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  • 2 giorni fa
MILANO (ITALPRESS) - L’economia e la finanza a portata di tutti. Nella centoquarantanovesima puntata di Italpress Economy, Claudio Brachino intervista Mariano Bella, direttore del Centro Studi di Confcommercio, e con Giuliano Zoppis affronta i principali temi economici del momento.

azn/sat/gsl

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Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Italpress Economy, cominciamo come
00:15nostra abitudine con le tre notizie più importanti secondo noi della settimana economica italiana,
00:21le vediamo subito insieme, vi segnalo una di queste notizie che è importante, io metto
00:26al focus sempre più sul positivo che sul negativo, migliora la fiducia di imprese e consumatori,
00:31ma non solo, vediamo.
00:35A ottobre si registra un generale miglioramento del clima di fiducia in Italia, sia tra i
00:40consumatori da 96,8 a 97,6, sia tra le imprese da 93,7 a 94,3. Lo rileva l'Istat. I cittadini
00:51mostrano un atteggiamento più positivo rispetto ai mesi precedenti, con una percezione più
00:56favorevole della propria situazione personale e delle prospettive future. Il quadro resta
01:01però più prudente quando si tratta della valutazione dell'economia generale del Paese e delle condizioni
01:07attuali, segno di una fiducia che cresce ma con cautela. Anche il mondo delle imprese
01:13mostra segnali di ripresa. La fiducia torna a crescere nell'industria, trainata soprattutto
01:18dal comparto manifatturiero e da quello delle costruzioni, che evidenziano un rafforzamento
01:24delle aspettative e un giudizio più positivo sull'andamento degli affari. Nel commercio
01:28al dettaglio si rileva un balzo deciso, con valutazioni migliori sulle vendite e sulle
01:34prospettive di mercato. Fa eccezione il settore dei servizi di mercato, dove si osserva un leggero
01:39calo dovuto a giudizi meno favorevoli sugli ordini e sull'attività corrente, compensato
01:45solo in parte da attese più ottimistiche per il futuro.
01:52A settembre 2025 l'Istat stima per l'interscambio commerciale con i Paesi extra-UE un forte incremento
01:59per entrambi i flussi, levemente più ampio per le importazioni, più 6,1%, rispetto alle
02:06esportazioni, più 5,9%. L'aumento su base mensile dell'export si deve principalmente alle maggiori
02:13vendite di beni strumentali. Aumentano anche le esportazioni di beni di consumo, sia durevoli
02:19che non, mentre si riducono quelle di energia e beni intermedi. Dal lato dell'import, l'incremento
02:25su base mensile è quasi totalmente spiegato dai maggiori acquisti di beni di consumo non
02:30durevoli e intermedi. Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, l'export registra una
02:37crescita dell'1,8%, sostenuta dalle maggiori vendite di energia, beni strumentali e intermedi.
02:43A settembre 2025 l'export cresce su base annua del 9,9%, trainato anche in questo caso da
02:51energia e beni strumentali. Si riducono soltanto le esportazioni di beni di consumo durevoli.
03:00Le prestazioni del sistema pensionistico italiano in vigore al 31 dicembre 2024 sono 23 milioni,
03:07in aumento dello 0,4% rispetto a 2023, per un ammontare complessivo annuo di 364,1 miliardi
03:15di euro, il 4,9% in più. Lo rende noto l'Inps. I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono
03:2316,3 milioni, con una media di 1,4 pensioni a testa, anche di diverso tipo. Il 68% percepisce
03:31una sola prestazione, mentre il 32% ne percepisce due o più. Sotto il profilo di genere le donne
03:38rappresentano il 51% dei pensionati, ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici.
03:45L'importo medio annuo dei redditi percepiti, 25.712 euro per gli uomini, contro i 19.140 euro
03:53delle donne. Il 77,2% delle pensioni è di natura previdenziale, invalidità, vecchiaia
04:00e superstiti, mentre il 20,2% rientra tra le prestazioni assistenziali. Il gruppo più
04:06numeroso di pensionati è costituito dai titolari di pensioni di vecchiaia, pari a 11,4
04:11milioni di persone.
04:16Ora l'Europa, anche questa è importante, vi siete abituati, vi abbiamo abituato, io tal
04:22perso l'ho già intuito con la rubrica più Europa qualche anno fa, che quello che succede
04:26lì succede qui e che è un mondo oramai integrato e l'Europa ha deciso di potenziare
04:31gli investimenti sulle tecnologie avanzate in tutti i campi, sapete quanto se ne parla
04:37tutti i giorni nei media. Vediamo!
