Firenze - Arrestato per corruzione primario di chirurgia plastica del Careggi (29.03.12)

  • 12 anni fa
http://www.pupia.tv - Firenze - Arrestato per corruzione primario di chirurgia plastica del Careggi. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato questa mattina esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip presso il Tribunale di Firenze, Paola Belsito, su richiesta dei sostituti procuratori Luca Turco e Giuseppina Mione, nei confronti del professore Mario Dini, primario del reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva dell'azienda universitaria ospedaliera di Careggi, nonché direttore della scuola di specializzazione di chirurgia plastica ricostruttiva estetica dell'Università di Firenze. Centossessanta finanzieri hanno dato corso, in 7 Regioni italiane (Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania), a 53 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di altri soggetti indagati, non destinatari dell'odierno provvedimento restrittivo. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di peculato, corruzione, concussione, falsità ideologica in atti pubblici e abuso d'ufficio e riguardano fatti che, oltre al noto chirurgo fiorentino, vedono coinvolti, a vario titolo, anche altri medici, nonché informatori scientifici di una azienda produttrice di protesi mediche. Il presidente dell'Ordine dei medici di Firenze, Antonio Panti, commentando all'Adnkronos Salute la notizia, ha dichiarato: "Mario Dini è uno stimato professionista. Se è colpevole della massa di reati di cui viene accusato, dovà accertarlo la Magistratura. Come Ordine siamo vincolati al fatto che, alla consegna dell'atto della Procura, dovremo sospendere il medico fino alla conclusione della vicenda e alla sentenza". "Ci affidiamo al buon senso e alla competenza della magistratura. Ricordando - avverte Panti - che queste vicende spesso mettono in luce cose gravi, ma più spesso finiscono con un'assoluzione perché il fatto non sussite. Dunque inviterei alla cautela nell'esprimere giudizi, fino alla sentenza definitiva". (29.03.12)