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https://www.pupia.tv - Roma - Il delitto di Saman Abbas di Giammarco Menga - Conferenza stampa di Martina Semenzato (13.11.25)

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Trascrizione
00:00Buongiorno a tutti, buongiorno a tutte. Io lascio la parola al magistrato De Gioia perché
00:09è il nostro moderatore, mi par corretto.
00:12Sì, io ringrazio la Presidente. Io sono il moderatore di questo evento bellissimo perché
00:17oggi non è soltanto la presentazione di un libro ma la ricostruzione con protagonisti.
00:22Abbiamo anche il pubblico ministero che ha sostenuto l'accusa nel grado di appello di
00:25questo delitto del quale si è tanto parlato, il cui esito era tutt'altro che scontato.
00:32Questo evento viene fatto all'interno del taccuino dei nuovi linguaggi contro la violenza di genere
00:39fortemente voluto dalla nostra Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio
00:44nonché contro ogni forma di violenza di genere, onorevole Martina Semenzato.
00:51Non so se la Presidente vuole introdurre l'intervento del sottosegretario.
00:54Grazie. Allora innanzitutto grazie a tutti. Ringrazio prima di tutto il nostro sottosegretario
01:01Paolo Frattinetti per la presenza, per il supporto, per essere un sottosegretario sempre presente
01:08nelle battaglie, nella lotta alla violenza di genere. Quindi è un ringraziamento anche personale.
01:14Forse non avevo mai avuto occasione di farlo ma ogni volta che la chiamo, che condividiamo
01:17dei progetti sull'educazione, c'è una grande disponibilità, una grande reattività.
01:23Permettetemi naturalmente di ringraziare l'autore, l'autore del libro Il delitto di Saman Abbas,
01:31Il coraggio di essere libere, Giamman Comenga, giornalista di quarto grado e soprattutto un ragazzo
01:38perché è un giovane ragazzo straordinario e grazie alla dottoressa Maria Rita Pantani,
01:44sostituto procuratore di Reggio Emilia e al dottor Maurizio Pallante, comandante del nucleo
01:50investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia. Io lascerei la parola per l'indirizzo di saluto
01:56al nostro sottosegretario e poi magari ritorno per una battuta. È una mia considerazione veloce
02:02perché naturalmente oggi è fondamentale sentire la voce dei protagonisti, di chi si è concentrato
02:11su questo caso che tanto ha occupato le nostre cronache e che tanto ci ha colpito.
02:18Grazie, grazie Martina. Faccio anch'io i complimenti alla Presidente di questa Commissione
02:26per la sua sensibilità, per la capacità di coinvolgere tutti noi in questa battaglia importante
02:32tantissima contro la violenza sulle donne e faccio anche i complimenti a Gianmarco Menga
02:38che conosco da poco ma con cui è nata una sincera relazione d'amicizia perché ho proprio percepito
02:47che oltre le competenze messe in campo per scrivere questo libro c'è anche una reale volontà
02:55di essere con noi in queste iniziative molto importanti. Noi ci stiamo battendo come Governo
03:04in tutte le sue declinazioni dalla Commissione sul femminicidio che è un elemento imprescindibile,
03:11importantissimo e fino alle leggi che sono state varate dal Parlamento proprio contro i femminicidi
03:20e la violenza sulle donne e io come sottosegretario agli istruzioni devo dire che la scuola non vi sfuggirà,
03:28è un luogo essenziale per iniziare già dalla scuola dell'infanzia, cioè già dai bambini più piccoli
03:37a far capire come il rispetto sia un perno fondamentale in qualsiasi tipo di logica e naturalmente anche
03:46nella logica della relazione, della relazione tra i sessi diversi, nella relazione tra provenienze
03:53ed origini diverse, bisogna sempre mettere il rispetto al centro. Credo che in questo modo
03:59si possano far crescere dei bambini e delle bambine consapevoli e rispettose, noi abbiamo
04:08anche messo in campo l'educazione all'empatia che è molto importante, l'educazione alle relazioni
04:15e all'empatia perché molte volte sono proprio sentimenti che escono da quello che dovrebbe essere
04:24un normale e sereno approccio a determinare questi delitti. Quindi io vi auguro buon lavoro,
04:31mi scuso se magari tra poco dovrò fuggire ma è tre giorni che sono in aula e ho tantissime
04:38pratiche da risolvere al Ministero, non volevo mancare sia per essere vicino alla Presidente
04:49e sia per l'amicizia che mi lega Gianmarco Menga, non volevo mancare a questa presentazione,
04:56le faccio davvero i complimenti a tutti e ascolto fino a quando potrò con molto interesse
05:02quello che sarà il proseguio di questa iniziativa. Grazie.
05:08Allora lascerei la parola alla Presidente Onorevole Semenzato così introduce questo importante
05:14convegno. Grazie mille.