04:41A rafforzare la capacità europea di finanziare e far crescere l'innovazione, in particolare
04:48nei settori di tech come l'intelligenza artificiale, la quantistica, le biotecnologie e le tecnologie
04:54per il clima, è l'obiettivo dello Scale Up Europe Fund, il fondo multimiliardario europeo
05:01per la crescita e l'innovazione presentato dalla Commissione UE. In Europa non esisteva
05:06ancora un fondo di scala di questa portata. L'ecosistema dell'innovazione nel continente
05:11è caratterizzato da mercati dei capitali frammentari. Lo Scale Up Europe Fund nasce
05:18quindi per colmare questo divario strutturale, mobilitando risorse pubbliche e private per
05:23accompagnare la crescita delle imprese più innovative, rafforzando la capacità dell'Unione
05:28di generare campioni europei dell'innovazione e di trattenere talenti, competenze e valore
05:34economico. Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Intesa San Paolo sono i
05:40potenziali futuri investitori fondatori italiani dello Scale Up Europe Fund.
05:48Restano invariati i tassi di interesse nell'eurozona, lo ha deciso il Consiglio Direttivo
05:53della BCE. I tassi di interesse sui depositi presso la Banca Centrale, sulle operazioni di
05:58rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimarranno rispettivamente
06:04al 2, al 2,15 e al 2,40%. Secondo la Banca Centrale europea, l'inflazione resta prossima
06:12all'obiettivo del 2% a medio termine e la valutazione delle prospettive di inflazione
06:17condotta dal Consiglio Direttivo si conferma pressoché invariata. L'economia ha continuato
06:23a crescere, malgrado il difficile contesto mondiale. Il vigore del mercato del lavoro, la
06:28solidità dei bilanci del settore privato e le passate riduzioni dei tassi di interesse
06:33decise dal Consiglio Direttivo rimangono fattori importanti alla base della capacità
06:38di tenuta dell'economia. Tuttavia le prospettive sono ancora incerte, soprattutto a causa delle
06:44attuali controversie commerciali e tensioni geopolitiche a livello mondiale. Il Consiglio
06:49Direttivo è determinato ad assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del
06:542% a medio termine. Per definire l'orientamento di politica monetaria adeguato, seguirà un
07:01approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta
07:05a ogni riunione.
07:06E subito dopo l'Europa, le notizie che riguardano il nostro focus, che in genere ne ha una, ma
07:16insomma non è detto che debba essere solo una, ma una come focus appunto anche interno,
07:21è Giuliano Zoppis, il nostro economista di fiducia, collegato con me che sono a Milano
07:27da Roma. Allora ci riposiamo un attimo dalla manovra, tanto non ci mancheranno le occasioni,
07:33siamo alla fine di ottobre, prima di Natale, di parlarne ancora e di dire anche più esattamente
07:39come si sta componendo, cosa che finora abbiamo fatto e parliamo di un evento importante che
07:44c'è sempre in questo periodo che è la giornata del risparmio, che c'è stata martedì
07:48di questa settimana, dove tra i protagonisti e tra i parlanti c'erano dei signori che era
07:55uno il governatore del Banca Italia Panetta e l'altro il ministro dell'economia Giorgetti
08:00che appunto viene tirato per la giacca tutti i giorni, signor realtà, signore che non c'è
08:05dai soldi, signore della stabilità, signore cattivo eccetera eccetera. Che cosa è emerso
08:09da questa giornata del risparmio? Che anche questo è un tema che abbiamo affrontato spesso
08:14come quantità e come sociologia, antropologia e come soluzioni da educazione finanziaria
08:21per gestire i nostri risparmi, le dico i nostri e gli italiani.
08:25E guarda è molto interessante perché sono anni che l'ACRI, che è l'associazione delle
08:30casse di risparmio italiane che è proprietaria di questa giornata, conduce insieme a Ipsos,
08:36che è un importante centro di ricerca, quest'indagine su risparmio italiani, quindi diciamo
08:40che questa ciclicità dell'indagine ha dei dati interessanti che si possono confrontare
08:45anno su anno. La situazione è abbastanza stazionaria con qualche tendenza di pessimismo,
08:51per esempio nel corso del periodo considerato sono scese dal 46 al 41% le famiglie che sono
08:59riuscite a risparmiare, quindi una capacità piuttosto ridotta rispetto agli ultimi anni,
09:03altre hanno consumato tutto il risparmio e altre ancora hanno prospettive per i prossimi 12
09:09mesi non proprio entusiasmanti. Il 37% delle famiglie contro il 34% ha consumato tutto il
09:16suo reddito e il 15% ha attinto dai risparmi, quindi ha fatto ricorso ai risparmi e cresce
09:22il numero sostanzialmente che vede peggiorare queste aspettative, mentre il 43% delle famiglie
09:29italiane le vede invece in miglioramento tranquille. Dal punto di vista dei flussi permane una forte
09:35propensione verso la liquidità, nel senso che quasi il 64% tiene i soldi sul conto corrente,
09:42che sappiamo non essere proprio una pratica entusiasmante, e diminuisce però il numero
09:47di chi investe una parte dei risparmi, però lo fa sempre verso le destinazioni preferite
09:52che rimangono per il 34% il mattone, un dato in crescita, e il 36% per strumenti finanziari
10:00solidi. Si salta fuori questa doppia tendenza che un quarto delle famiglie in questo periodo
10:07non avrebbe avuto risorse per gestire anche piccole spese, mentre invece il 36% sarebbe
10:13in grado di sostenere un'emergenza da 10 mila Euro. Questo è un po' il quadro, ovviamente
10:20i protagonisti di questa giornata che tu hai citato prima si sono soffermati sulla situazione
10:26di chi gestisce il nostro risparmio, cioè le banche italiane. Se vuoi possiamo parlarne
10:31Claudio.
