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  • 3 settimane fa
Trascrizione
00:00Campagna elettorale per il presidente argentino Javier Milei, con un comizio a Buenos Aires
00:14in vista delle cruciali elezioni legislative del 26 ottobre, sul posto sono scoppiati scontri
00:20fra i suoi sostenitori e alcuni manifestanti. Da due anni l'ultraliberista Milei governa
00:26in forte minoranza e ritiene che un buon risultato sarebbe ottenere almeno un terzo dei deputati
00:31sufficienti a difendere le misure del governo, né garantito né escluso secondo i sondaggi.
00:37L'economia argentina intanto vive in febbrile e instabilità, peso sotto pressione, corsa
00:42al dollaro rifugio, acquisti d'emergenza nei timori di una svalutazione del peso dopo il
00:46voto e dunque di un nuovo balzo dei prezzi. Le elezioni rinnoveranno metà della Camera e
00:51terzo del Senato. Per il presidente in carica da 2023 si tratta della sua futura capacità
00:57d'azione, avere il margine necessario per portare avanti le riforme di deregulation nei due anni
01:02restanti di mandato, di fronte a un Parlamento finora ostile. Nel mirino taglia le imposte
01:07in particolari per le imprese e una riforma del mercato del lavoro per aumentare la flessibilità
01:12ponendo fine a quella che Milei definisce l'industria delle cause in materia di lavoro.
01:17Al comizio di Buenos Aires i suoi sostenitori spiegano.
01:25Sta facendo le riforme che servono per migliorare il paese. Difficile? Sì, bisogna riconoscerlo,
01:30ma è necessario. L'economia non guarisce da un giorno all'altro, ci vuole tempo.
01:35C'è molta corruzione, molta propaganda politica mala.
01:39C'è molta corruzione, molta propaganda e fake news che vogliono far credere che nessuno
01:43lo sostiene, ma non è la verità. Lo abbiamo votato in maggioranza.
01:49Uscire da questa situazione dopo 40 anni è faticoso, ma lo sapevamo. Non ci ha mai mentito,
01:55ha sempre detto fin dalla campagna e sta facendo quello che aveva detto.
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