05:17Grazie Dottor De Gioia. Una porta colorata con vernice rossa composta da piccoli quadrati
05:25di vetro opaco. La serratura rugginita. Per due anni e mezzo l'ho vista così, chiusa
05:30e sigillata con nastri bianchi e rossi. Ho immaginato per mesi come potesse essere la
05:36casa al di là di quella porta. Sapevo che anche prima che venisse messa sotto sequestro
05:42quella porta era stata uno scudo, una barriera che proteggeva e isolava le persone che abitavano
05:49all'interno da tutto quello che le circondava. Una famiglia di corpi estranei che si teneva
05:56a debita a distanza da noi occidentali, dalla nostra cultura, dalla nostra mentalità.
06:03Io ho voluto leggere questo incipit, questo inizio del libro perché secondo me rappresenta
06:11perfettamente la storia di Samana Bass. Una storia di isolamento, una storia di costrizione,
06:22una storia di non libertà, ma anche una storia inaspettata. Perché quando parliamo di femminicidio
06:31e di violenza di genere nella mia commissione, nella nostra commissione, siamo abituati a parlare
06:36di uomini maltrattanti, di ex mariti, di ex compagni, di questo ruolo maschile di oppressione,
06:44di controllo, di soprafazione che argina l'indirizzo di autonomia delle donne, ma sempre, come dire,
06:52circoscritto ad un ambito sentimentale di relazione uomo-donna. Non ci si aspetta che la mano che ti uccida
07:01sia quella di tuo padre e che dietro ci sia una figura materna così forte e così irresponsabile
07:08nella tua uccisione. Secondo me questo è ancora più allarmante, ancora più terribile, perché poi
07:15quello che ha colpito Samana Bass non è solo un'uccisione di una ragazza, è l'uccisione di una figlia.
07:27E la famiglia, io lo dico sempre, per me è il primo valore della nostra vita, è dove tu ti rivolgi
07:34per avere aiuto, dove se tu hai un problema vai da tua mamma e da tuo papà, ma anche se tu devi
07:40condividerne le gioie, il mutamento, le soddisfazioni. E quindi il fatto che la mano che ti ha uccisa
07:47sia quella di un padre e di una madre, io ritengo che sia una cosa terribile, terribile che uccide
07:54tutto il senso dell'amore, perché noi parliamo di amore materno, di amore paterno e quindi poi
08:01che venga uccisa per gli stessi motivi per cui viene anche uccisa una donna, se ha un femminicidio,
08:09cioè quello di privarla della propria libertà, del desiderio di essere altro, di vivere anche
08:14una vita in autonomia, è ancora più terribile vista poi la giovane età. Il magistrato De Gioia
08:22magari farà una riflessione tecnica sul fatto che è vero, le percentuali ci dicono che i femminicidi
08:29in Italia riguardano casi di uomini italiani che uccidono donne italiane. Però è anche vero
08:37che le denunce delle donne italiane oggi per fortuna o l'ammonimento del questore, oggi
08:43i numeri ci dicono che sono molto più alti. Quindi c'è una emersione importante del fenomeno
08:48della violenza di genere che ci rincuora, che ci rincuora anche sugli interventi normativi
08:53che sono stati fatti. Pensiamo alla legge 168 che ha irrobustito l'ammonimento del questore,
08:59ma penso anche al prossimo DDL femminicidio che andrà in discussione il 25 di novembre alla Camera
09:06e su cui mi auguro l'unanimità e che tra l'altro interviene perché si pensa solo
09:12all'istituzione della fattispecie autonoma del reato del femminicidio, invece è un provvedimento
09:16molto complesso e interverrà su 50 punti tra codice penale e codice di procedura penale,
09:22anche sull'aumento delle misure cautelari, quelle custodiali, anche sulla formazione obbligatoria
09:28e specialistica di magistrati, ma ne dico qualcuno ma potremmo stare qua tutto il giorno.
09:32Però la riflessione che va fatta è l'aumento anche dei reati culturalmente orientati,
09:39che oggi sono difficili da individuare perché le donne straniera anche magari per mancanza
09:45della conoscenza delle norme italiane, per mancanza della conoscenza dell'italiano,
09:49per mancanza della rete, difficilmente riescono ad alzare quella mano,
09:54difficilmente riescono a raggiungere le forze dell'ordine, difficilmente riescono a denunciare.
09:59Questa è una riflessione profonda che dobbiamo fare perché sul tema delle donne straniere
10:04la percentuale di non denuncia rimane ancora molto alta, ma soprattutto il tema è che
10:11mentre in Italia con fatica, con impegno, si cerca anche di scardinare quei rettaggi culturali
10:18che portano ad una profonda differenza tra uomo e donna, nelle persone straniere
10:26spesso e volte questo rettaggio culturale viene già interiorizzato dal paese d'origine
10:31dove spessissime volte la donna è in situazione di subordinazione, proprio per cultura,
10:38e quindi arriva in Italia con questo bagaglio già sulle spalle che è molto difficile da scardinare.
10:46Quindi questo delitto di Saman Abbas parla proprio di questo bagaglio culturale,
10:50parla di non integrazione e parla come pure sento in Italia, loro non siano riusciti
10:58ad essere integrati e a far capire che la libertà passa anche per la libertà di una figlia
11:04e di decidere di, dico adattarsi a un brutto termine, ma di condividere quello che è
11:11un percorso nazionale italiano. Grazie.