10:33Come se vuoi, siamo qui per questo.
10:35Da questa analisi molto interessante da parte dei due protagonisti emerge di fondo un applauso
10:44alle banche italiane e dall'altro uno sprone. Panetta dice che le banche italiane sono solide,
10:51hanno un buon patrimonio, sono fra le più redditizie d'Europa, i rischi di credito sono limitati,
10:56grazie anche alle condizioni positive delle imprese italiane e contribuiscono del resto
11:02molto anche i prestiti che spesso almeno per un quarto dell'ammontare complessivo sono
11:06garantiti dallo Stato. I ricavi continuano a crescere nonostante i tassi di interesse
11:11siano in diminuzione, ma è importante, dice Panetta, che le banche utilizzano queste risorse
11:17gestite un po' per far fronte alle eventuali emergenze, ma soprattutto per sostenere la crescita
11:23dell'economia. Il credito, dice lui, non deve mancare le aziende con le buone prospettive
11:29di sviluppo. Interviene Giorgetti, che era in collegamento da Trento e sostanzialmente
11:34va un pochino oltre dicendo che l'andamento del credito erogato in questo periodo è debole
11:40e si ne fa fatica a capire il perché e soprattutto nei conforti delle piccole imprese. Le banche
11:47sono nelle condizioni migliori per sostenere l'economia grazie a un affluzzo di risparmio,
11:51come abbiamo visto, consistente da parte degli italiani e una politica monetaria che
11:56sostanzialmente aiuta ad avere tassi di interesse contenuti e soprattutto a conseguire sul fronte
12:02della finanza pubblica, Claudio, abbiamo visto, buonissimi risultati con la promozione da parte
12:07delle agenzie di rating. Quindi sostanzialmente il messaggio che lui dice, mi raccomando, le
12:14banche devono destinare il massimo della loro energia all'attività tradizionale, che è
12:20quella di raccogliere il risparmio e derogare i credito, avendo una capacità di merito
12:25creditizio che sappia coniugarsi anche con il sostegno che lo Stato dà garantendo i prestiti
12:31pubblici. Queste sono un po' le tendenze.
12:34Effettivamente è, come dicevo prima, un quadro abbastanza positivo, nel senso che comunque
12:40abbiamo in Europa una capacità di risparmio importante che nel mondo, ricordo Claudio, è
12:47seconda soltanto al Giappone e abbiamo gli strumenti per gestirli bene. Mancano probabilmente
12:53alcuni protagonisti, che sono i fondi pensione e chi raccoglie il risparmio in modo organizzato
12:59e da questo punto di vista il Ministro pensa di aumentarne sostanzialmente il ruolo e potenziare
13:07il loro ruolo all'interno di questa situazione complessiva.
13:10Noi spesso qui abbiamo ospitato anche figure dirigenziali importanti delle banche su questo,
13:17parlando di risparmio, invitando i cittadini a fare un po' di educazione finanziaria per
13:22quello che conta anche insieme a noi, a fidarsi di questi professionisti di alto livello, ovviamente
13:26con istituti che hanno una grande reputazione per poter gestire al meglio quelle che sono
13:31le cose importanti della vita, cioè i nostri risparmi e gestirli con fiducia e con delle
13:36nuove soluzioni anche rispetto al passato. Tolta questa parte ti voglio fare delle minuto
13:41e mezzo che rimane una domanda più di politica economica, perché quando si parla di queste
13:46cose ci sono due dati che cozzano, come quando si parla di sanità, perché più ci mettiamo
13:51i soldi più la gente si lamenta. Allora, da un lato siamo il secondo paese al mondo per
13:56capacità di risparmio, ma dall'altro viene fuori dal quadro che le famiglie italiane si
14:00sono impoverite, che i salari non bastano, che si arriva con fatica a fine mese per molte fasce
14:05della popolazione e che addirittura solo un'emergenza di 10 mila Euro può essere ritenuta accettabile
14:12per molte famiglie. Allora, da un lato siamo bravissimi e allora non si capisce, ma sono
14:17più risparmi della generazione precedente o anche questa generazione, lo dico in maniera
14:22macroscopica, risparmi ancora? Perché se no di che cosa stiamo parlando?
