quel livello". E il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, lancia un appello a Provenzano affinche' collabori con la Giustizia. Le sue parole : " per la morte di Provenzano forse non avrei pianto, ma non dobbiamo perdere il contatto con l'umanita'. Provenzano sta per morire ma puo' aiutarci a risolvere dei misteri di questa Italia. Dacci una mano. Provenzano ha poco da vivere e per questo bisogna sbrigarsi. Deve essere piu' lucido per ricostruire storie e fatti ".