11:19Grazie Presidente. Adesso prima di lasciare la parola al Pubblico Ministero Maria Rita Pantani
11:25che è la collega che ha sostenuto l'accusa nel giudizio di appello, poi ottenendo un risultato
11:31molto importante. La sentenza non è ancora definitiva perché pende ricorso per Cassazione.
11:38Solitamente le percentuali dei ricorsi ammissibili sono molto contenute, quindi non potendo poi
11:44la legittimità scavare sul merito i fatti sostanzialmente accertati in questi due gradi
11:49di giudizio dovrebbero essere cristallizzati. Non lo dico perché anche per qualche limite
11:54che potrebbe la collega avere nel raccontare la vicenda che ha seguito con grande attenzione.
12:01Questa vicenda, come vi accennava la Presidente Semenzato, tocca la categoria dei cosiddetti
12:06materiali culturalmente orientati, la cosiddetta difesa culturale. La Presidente la conosce bene
12:12perché siamo stati anche relatori in un intervento importante presso l'Università degli Studi
12:17La Sapienza che era piena di giovanissimi e che poi è importante anche confrontarsi con quelli
12:22più giovani e poi abbiamo spiegato a coloro che ci stavano ascoltando che il fatto di arrivare
12:29in una terra diversa da quella di origine e quindi porre in essere comportamenti che hanno
12:37una rilevanza penale non ti esime da responsabilità penale e nemmeno può comportare un trattamento
12:46di favore. Perché come spesso ha detto la Corte di Cassazione, la persona umana nella nostra
12:52Costituzione è al centro, quindi un soggetto che casomai nella terra di origine per motivi
12:59sociali o religiosi ritiene che quelle condotte possano essere poste in essere addirittura
13:06imposte dalla loro cultura di origine, questo non può assumere rilevanza. L'aspetto forse
13:12più interessante sul quale la collega penso ci intratterrà è questa circostanza aggravante
13:19che dei motivi futili o abbietti. Perché c'era stata anche una precedente sentenza della
13:27Corte di Cassazione a fronte, per un caso similare a quello di Saman Abbas, a fronte della richiesta
13:33del difensore di eliminare l'aggravante dei motivi futili o abbietti, quasi giustificando
13:40quella motivazione culturale e non ritenendola né futile. Ecco in qualche modo la collega poi
13:47in questo giudizio è riuscita a far riconoscere tutta una serie di aggravanti che hanno portato
13:52alla pena massima dell'ergastro. Quindi io adesso lascio la parola così ci illustra questo
13:57aspetto. Grazie mille.
13:59Ringrazio intanto tutti per avermi chiamato. Come ha detto il collega ovviamente io non parlerò
14:07del processo in quanto sono stati da poco depositati gli atti di ricorso per Cassazione da parte
14:16di tutti gli imputati e quindi la vicenda non può dirsi ancora chiusa, passata e ingiudicato.
14:22Farò soltanto un discorso generale, meno scuso, ma ovviamente come diceva il collega ho questi
14:29limiti. In realtà i reati culturalmente orientati barra motivati è danni che sono all'interno
14:39della nostra giurisprudenza e anche dei nostri tribunali di primo, secondo e anche in Cassazione.
14:47Non solo come aggravanti, come è stato detto, cioè il fatto di contestare l'aggravante dei
14:54futili motivi, futili motivi sono i non motivi, i motivi che non esistono e che portano l'autore
15:03del reato a commettere quel delitto. Quindi i futili motivi intesi come sussistenza di tradizioni,
15:14culture, fatemi dire subculture, che incidono quindi sia nella contestazione dell'aggravante
15:23e quindi nell'aumento di pena. Da anni si è discusso non solo della sussistenza di uno spazio
15:33anche nel nostro ordinamento della cosiddette tradizioni o culture di altri paesi per integrare
15:41le aggravanti, ma addirittura per scriminare la condotta in alcuni delitti. Io mi ero occupata
15:50anni fa di uno dei primi casi, questo ne posso parlare perché è passato in giudicato,
15:56una sentenza che è stata anche massimata, sono dovute arrivare fino in Cassazione, c'è
16:01stata un'assoluzione di primo o secondo grado Cassazione che ha annullato con rinvio alla
16:06Corte d'Appello di Bologna e finalmente è stato condannato un soggetto che era stato accusato
16:11di violenza sessuale ai danni del proprio figlio di 5 anni. Era stato assolto perché si era
16:20addotto da parte della difesa che nel paese di origine era l'Albania, quindi non era il
16:26Pakistan, che nel paese di origine ci fosse la tradizione secondo la quale il padre potesse
16:35baciare i genitali del bambino, una sorta quasi di deficazione dell'organo sessuale maschile.
16:42nel caso di specie non erano semplici baci, avevamo intercettazioni ambientali che indicavano
16:52ben altro e in primo grado è stato assolto perché si riteneva che ci fosse addirittura
17:02la scriminante del reato culturalmente orientato. È ovvio che la scriminante non può essere
17:09invocata qualora questa tradizione, cultura, subcultura confliga con quelli che sono i diritti
17:20che il nostro ordinamento sancisce come diritti inviolabili, il diritto alla vita nel femminicidio,
17:28negli omicidi, nei tentati omicidi, ma il diritto anche alla libertà sessuale dei minori.