14:27Claudio, è vero anche, come accenna la ricerca ACRI-Ipsos, che c'è una fetta importantissima,
14:34il 64% della popolazione e del campione molto rappresentativo, che tenendo sostanzialmente
14:41fermi in soldi, in banca, i loro investimenti, non fa che erodere questo risparmio. Il problema
14:49grosso di questi anni è stato quanto ha inciso l'inflazione, definita la peggiore delle tasse
14:55possibili da economisti importanti, quindi bisognerebbe, e lo hai accennato prima te, che venisse avviata,
15:02e sono anni che se ne parla, gli sforzi sono innumerevoli, ma mai concentrati bene, una
15:08forte educazione finanziaria, molto più di certe regolette superate di educazione civica
15:14che forse non servono più, perché da questo punto di vista il risparmio, soprattutto gestito,
15:19il risparmio consigliato, indirizzato, diventa uno strumento fondamentale anche per le imprese.
15:26Quindi il problema grosso è questo, sono due contraddizioni, come dicevi te, che vanno
15:31avanti, ma vanno avanti in parallelo e probabilmente bisogna risolverlo in via definitiva, attraverso
15:36l'educazione finanziaria, questo problema.
15:39Mi espongo, prima o poi, siccome con il direttore Borsellino, che è il direttore responsabile
15:43di Italpress, il direttore editoriale Italo Cucci, ne abbiamo parlato, prima o poi la faremo,
15:49questa educazione finale la faremo noi. Siamo un'agenzia di stampa, abbiamo anche questo
15:53dovere, come fonte dell'informazione, di fare queste operazioni istituzionali, con
15:58le istituzioni, sia politiche che economiche, magari faremo anche con la tua bella faccia
16:03insieme ad altri professionisti, anche un po' con la mia bella faccia, una specie di
16:08corso che poi dopo lo mandiamo in giro pure nelle scuole, perché poi, e prima o poi, insomma,
16:13queste cose vanno organizzate, volte che dette e fatte per davvero.
16:17Detto questo, oggi ti saluto, ti ringrazio per essere stati con noi in questo focus di Italia
16:22del prezzo economico importante, per chi ci segue, ci guardiamo insieme le notizie
16:26del mondo del tech, cresce in Italia il mercato dei droni marini e subacquei, speriamo che
16:32siano meno aggressivi di quelli che vengono da Putin, va bene? Scherzo, sto giocando, vediamo.
16:37Cresce in Italia il mercato dei droni marini e subacquei. Nel 2024 il valore di questo comparto
16:47ha raggiunto infatti i 93,6 milioni di euro, in aumento rispetto ai 76,2 milioni del 2023,
16:55e toccherà i 217,6 milioni nel 2030, superando la stima di 203,9 milioni dello scorso anno.
17:04È quanto segnala una ricerca realizzata da PwC, Strategy in Italy.
17:09Sempre in Italia, nel 2030, il mercato dei robot sottomarini arriverà ad un valore di
17:14136,8 milioni, mentre i natanti di superficie senza equipaggio toccheranno gli 80,8 milioni.
17:22In particolare nel nostro paese il comparto della robotica marina per la difesa ha raggiunto
17:28nel 2024 un valore stimato di 38,6 milioni, destinato a crescere in maniera importante fino
17:35a raggiungere i 98,2 milioni nel 2030. In aumento anche le previsioni del mercato mondiale.
17:42Nel 2030 toccherà infatti i 18,9 miliardi di euro.
17:46E siamo al momento della nostra intervista, c'è sempre un ritratto, insomma, un'intervista
17:55nel nostro format, nostro ospite negli studi di Roma, io sono a Milano Mariano Bella, direttore
18:02ufficio studi ConfCommercio. Benvenuto qui a Italpress Economy.
18:06Salve, grazie per l'invito.
18:08Bene, allora parliamo con lei rispetto al suo ruolo professionale.
18:12Noi ConfCommercio l'abbiamo già incontrato altre volte, nell'avventura breve, ma sono
18:17tre anni che facciamo questo settimanale. A settembre quasi quattro, abbiamo cominciato
18:22quasi per gioco, quindi anche la nostra è una start-up che però settimana dopo settimana
18:26sta raccontando bene l'economia e le politiche economiche del nostro paese.
