00:00Può un datore di lavoro spiare il computer del proprio dipendente? La risposta sembra
00:05tirar dentro non solo il diritto alla privacy del lavoratore, ma anche la fiducia e la tutela
00:09dell'impresa. La Corte di Cassazione, infatti, ha fatto chiarezza sui controlli all'interno
00:14delle aziende ed ha aperto la strada a verifiche più dettagliate. Se un'azienda ha il sospetto
00:19fondato che uno dei suoi dipendenti stia compiendo azioni scorrette o dannose per l'impresa,
00:24potrebbe procedere a seguito di un'informativa al controllo del computer del lavoratore.
00:28Se fosse poi confermato il comportamento illecito, ecco che potrebbe interrompersi il rapporto
00:33di lavoro. La Suprema Corte, con la sentenza 28365 del 27 ottobre del 2025, ha affermato
00:40che il datore lavoro può legittimamente effettuare controlli sul PC aziendale, a condizione però
00:45che vengono rispettati alcuni principi. Deve essere rispettato, infatti, l'articolo 4 dello
00:49statuto dei lavoratori, il codice privacy, il regolamento europeo sulla protezione dei
00:53dati personali e, soprattutto, il lavoratore deve essere messo a conoscenza della popolazione
00:58aziendale che disciplina l'utilizzo degli strumenti dati al lavoratore e delle possibili
01:03conseguenze del mancato rispetto di questa polisi.
01:05La Cassazione ha respinto il ricorso di un dipendente licenziato per appropriazione e
01:10diffusione illecita di informazioni riservate dell'azienda. All'uomo sono stati contestati
01:1554.000 accessi abusivi al sistema informatico aziendale, nell'arco di 8 mesi, più di 10 milioni
01:21di schede con dati personali, informazioni di lavoro e documenti contabili. Poi anche
01:26l'invio di 125 email a 10 indirizzi esterni alla società contenenti fatture di clienti
01:32e violando così anche la loro privacy. Una domanda però sorge spontanea. Dove finisce
01:37il controllo e dove inizia la violazione della privacy del dipendente?
01:40I controlli effettuati dal datore di lavoro sono legittimi se si basano su un fondato
01:45sospetto, se rispondono al principio di necessità, se sono trasparenti e se non ledono la dignità
01:51del lavoratore. Non è consentito però effettuare controlli sulla posta elettronica personale
01:56del lavoratore. Quindi in caso di rispetto di questi principi il datore di lavoro può legittimamente
02:02adottare provvedimenti disciplinari.