17:34I reati culturalmente orientati vengono invocati spesso nei tribunali nell'ambito dei maltrattamenti
17:44perché si ritiene o si sostiene o anche nell'abuso di mezzi di correzione che comunque sia
17:52meno grave un maltrattamento di un imputato nei confronti del figlio o della moglie se appartiene
18:04a una nazione o una cultura nella quale l'uso sistematico di vessazioni o di agiti fisici
18:11sia comunque tollerato.
18:13Noi sappiamo che la giurisprudenza anche della Suprema Corte da tempo ci dice che questo
18:19non è possibile, che lo Stato italiano, come vi dicevo, ritiene che ci siano dei diritti
18:26inviolabili oltre il quale nessuna tradizione subcultura può essere ritenuta rilevante e
18:34discriminante. Attenzione, quindi questo per quanto riguarda la scriminante, cioè il ritenerli
18:41non più come delitti. Spesso purtroppo, e sottolino purtroppo, invece i reati culturalmente
18:49motivati hanno ingresso anche all'interno della giurisprudenza di primo grado non quale
18:55scriminante in sede la pena, ma i fini delle attenuanti generiche. In quanto si dice che
19:02se è vero che il nostro ordinamento non legittima quindi queste culture che vanno contro i diritti
19:10costituzionalmente garantiti, però per una concezione anche soggettivistica del delitto
19:18questi possono rilevare per concedere le attenuanti generiche, perché si dice che l'imputato
19:27ha posto in essere questa condotta, però è colpevole ma è meritevole di una pena inferiore
19:38perché in realtà fa parte di questo rettaggio culturale che fin da piccolo gli ha fatto percepire
19:44come leciti dei comportamenti che invece in Italia non sono leciti.
19:48E' su questo a mio avviso orientamento giurisprudenziale che adesso dobbiamo faticosamente combattere
19:57perché se nel 2025 possiamo finalmente dire, perché quando c'è stato il processo per violenza
20:04sessuale non lo potevamo dire, che i reati culturalmente orientati non scriminano la condotta
20:11delittuosa e quindi adesso portano a una condanna e quindi a ritenerli penalmente rilevati
20:19tuttavia adesso ci dobbiamo scontrare col fatto che invece rilevano per graduare la pena
20:27e quindi rilevano nella concessione delle attenuanti generiche e parallelamente nel fatto di non ritenere
20:36è integrato invece l'aggravante dei futili motivi. Perché lo stesso discorso nel momento in cui mi si dice
20:43che queste tradizioni culturali possono far ritenere che il soggetto sia meno colpevole
20:51e quindi abbia una pena, meno colpevole in realtà è colpevole però, sia meritevole di una pena inferiore
20:58ecco che se noi diamo ingresso a questo concetto allora diamo ingresso al fatto di dire
21:05che non possa ritenersi il futile motivo, quindi un motivo che non è in realtà talmente banale
21:12oppure non motivo nell'ipotesi dei reati culturalmente orientati. Il disonore familiare
21:20il disonore familiare è un futile motivo? Si dice che si è sostenuto che il disonore familiare
21:29non sia un futile motivo perché nella cultura di appartenenza dell'autore del reato
21:37in realtà sia un concetto che in qualche modo sia insito nel DNA dell'imputato
21:48e quindi lo renderebbe anche qui meno colpevole per gli agiti che pone in essere.
22:00Il concetto di disonore familiare probabilmente c'era anche in Italia e c'era adesso ovviamente
22:07con l'abrogazione anche del delitto d'onore, del matrimonio riparatore.
22:16C'è stata una lenta presa di posizione anche del nostro ordinamento.
22:23A tutt'oggi tuttavia il disonore familiare serve e dà ingresso ancora nella nostra giurisprudenza
22:30sia nell'attualità generica sia nel poter escludere la futilità del motivo.
22:35Il fatto di poter escludere la futilità dei motivi in presenza del movente del delitto
22:46insito nel fatto che un soggetto, vittimo ovviamente, si sia resa autore negli occhi degli imputati
22:57di aver disonorato l'onore della famiglia, in realtà sottintende appunto che si possa dare ingresso
23:07anche nel nostro ordinamento a principi che in realtà non si ravvisano all'interno della nostra Corte Costituzionale
23:18e nonché anche all'interno della Costituzione perché noi sappiamo che il disonore familiare
23:25ad oggi è a tutti gli effetti una non motivazione, non esiste che in Italia si possa dire
23:34che sia ammissibile qualsiasi delitto per il disonore familiare.
23:41Si dice anche che in realtà per vedere la futilità dei motivi, cioè la sussistenza o meno
23:49della futilità dei motivi, si debba avere riguardo al, quindi al reo come vi dicevo,
23:56ma anche al background di origine, quindi una sorta di concezione soggettivistica del reato
24:04che è estremamente pericolosa a mio avviso, perché nel momento in cui si accede a questa concezione soggettivistica
24:13anche delle aggravanti come delle attenuanti, si apre la strada a mettere come possibile
24:24un disonore familiare, possibile anche nell'escludere l'aggravante contestata dei futili motivi.