18:31Senta, dal 2011 al 2024 cominciamo con dei dati. Poi lei so che è un libro lì vicino,
18:36e noi i libri li mostriamo sempre, di solito lo faccio io, stavolta lo farà lei, però
18:40lo faremo anche in termini di regia, ma ne parliamo tra un po'. Diciamo che dal 2011
18:45al 2024 il nostro paese ha perso 193 mila imprese giovanili, ossia aziende guidate da imprenditori
18:55anni al 35, questo è un tema a cui sono molto legato, secondo quanto emerge dall'analisi
18:59dell'ufficio studi di cui lei è direttore. Quanto è preoccupante questo dato? Primo,
19:06e cosa si può fare per invertire ovviamente la tendenza?
19:10Secondo noi è il dato fondamentale, perché poi è inutile che ci lamentiamo della bassa
19:15produttività, che non innoviamo, che non facciamo investimenti. Se non c'è emissione
19:19di nuova imprenditoria, ma c'è anche una letteratura scientifica a livello planetario
19:23che lo testimonia, la crescita ristagna. Qualcuno potrebbe obiettare, beh, meno 30%,
19:30cioè queste meno 193 mila imprese giovanili scomparse nel giro di 10 anni dipende dalla
19:36demografia, solo in parte. In realtà al netto dei fenomeni demografici, al netto della riduzione
19:42del tasso di imprenditoria in generale, noi stiamo costringendo i giovani, quei pochi che
19:49sono rimasti in Italia a andare a fare impresa all'estero. Che cosa si può fare per migliorare
19:55la questione? Intanto smetterla di pensare soltanto alle fasce adulte della popolazione.
20:03Mi sembra paradossale che noi oggi stiamo discutendo di non allacciare la crescita dell'età
20:11pensionabile all'aspettativa di vita. Questo implica un trasferimento di risorse dai giovani
20:18agli anziani. L'altra cosa che bisogna fare, quindi un cambio culturale, è di ridurre
20:25la burocrazia. Ci sono tante testimonianze, anche in letteratura, che dicono che una riduzione
20:30del carico burocratico sulle imprese ha effetti benefici sull'intero sistema economico, ma in
20:37particolare sulle piccole imprese e sulle start-up.
20:41Le faccio una domanda in più su questo, due domandini, mi soffermo anche se nelle nostre
20:47linee guide dell'intervista era una domanda solo, poi lo recupero io il tempo. Due cose,
20:52una io mi ricordo che un convegno che ho fatto una decina di anni fa, c'era una storia di
20:58una signora di Parigi che aveva aperto una start-up individuale a casa come restauratrice,
21:03aveva raccontato che ci aveva messo meno di 24 ore per aprire questa azienda, anche se era
21:08monopersonale in Francia. Quindi burocrazia, manca fisco, manca un contesto normativo che
21:16in molte democrazia a noi vicine permette ai giovani o alle persone, in questo caso anche
21:21giovani, di fare presto e di avere anche dei sostegni, di non essere gravati anche da
21:26paure fiscali. È giusto o no?
21:28Giustissimo e aggiungerei anche il credito che avevo dimenticato prima. Il credito è fondamentale
21:36perché le imprese giovani, le start-up ovviamente sono più rischiose, però sono quelle più
21:40produttive, è un veicolo di innovazione, non di tecnologia. Se facciamo cadere tutto
21:47il costo del rischio sull'imprenditore, avremo meno imprese giovani, meno imprese produttive
21:54di quelle che potremmo avere se compenseremmo, non voglio usare termini tecnici, diciamo questa
21:58esternalità positiva. Bisogna utilizzare dei fondi specifici per le start-up, per le start-up
22:05giovani, per ripartire il rischio in maniera tale che il costo del finanziamento per l'imprenditore
22:13giovane non sia esorbitante.
22:16Allora, potremmo discutere, ma torna poi parleremo più approfonditamente anche di questo.
22:22Senta, che ne dice delle linee principali di quello che stiamo conoscendo, capendo come
22:28impianto, anche noi ne parliamo quasi tutte le settimane, della nuova legge di bilancio,
22:32della manovra finanziaria. Le piace, non le piace, diciamo punti positivi, allora perché
22:39e che cos'è che non le piace, che mancherebbe secondo lei?
