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https://www.pupia.tv - Bagnai - “Noi credevamo…”
“Noi credevamo…”, dice Draghi per giustificare il suo sostegno alle politiche di austerità. Ma noi chi? Io senz’altro no, visto che nel 2011 aprii il mio blog per chiarire che queste politiche avrebbero fallito. È questo che sinceramente delude o disgusta, a seconda delle sensibilità individuali, nell’odierno atteggiamento di Draghi. La sua totale incapacità di prendersi la responsabilità di scelte politiche che pure sono chiaramente riconducibili a lui, perché fu lui a propugnarle con la lettera della BCE dell’8 agosto 2011. Noi non ce la siamo dimenticata. Nella la mia relazione odierna a Montesilvano mi sono soffermato sulla mancanza di responsabilità politica delle élite europee, che è in se stessa una mancanza di democrazia, e sulle molteplici reticenze dell’audizione di Draghi al Senato, a partire dalla mancata risposta alla mia domanda: “Lei può escludere che le politiche di austerità siano state connesse all’entrata nell’Unione Monetaria?” Draghi ha balbettato perché la risposta la sa. Condivido con voi il video che ha aperto il mio intervento. (09.11.25)

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Trascrizione
00:00Presidente Tersi, Presidente Draghi, io vorrei tornare un attimo a alcuni concetti di base
00:05astraendomi dalla attualità.
00:07Secondo il data base dell'Eurostat nel 2024, il saldo delle partite correnti dell'Unione Europea
00:12è stato positivo per 494 miliardi e 149 milioni di euro.
00:17La domanda è, che senso ha a porsi il problema della competitività,
00:20cioè di acquisire ulteriori vantaggi comparati rispetto all'estero
00:25quando si è già in surplus per un'entità così rilevante?
00:28Quando il rapporto esce, il rapporto fondamentalmente è una storia di pace.
00:34E come si fa, questa è la domanda a cui risponde, come si fa a continuare con la decarbonizzazione
00:39e nello stesso tempo però a non diventare sempre più poveri, a rendere l'Europa competitiva?
00:46Secondo lei di quante centinaia o migliaia di miliardi di euro dovrebbe essere il surplus europeo
00:52perché l'Unione Europea possa essere considerata da lei abbastanza competitiva?
00:56Posso sbagliare?
01:00Il rapporto già si pone questo problema, col permesso del senatore Bagnai,
01:07permesso accordato, perché c'è la concorrenza cinese,
01:09perché fondamentalmente si capiva già che saremmo andati verso una guerra commerciale.
01:14E l'Europa è più vulnerabile di tutti gli altri.
01:16Perché? Perché noi traiamo il 50% del nostro prodotto dal commercio estero
01:23e gli Stati Uniti solo il 26%, la Cina il 32%.
01:27Quando dico concorrenza sleale, è una concorrenza che si basa non solo sui dazi,
01:32o sulle tariffe, o sui sussidi, ma anche su una artificiosa compressione della domanda interna
01:40con dei salari deliberatamente bassi,
01:43allora sì, questo è quello che ho capito.
01:46Noi abbiamo contratto i bilanci pubblici,
01:50noi no, noi, noi no, noi no.
01:52Abbiamo sacrificato la spesa pubblica, abbiamo compresso i nostri salari,
01:56anche perché noi, in quegli anni, pensavamo...
02:00Noi no, noi, noi no, noi no, noi, no, noi.
02:04Che eravamo in competizione con gli altri paesi europei
02:10e quindi tenevamo i salari più bassi come uno strumento di concorrenza.
02:15Quindi questo ha creato, questa è la seconda cosa,
02:17quindi austerità, diciamo così, e salari bassi.
02:21E questo ha creato una compressione della domanda.
02:24Su questo sono assolutamente d'accordo con lei fin dal 2011.
02:28La domanda è, visto che le politiche di austerità si sa che fanno perdere consenso,
02:33come mai si è deciso di implementarle?
02:35Cioè, come mai la sinistra, il PD, ha deciso di spiaggiarsi con queste politiche?
02:39Tant'è che ora la maggioranza è di centro-destra.
02:42Lei oggi esclude che questa scelta sia dipesa dall'adesione all'Unione monetaria?
02:46Ma a questo punto vorrei fare un punto generale di percorso,
02:58col permesso del senatore Bagnai.
03:00Permesso accordato.
03:02Siamo sicuri che vogliamo mantenere questo gigantesco surplus commerciale con il resto del mondo?
03:08Noi no, noi.
03:09Noi no, noi no.
03:10O piuttosto non è meglio sviluppare la domanda interna, col permesso del senatore Bagnai.
03:20Concesso, signore.
03:21Non trascurare le nostre infrastrutture, spendere per la ricerca, per l'innovazione, per il clima.
03:29Magari lei era su altre posizioni all'epoca.
03:31Non abbiamo espanso il mercato interno, quindi neanche da lì.
03:41E a quel punto si è creato questo gigantesco surplus che è andato verso il resto del mondo.
03:48E, badate bene, nel frattempo abbiamo continuato a diventare sempre più poveri rispetto agli Stati Uniti,
03:54che invece non avevano questo surplus.
03:55Quindi forse non era la strata giusta quella lì.
03:59E questo risponde a tante domande.
04:01Oggi è venuto il momento di pensare alla crescita interna.
04:07Su questo sono assolutamente d'accordo con lei fin dal 2011.
04:10Sì, oh, oh.
04:12Mi posso anche sbagliare.
04:14Ma come non è che... io mi chiedo come...
04:16È la tua materia.
04:18Tu dovresti sapere la marcia questa qui, eh.
04:20Ma Draghi, non era un genio.
04:21Cimabue, Cimabue, fai una cosa e ne sbagli i due.
04:27Ma che cagnara!
04:29Sbagliando si impara!
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