24:36Avevo fatto una ricerca, perché ovviamente a me interessava il Pakistan, proprio per il fatto di chiederci
24:45nel 2025, anche nei paesi extracomunitari dove più alto è il tasso di femminicidio
24:55per il cosiddetto disonore familiare, si ha ritenuto come passibile di attenuanti
25:06o addirittura di discriminanti. Avevo evidenziato come recentissimamente, e io dico anche con una giurisprudenza
25:20quasi pioneristica nel Pakistan, si era espresso un giudice del distretto di Kiber
25:28in un caso di femminicidio proprio per una causa d'onore, il quale il 19 gennaio del 2023
25:36ha emesso una sentenza di condanna nei confronti del fratello che aveva ucciso la sorella
25:45in quanto era stata accusata di aver avuto un amante perché si sostiene che l'adulterio sia un delitto
25:53che ha disonore per la famiglia. Nel condannare il giudice, l'ho tradotto in inglese, mi vorrete scusare,
26:04ma ritengo che sia molto pertinente al caso di specie, ha ritenuto l'irrilevanza del femminicidio
26:15in nome dell'onore della famiglia, in quanto ha detto il diritto alla vita è un diritto costituzionale
26:23anche in Pakistan fondamentale e inviolabile e la legge del paese ha del tutto screditato gli omicidi
26:31commessi con il pretesto dell'onore. Le consuetudini, per quanto forti e antiche possano essere,
26:38non possono prevalere e sostituire la legge o tantomeno i comandamenti coranici e i delitti d'onore
26:47attenzione, altro non sono che espressione di ignoranza e di una grave violazione dei diritti umani.
26:56Vorrei concludere, solo un attimo, citando Banobini. Banobini voi probabilmente la conoscete,
27:09credo sia stata una delle più recenti vittime di femminicidio sempre in Pakistan. È stata uccisa anche
27:17questa volta dal fratello e dagli altri parenti, tra i quali la madre, in quanto ritenuta colpevole
27:28di adulterio. Quindi è stata uccisa sia lei che il presunto amante. Poco prima di essere uccisa ha guardato
27:39il fratello e ha detto le seguenti frasi. Mi puoi uccidere, ma nulla più di questo.
27:47Attenzione, abbiamo visto quindi che anche il Pakistan condanna nelle sue tribunali il diritto d'onore.
27:59Abbiamo delle donne anche in Pakistan che cercano di ribellarsi e ci dicono che anche lì il diritto d'onore,
28:08il reato culturalmente orientato non ha nessuna ragione d'essere. Faccio solo l'ultimissima riflessione,
28:16e cioè che il caso di Banobini è conosciuto non tanto e non solo perché sia stato uno degli ultimi femminicidi.
28:28Quando è stata uccisa praticamente nessuno sapeva del caso. È stata conosciuta solo perché gli autori del delitto
28:37avevano postato su Facebook la sua esecuzione.
28:45Il fatto di averlo postato su Facebook e quindi il potere anche dei mass media hanno fatto sì che tutto il mondo
28:57vedesse questo femminicidio. Ed è stato quindi il fatto di avere reso pubblico il sacrificio di questa ennesima donna
29:08vittima di femminicidio che ha scatenato le coscienze. Perché anche in Pakistan ci sono state polemiche a tal punto
29:19gravi da avere poi comportato l'esercizio dell'azione penale perché fino a quando non hanno postato il video,
29:30cioè dopo due mesi, nessuno aveva interpreso alcuna azione penale contro gli autori del reato
29:37e adesso si è arrivato a un mandato di cattura per 15 soggetti e 15 persone appartenenti alla famiglia.
29:46Quindi in conclusione anche all'estero e in paesi nei quali purtroppo è radicato il concetto di diritto dell'onore
29:58si ritiene come non possa essere ritenuto né scriminante o neanche idoneo a diminuire la pena.
30:10A maggior ragione quindi nel nostro ordinamento penale.
30:14Grazie.
30:16Grazie. Allora dottor De Gioia salutiamo la nostra sottosegretaria che ci deve lasciare.
30:22Facciamo uno switch di poltrona perché chiedo al comandante Pallante di avvicinarsi.
30:32Intanto finché facciamo questo cambio approfitto dottoressa perché noi abbiamo ospitato e incontrato anche in commissione
30:39proprio una rappresentanza del Pakistan. Abbiamo fatto anche una serie di eventi legati a questa nazione
30:46in primis sul fatto che il Pakistan sia una delle nazioni dove uno degli atti contro le donne sia lo sfregio con l'acido
30:54e quindi che poi fa rimanere la donna viva ma la condanna ad una vita terribile
31:00e poi quando abbiamo fatto l'audizione uno dei grandi temi su cui loro stanno investendo è l'educazione delle donne
31:06e anche l'educazione economica finanziaria come leva per uscire dalla violenza.
31:11Ci tenevo a dire così approfittavo di questo cambio.
31:14Se mi si può dire solo una cosa, abbiamo avuto infatti un caso recentissimo in cui siamo riusciti
31:20a portare dal Pakistan una donna con i bambini in Italia.
31:24Bene, prego dottor De Gioia.