22:42Allora, le dico subito, mi piace perché è una manovra equilibrata ed è una manovra,
22:48perché noi non dobbiamo dimenticarci che tutto l'anno stiamo a dire che non va bene
22:53la situazione istituzionale dell'Italia perché il Parlamento è esautorato dal governo
22:58che fa tutto lui. Questa si chiama manovra, vuole dire che deve aggiustare quello che
23:03si può aggiustare nel breve termine, al massimo in un orizzonte triennale, quindi è il Parlamento
23:09che deve fare le cose importanti. Quindi il fatto che sia una manovra leggera, ora vediamo
23:15quanto, secondo me è un aspetto positivo. Quattro cose ci sono in manovra, il fisco, un po'
23:21di sociale, 3 miliardi di sostegno alle imprese e poi qualcosa sul territorio totale, 18 miliardi
23:29di movimentazione, le coperture, 5 miliardi dal PNRR, cioè ce l'avevamo lì quei soldi,
23:37non li abbiamo spesi, li spostiamo dentro, 4,4 vengono dalle banche, un po' di tagli
23:43ai ministeri che in realtà non sono tagli perché se uno non riesce a spendere i soldi
23:46me li deve restituire e poi ci sono 6 miliardi di coperture. In totale lo sbilancio tra maggiori
23:53spese e minori entrate e minori spese e maggiori entrate, lo sbilancio è una cosa risibile,
24:01lo 0,04% del PIL, quindi conti pubblici in ordine, si fa un po' di alleggerimento in termini
24:10di costo del lavoro, si dà qualcosa a oltre 10 milioni di persone che guadagnano tra 28
24:18mila e 200 mila Euro, il massimo 440 Euro l'anno tra 50 mila e 200 mila Euro, quindi
24:25questo potrebbe anche innescare un po' di fiducia. Qual è la cosa brutta? È una cosa
24:31che vediamo sempre, nelle coperture ci sono 6 miliardi, c'è un terzo delle coperture che
24:37non sono ben specificate, altre spese, altre coperture, questo è un po' un difetto che
24:44continua nel tempo.
24:47Senta, l'abbiamo dato anche come notizia nell'apertura del nostro format e che sia ispirata
24:57anche ai vostri studi, migliora la fiducia di imprese e consumatori, quindi di famiglie
25:03e imprenditori e imprese, quali sono i settori che possono, migliora la fiducia è importante
25:09sia delle famiglie che delle imprese, visto che abbiamo cominciato questa intervista con
25:12gli imprenditori giovani, migliora la fiducia, io vorrei sapere perché e quali sono i settori
25:19che possono trainare la crescita, che è un po' un mito per certi versi, non se ne parla
25:24in continuazione sta crescita, ma lei ha spiegato che poi nel breve medio periodo, perché se
25:31noi riusciamo a facciamo i programmi come il PQS a 10 anni, noi non c'è più quel mondo
25:35lì.
25:36Purtroppo, sta storia della crescita, per me effettivamente come giustamente diceva lei
25:41è un mito perché manca da 30 anni, tra un po' ce lo siamo dimenticati, stiamo vivendo
25:46e lo confermano i dati recentissimi sul terzo trimestre del PIL, siamo fermi.
25:53Sulla storia della fiducia ho dei dubbi, nel senso che lei giustamente si riferisce agli
25:59ultimi numeri di ottobre della fiducia in crescita di famiglie e imprese, però se guardiamo
26:05la fiducia strutturale oggi in Italia, soprattutto le famiglie stanno sotto del 5% rispetto al
26:132024, parlo della fiducia al di là delle oscillazioni mensili rilevate giustamente dall'Istat, parlo
26:20della fiducia nei prossimi 18 mesi, siamo sotto il 5% rispetto al 2024, siamo sotto il
26:2615% rispetto al 2023 e quindi è proprio la fiducia che manca, perché oggi abbiamo reddito
26:37disponibile e reale crescente, che ne dicano altri interlocutori, abbiamo il massimo dell'occupazione,
26:45l'abbiamo scoperto ieri, abbiamo l'inflazione sotto controllo, la BCE ci viene incontro, i
26:52fondamentali dell'economia ci sono, perché non cresciamo? Perché le famiglie stentano
26:57a trasformare i maggiori redditi, la maggiore ricchezza in maggiori consumi e infatti la propensione
27:03al risparmio e ai massimi degli ultimi 5 anni, cosa ce ne facciamo di questi risparmi? Finanziamo
27:11le autostrade in Slovenia o i fondi dei commercialisti in Germania o negli Stati Uniti e quindi si dice
27:21bisogna fare in modo che questi risparmi rimangono in Italia, io credo che invece sia necessario
27:28un impulso alla fiducia che può derivare dalle indicazioni della legge di bilancio sulla riduzione
27:34dal 35 al 33% della liquida da 28 mila e 50 mila, bisogna rilanciare la fiducia in maniera
27:39da ripristinare l'agibilità del circuito che trasforma maggiori redditi, maggiore ricchezza
27:46in consumi, oggi al PIL mancano i consumi.
