00:00Allora ragazzi, buongiorno, parlando di pallone, da cosa si denota il cambio di marcia del Napoli?
00:06Non limitandoci al modulo e non circoscrivendo il tutto all'aggressività, alla grinta e a tutta una serie di fattori in termini di atteggiamento che sicuramente espostano gli equilibri, ma non solo.
00:20E l'attenzione, e l'attenzione la si denota soprattutto sulle palle inattive, non solo quelle a favore, dove sicuramente portare a battere i calci d'angoli o le punizioni a dei calciatori come Lang o Neres, qualche vantaggio ce lo sta dando in termini oggettivi, ma soprattutto su quelle a favore.
00:39Il Napoli, a differenza dell'anno scorso, era diventato assolutamente fragile da questo punto di vista, che è un punto di vista che sposta gli equilibri.
00:48Nella partita di Roma, con una squadra che porta centimetri, perché nel primo tempo avevano Ferguson, Cristante, Indica, lo stesso Mancini, mai avuto la percezione di poter rischiare qualcosina.
01:01Le abbiamo prese tutte, mentre a Eindhoven, con l'Inter, con il Como, ma in tante occasioni, pure Bologna, si era rischiato sempre dal primo minuto dei primi calci d'angoli contro.
01:12C'è stato uno switch mentale, un cambio di passo, un cambio di marcia, soprattutto da un punto di vista di questi particolari, che poi a fine campionato spostano punti e probabilmente vanno a determinare dei risultati.
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