31:26Sì, ecco, allora io prima di lasciare la parola a, o meglio, lascio la parola a Maurizio Pallante
31:32che all'epoca era maggiore dei carabinieri, oggi è il tenente colonnello, comandante del nucleo investigativo
31:40Carabinieri di Reggio Emilia, così ci racconta l'attività che ha fatto.
31:46Ho letto un'intervista nella quale si dichiarava che ha contribuito poi alla individuazione dei responsabili
31:55e anche al fatto di portare il padre in Italia, il fatto di considerare questa giovane ragazza come fosse sua figlia.
32:03Questo mi è sembrato di leggere e mi ha colpito molto.
32:06Devo dare però delle indicazioni temporali perché alle 3.30 ci mandano via da questa sala.
32:13Sarò, sarò brevissimo, chiedo scusa per la voce che ho recuperato stamattina, perché ieri ero assolutamente ato.
32:23Allora sì, dottore, buongiorno a tutti.
32:27Il fatto che ci ha coinvolto noi che siamo qui, anche Gianmarco, la dottoressa Pantani, in un secondo tempo
32:37è stato, secondo me, un fatto unico. Io sono più di 30 anni che faccio l'investigatore
32:42e non mi era mai capitata una situazione di questo tipo perché noi, a differenza di quello che si è potuto vedere
32:49sugli organi di stampa, le immagini le abbiamo viste subito.
32:54E vi dico, ho ancora oggi i brividi vedere, la mamma che accompagna la figlia alla morte è stato un elemento fortissimo,
33:02che è lei che la porta alla morte, cioè che la porta oltre le immagini della telecamera,
33:10in quel buio dove lei non ci sarà più. Ecco, questo è un elemento per noi nuovissimo.
33:18Io con i miei collaboratori abbiamo fatto immediatamente uno studio di carattere culturale
33:22e abbiamo scoperto che il Pakistan, come diceva lei, onorevole, ha questa bruttissima tradizione
33:31dello sfregio delle donne con l'acido nella parte, tra l'altro, più industrializzata,
33:38che è la parte di Caraci, che è la parte modernissima, più ricca,
33:42mentre nelle parti più agricole, nelle parti dove ci sono ancora le caste che amministrano il territorio,
33:52ci sono tradizioni diverse. Ad esempio nella zona dove erano originari i genitori di Saman,
33:59c'è un grande fiume che poi sfocia nell'oceano indiano e o le sgozzano o le strozzano e poi le buttano nel fiume
34:09che fa da ripulitore del cadavere. In altri posti, ad esempio, le possono bruciare, buttare dalla rupa.
34:21Ognuno ha, diciamo, è triste da dire, una tradizione. Il Pakistan nel 2016 ha varato la legge sui femminicidi
34:29e dal 2016 in poi erano reperibili tutta una serie di report che ci davano queste informazioni.
34:36Quindi abbiamo lavorato in questo caso studiando questo tipo di fenomeno, perché è vero che la legge oggi
34:46ci permette di condannare coloro che si rendono responsabili. Io faccio un lavoro dove intervengo dopo il reato.
34:55Bisognerebbe intervenire a monte, anche solo guardando quello che è successo da noi con Saman.
35:03Io, nelle ricerche che abbiamo fatto, in Inghilterra e in Canada c'erano esempi già di 10-12 anni fa,
35:11perché l'emigrazione pakistana era più consistente. Quindi a volte vedere quello che succede da altre parti
35:18quando abbiamo un fenomeno migratorio importante di queste persone che non si vedono.
35:23Gianmarco ha scritto benissimo, io ricordo le riflessioni che facevamo quando lui aveva in animo di scrivere il libro,
35:31di quella porta. Questa famiglia era una famiglia, nella parte femminile, sconosciuta.
35:36Noi non abbiamo avuto elementi sulla descrizione della famiglia, nessuno li conosceva.
35:43Parlando con i servizi sociali, dicevano no, ma noi abbiamo dei numeri altissimi di persone che vengono a fare i corsi,
35:49ma sono quelle persone che si presentano a fare i corsi.
35:53Bisogna intervenire su quelli che non vengono e quelli che dobbiamo portare dentro.
35:59E lo sappiamo come, noi l'abbiamo scoperto in quel caso, ma questo però ci ha dato la possibilità di mettere in atto
36:08il segnalo che tutte le componenti, la componente della procura, la corte d'appello, il ministero degli affari esteri,
36:16c'è stato un sistema, io lo dico sempre, il sistema Italia, che ha funzionato.
36:21Funzionato in maniera fantastica.
36:23Noi non abbiamo trovato difficoltà da parte di nessuno.
36:28Le richieste hanno avuto tempi, io ricordo questo, quando inserimmo, noi arriviamo sulla scena del crimine
36:34che non c'è nessuno, non c'è la vittima, non ci sono gli autori, c'è solo questa casa di campagna.
36:40Abbiamo inserito le ricerche di cattura internazionale per fare una red notice, ci sono dei tempi statuiti,
36:55quindi ci vogliono ad esempio a Lione per vedere se la richiesta di cattura internazionale, Interpol,
37:01è congrua, ci sono almeno sei giorni.