27:49Poco fa con il nostro Giuliano Zoppis abbiamo fatto proprio un focus sulla giornata del risparmio
27:55che c'è stata questa settimana, organizzata anche con Banca Italia, insomma con il Ministro
28:00e abbiamo parlato di questo tema dei risparmi, abbiamo parlato anche però delle difficoltà
28:05di alcune famiglie di fare dei risparmi, però il dato è che noi siamo il secondo paese al
28:10mondo dopo il Giappone per quantità di soldi messi da parte, quei soldi messi da parte in quel
28:14modo non servono a niente e anche noi qui facciamo comunicazione per quello che possiamo,
28:19con grande onestà intellettuale, io la chiamo educazione finanziaria nella comunicazione,
28:23per spiegare alla gente che ci sono delle figure di riferimento, lì si parlava nella giornata
28:28mondiale di risparmio delle responsabilità delle banche, ma non solo, nel far capire dove
28:33possono essere investiti per i nostri risparmi.
28:37Senta, lei ha un bel libro lì vicino a sé che si chiama Sense of Italy, di Mariano Bella,
28:43direttore ufficio Studi ConfCommercio, che cos'è questo libro qua? Che cos'è questo
28:48Sense of Italy?
28:49Tenta di mettere a sistema i servizi con la parte del Made in Italy che va ai consumatori
28:56finali, noi parliamo sempre di Italia come metaturistica, di Italia come esportatore,
29:02vogliamo capire che più esportiamo da qualche parte, più vengono turisti viaggiatori da quella
29:07parte e più esportiamo in questi paesi, più i turisti vengono in Italia, il Meta Brand Italia
29:13va valorizzato, basta con la contrapposizione manifattura, servizi, cerchiamo di risolvere
29:20i problemi valorizzando le reciproche e preziose interazioni tra questi due grandi settori.
29:26Ma qual è il vero motivo per cui uno deve leggere il suo libro?
29:29Diciamo che ci sono delle cose, lo stiamo presentando in giro e ci sono delle cose abbastanza
29:33interessanti, faccio un esempio, si sa in Italia che un albergo che esporta, perché vende
29:41ai propri clienti che sono anche turisti stranieri e quindi queste transazioni finiscono nella
29:49bilancia dei pagamenti come esportazioni, ma quell'albergo non può essere classificato
29:54in prese esportatrice, perché i sistemi di classificazione attuali chiedono che per essere
30:01in prese esportatrice devi avere la bolla doganale, devi superare la dogana, invece abbiamo
30:07tanti aspetti, tanti settori della nostra economia che fanno esportazioni e vanno valorizzate,
30:14non possiamo dimenticarcele, il terziario di mercato va assolutamente valorizzato, perché?
30:19Perché il terziario di mercato negli ultimi 30 anni ha fatto 3,7 milioni di occupati in
30:23più, la manifattura ce ne dispiace tanto, ma ha ridotto i propri occupati di 800 mila
30:31unità, quindi al di là di stigmatizzare, deplorare, denunciare che le imprese del terziario
30:39sono piccole, meno produttive, siccome il mondo, i cittadini della grande città del
30:44mondo richiedono Italia, richiedono Superbend Italia, richiedono Turismo, richiedono Made in
30:48Italy, vogliamo valorizzare questi settori?
30:50Allora, chiudiamo così, chiudiamo così, lei l'ha già detto, abbiamo cominciato con le
30:55start up degli under 35, che è un grande tema, ha poi messo il suo focus nell'intervista
31:03sui consumi, cosa bisogna fare per incrementare questo elemento importante dell'economia, cosa
31:11succede secondo lei sul fronte dei consumi, quale sarà il trend in aumento, in diminuzione,
31:19questo mi sembra che sia la cosa a cui lei tiene, parliamo parliamo, ma bisogna riattivare
31:25questo mondo qua, la gente non deve avere paura di consumare, se non l'economia si ferma
31:28in poche parole, l'ho detto in maniera popolana, ma semplice.
31:33Ha detto perfettamente, se il reddito e la ricchezza non si trasformano in consumi, finanziamo
31:37qualche cosa all'estero e rimaniamo con una domanda stagnante e con un pil fermo.
31:43Ecco, ma cosa bisogna fare secondo lei, soprattutto lei con i suoi studi, cosa vede come linea nel
31:48prossimo anno, a un anno di distanza da oggi?