37:05Noi abbiamo fatto questo in pochissime ore, in un pomeriggio noi abbiamo messo le red notice per tutti quelli che erano fuggiti.
37:14Quindi i sistemi ci sono, funzionano, c'è gente disponibilissima e quando facciamo squadra non ci trattiene nessuno.
37:23Cioè il fatto di aver portato a casa il papà di Saman da un paese che non ha nessun tipo di accordo,
37:30io credo sia un grandissimo successo di tutti e mi permetto di dire questo che con la dottoressa Pantani
37:40che è salita in corsa su un treno difficilissimo, l'ha interpretato e ci ha messo per noi investigatori
37:49nelle condizioni di lavorare ancora al meglio.
37:52Quindi questo lo dico perché credo che l'attività che abbiamo fatto noi come inquirenti, investigatori e Gianmarco
38:02ha reso giustizia a questa povera ragazza.
38:05Ecco questo concludo.
38:06Grazie mille, grazie al Tenente Colonnello, grazie alla collega per il lavoro importante che hanno fatto.
38:15Adesso arriviamo all'autore, Gianmarco Menga, giornalista di quarto grado, quindi di una trasmissione
38:22che si occupa nel dettaglio di cronaca giudiziaria e autore di questo libro.
38:28Io ho una curiosità personale, perché un libro su questo delitto?
38:33Cosa ti ha colpito, cosa ti ha portato a sviluppare poi la storia di questa ragazza?
38:38Innanzitutto buon pomeriggio a tutti.
38:41Oggi per me la presentazione del libro ne ho fatte tante da quando è uscito questo volume un anno fa
38:46ma ha un sapore speciale, oltre che per l'amicizia che mi lega all'onorevole Semenzato
38:51perché a questo tavolo con titoli diversi c'è chi veramente credo abbia dato il cuore per dare verità a questa ragazza.
39:00Ci sono tutte le componenti, c'è chi ha indagato, c'è la Procura della Repubblica
39:06e poi mi metto in questo grande sistema semplicemente come cronista, come osservatore
39:13che ha cercato solo di riportare nella maniera più fedele i fatti.
39:16Noi a quarto grado, diceva bene il dottor De Gioia, specialisti purtroppo in fatti dolorosi
39:22di storie dolorose ne raccontiamo tante.
39:25Questa storia mi ha colpito più delle altre, oltre che per averla comunque eseguita sin dal primo momento
39:32perché sicuramente mi ha dato una spinta in più il fatto di aver avuto per anni
39:38di aver condiviso la vita con una ragazza di origine musulmana che ha avuto una storia molto simile
39:44e quindi ho pensato di possedere quegli strumenti antropologici per arrivare a fondo alla vicenda
39:50e capire non solo il dramma di questa ragazza ma quale potessero essere le motivazioni di una cultura retrograda
39:57che avesse spinto appunto questa famiglia in nome dell'onore ad arrivare a sopprimerla.
40:03Si è detto pubblicamente che Samana è stata uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato
40:08o un matrimonio forzato. In realtà la lettura che ho cercato di dare all'interno del libro
40:13è stata un pochino più organica. Samana era diventato un problema
40:17per chi per quel tipo di cultura vede la donna come strumento, come oggetto
40:22che va assolutamente governata perché era diventata ingovernabile
40:27ma non nel 2021, già oltre un anno prima il fatto perché ovviamente per analizzare il fatto
40:33bisogna comprendere l'antefatto. Io in questo libro ho cercato di spiegare il perché
40:39una famiglia, due genitori, forse anche malvolentieri, convinti dal clan che decideva dal Pakistan
40:47abbiano anteposto l'onore anche al rapporto primordiale che dovrebbe esserci di due genitori
40:54verso una figlia. Diceva bene il tenente colonnello Pallante
40:57l'immagine potente, universale, che va oltre ogni linguaggio di una madre che accompagna
41:04una figlia a morire credo che sia il significato più profondo e anche più doloroso della vicenda
41:09di Samana che è diventata un simbolo. E approfitto di questa occasione istituzionale
41:14per ringraziare pubblicamente per le bellissime parole il sottosegretario all'istruzione, l'onorevole
41:20Frassinetti con cui inizieremo un grande percorso col Ministero dell'istruzione da gennaio
41:25per le scuole, per i ragazzi, per le donne e gli uomini del domani. Qui tra l'altro in
41:30sala con piacere vedo la Presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio
41:35regionale d'Abruzzo con cui abbiamo già iniziato con un progetto pilota di incontrare
41:40le scuole abruzzesi, l'Abruzzo che è la mia regione d'origine per sensibilizzare su questi
41:45temi fondamentali i ragazzi, perché bisogna partire dall'istruzione. Samana non ha avuto
41:52la possibilità di andare a scuola se non completare la terza media, non ha avuto gli
41:57strumenti per esporre il proprio disagio, perché non conosceva bene l'italiano, di
42:02confrontarsi con i coetanei e come figura femminile in quella cascina, in quell'azienda
42:07agricola è rimasta un fantasma per anni, nonostante ci fosse l'obbligatorietà scolastica
42:13fino ai 16 anni, invece dai 13 in avanti Samana è rimasta prigioniera al di là di
42:19quella porta rossa, sono stato molto felice che l'On. Semenzato abbia iniziato questo
42:22incontro raccontando quel momento lì, che è stato un dono che ho voluto dare al lettore
42:27perché è stata l'emozione più forte da reporter che ho vissuto raccontando questa
42:32storia, cioè entrare nel microcosmo di Samana, in quella che era la sua prigione, ma dove tra
42:38l'altro c'era anche la massima espressione, l'essenza di questa ragazza, perché lì al
42:44primo piano dove c'era la sua camera da letto, insieme vicino agli abiti pakistani c'erano
42:51i jeans e le magliette attillate che erano gli abiti da Italian Girl, che era il suo sogno,
42:58era il suo obiettivo. E Samana ci lascia un altro importante significato, ci dà un altro
43:04importante senso della vita, quello del coraggio, perché è andata a morire accompagnata
43:09dalla madre, credendo fino in fondo nel suo sogno. Ricordatevi che alla mezzanotte tra il
43:1630 aprile e il 1 maggio del 2021, spogliandosi degli abiti pakistani, Samana esce di casa
43:21con i jeans e una maglietta, cioè da Italian Girl, e l'ultimo metro di vita lo fa proprio
43:27con quei vestiti, con quegli abiti. Quindi io soprattutto ai ragazzi, negli incontri che
43:31sto avendo a scuola, cerco di far riflettere loro sul senso del coraggio, sul senso dell'identità
43:36e poi sulla libertà, che noi diamo spesso per scontata, ma che per molti scontata non è.
43:42Non lo era per Samana, che rimane un simbolo che secondo me è talmente potente e universale
43:47che va portato in tutte le scuole d'Italia dell'impegno che anche oggi rinnovo affinché
43:53già nel 2026, oltre che in Abruzzo, possa portare la storia di Samana nelle scuole di tutta Italia.
44:01Grazie mille, lascerei le conclusioni alla Presidente Onorevole Semenzato.
44:09Faccio fatica ad aggiungere qualcosa dopo questo ultimo intervento che non è di un cronista,
44:16non è di un giornalista, ma di un giovane uomo che si è messo a disposizione per la lotta
44:21alla violenza di genere e soprattutto per la lotta alla violenza di genere delle donne
44:25ancora più fragili, che sono quelle straniere, doppiamente straniere nel nostro Paese,
44:32perché comunque costrette a non confrontarsi con quella libertà di cui forse noi oggi
44:37la diamo per scontata e che invece dobbiamo capire che in altre realtà nazionali,
44:42anche poi all'interno del nostro Paese, così scontata non è.
44:45Quindi io ringrazio tutti gli interlocutori, ringrazio la dottoressa Pantani,
44:49ringrazio il dottor Pallante, ringrazio Gianmarco, ma ringrazio anche i genitori di Gianmarco
44:55che sono qua e che lo seguono sempre, perché è la seconda volta che incrocio Gianmarco
45:01e Gianmarco e sempre ci sono i suoi genitori e quindi io ritengo che questo sia un esempio
45:09importante di come la famiglia comunque rimanga, fatto salvo questo terribile caso,
45:15il nostro interlocutore privilegiato. Poi l'hai già citata, ringrazio la dottoressa Rosa Pestilli
45:20che è appunto la Presidente della Commissione per le Pari Opportunità del Consiglio regionale
45:24dell'Abruzzo, la dottoressa Antonella Luciani che è Consigliera di Parità della Regione Abruzzo
45:30e tutti gli interlocutori che sono qui oggi e che ci seguono, che ci sostengono,
45:34perché poi abbiamo bisogno naturalmente delle persone che fanno sì che possiamo mettere a terra
45:39tutto il nostro lavoro. Quindi grazie Gianmarco, questa Commissione rimane a disposizione,
45:47rimane a disposizione perché questa Commissione, che non è più una Commissione, è diventata
45:50una missione, deve necessariamente raccogliere le voci, le mani e aiutarci a mettere a terra
45:58il nostro lavoro e senza di voi difficilmente riusciamo a fare questo. Grazie, grazie a tutti
46:02voi, grazie. Un ringraziamento particolare, io lo devo sempre fare, al nostro moderatore,
46:08io lo dico sempre, la quota blu della mia Commissione, il dottor De Gioia non ha bisogno
46:16di presentazioni perché lui è consigliere della Corte d'Appello di Roma, lo prendo sempre
46:22in giro perché dico simpaticamente autore di quasi 300 libri in diritto, forse uno dei massimi
46:28esperti oggi nella violenza di genere che ha questo onere, o questo anche onore, di un
46:34po' coordinare l'attività della Commissione, soprattutto con i tanti consulenti che abbiamo,
46:39ma sicuramente non è un compito facile e che gli ho dato anche ormai con diversi appuntamenti
46:47il compito di moderatore. E quindi, che non è facile però, voglio dire, questo fa anche vedere
46:54una squadra dove gli uomini nella Commissione Femminicidio hanno un ruolo fondamentale,
47:00perché così deve essere, perché nella lotta alla violenza di genere gli uomini hanno
47:04un ruolo fondamentale. Grazie a tutti voi.
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