31:51La situazione sinceramente non è bellissima, perché noi purtroppo non abbiamo fatto, non
31:57abbiamo completato le riforme che richiediamo da 30 anni, la giustizia, soprattutto civile,
32:03impedisce gli investimenti, il fisco è ancora eccessivo, perché stiamo due punti sopra come
32:08pressione fiscale e contributiva rispetto alla Germania, la burocrazia è esagerata, la logistica
32:14non funziona, pensiamo ai treni, agli aerei e anche ai taxi, la mobilità nel nostro paese
32:21va assolutamente migliorata. Dopodiché i fondamentali sono buoni, se si ripristina il
32:27circuito della fiducia probabilmente possiamo anche sperare nell'1%, ma sinceramente noi
32:33come Confcommercio siamo i più ottimisti su questo, c'è crescita dell'1% attraverso
32:39consumi nel 2026, ma molti altri si fermano a 0,506, è una scommessa, però ripeto, siccome
32:47i fondamentali sono buoni, abbiamo 24,2 milioni di lavoratori e del lavoro in grande misura
32:54di buona qualità, a tempo indeterminato, siccome i fondamentali sono buoni, in assenza
32:58di shock assurdi e imprevedibili, è possibile migliorare la situazione, però serve un po'
33:06questo discorso di rilanciare la fiducia, speriamo che con i tagli fiscali anche piccoli
33:13del 2026 questa fiducia possa essere ripristinata. Poi è chiaro che i grandi problemi del paese
33:21a 10 anni o a 20 anni passano per forza dalla demografia e allora lì entra in campo la partecipazione
33:28al mercato del lavoro delle donne, perché tra un po' giovani ne abbiamo sempre meno
33:33e sono ormai molto occupati. L'unica cosa per continuare a crescere in termini di offerta
33:40di lavoro e quindi di lavoro effettivo è di mettere in campo quel 50% dell'altra metà
33:49del cielo che ha un tasso di partecipazione rispetto al resto dell'Europa che in Italia
33:53è di 12 punti sotto. Quindi o mettiamo le nostre donne in condizioni di scegliere,
33:59che poi l'evidenza empirica internazionale dimostra che se tu le fai scegliere scelgono
34:04anche di fare più figli, oppure purtroppo la strada è segnata e si chiama declino.
34:11Potremmo parlare ancora a lungo, ma le ha toccato tanti temi importanti. Io tanto ricordo
34:16che lei, Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi ConfCommercio, la ringrazio di essere
34:20Saroma, ha scritto quel libro, Sense of Italy, che adesso noi rimostriamo in grafica, perché
34:25così almeno queste cose le troviamo. Dico solo, qui non si fa politica, è solo politica
34:30economica, anche se io sono un giornalista più politico che economico, che la riforma del fisco
34:35è stata delineata, bisogna attuarla bene, che la riforma della giustizia ora va verso
34:40il referendum, anche se poi in Italia, come lei sa, la discussione è più sull'aspetto
34:44penale che su tutti gli altri aspetti, ma loro poi ci chiedono una riforma della giustizia
34:48complessiva, che riguarda anche il tributario civile, tempi, costi, burocrazia, efficacia
34:55e uguaglianza per i cittadini, questo vale pure per le imprese. E' uno dei tanti elementi,
35:03lo volevo dire, perché la politica in questo è il movimento, però non è il contesto questo
35:08per parlare. Senti, io la ringrazio ancora, le auguro davvero un boccalupo per tutto e
35:14ci vediamo insieme, il servizio che c'è sempre sulla novità dell'agri-food, che è un mondo
35:18importante per la nostra economia, pasta, l'Italia si conferma, leader mondiale. Speriamo
35:24il servizio.
35:28Nel 2024 l'Italia ha confermato il suo primato mondiale in tema di produzione, esportazione
35:34e consumo di pasta, secondo i dati di Unione Italiana Food. Se per quanto riguarda la produzione
35:40parliamo di 4,2 milioni di tonnellate davanti a Turchia, Stati Uniti ed Egitto, anche sul
35:45fronte consumi il bel paese è al top, con 23 chili pro capite annui. A trainare il settore
35:52è soprattutto l'export, con un valore delle vendite oltre confine che ormai eguaglia quello
35:56dei consumi nazionali. Parliamo di oltre 2 milioni di tonnellate, più 9% rispetto al 2023.
36:03Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone sono i paesi più ricettivi. L'aumento
36:10dell'export registrato nel 2024 si conferma anche nel primo semestre del 2025, con una
36:16crescita del 2,5% rispetto all'analogo periodo del 2024. L'industria della pasta si conferma
36:23un asset strategico dell'agroalimentare italiano, nonostante uno scenario caratterizzato dai
36:29dazi statunitensi, inflazione, conflitti, aumento dei costi delle materie prime e cambiamenti
36:35climatici che influenzano i raccolti del grano duro.
36:41Bene, tutto per questa puntata, ricca come sempre, grazie per essere stati con noi, vediamo
36:48appuntamento a venerdì prossimo con Italpress Economy. Arrivederci!
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