Riccardo Corradini ai Sanitari per Gaza: "Noi, vittime di un atto di pirateria"

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Transcript

00:00La santa di mia sorella è venuta a prendermi all'aeroporto di Torino, sono appena rientrato

00:06ed eccomi qua, sono davvero felice che questa serata a cui abbiamo tanto lavorato, che tutti

00:17insieme stiamo andando in porta e davvero è molto semplice a pensare che siamo in tutta

00:24perché è venuto in poco tempo un evento di questo spessore, sono davvero entusiasta

00:34e ringrazio tutti per esserci.

00:38Non sono stati giorni facilissimi, siamo stati attaccati, sequestrati e rapiti la mattina

00:53dell'8 di ottobre dalle porte di occupazione seregliane mentre eravamo in acqua internazionale.

01:01Io mi trovavo a bordo della nave Conscience, una nave di 70 metri con 100 persone di equipaggio,

01:09erano più medici, infermieri ma c'erano anche giornalisti che portavano un carico di farmaci soprattutto.

01:18Non violavamo nessuna legge, non violavamo il diritto internazionale, ci trovavamo in atto

01:26internazionali e abbiamo subito l'ennesimo atto di pirateria da parte di Israele impedendo

01:34addirittura dei medici di poter entrare in un posto vittima di genocidio.

01:41Abbiamo avuto la possibilità di sperimentare sulla nostra pelle per tre giorni una parte infinitesimale

01:50di quello che provano i prigionieri palestinesi tutti i giorni, sono migliaia e migliaia e migliaia,

01:59più di 10.000 se non ricordo male i palestinesi a ostaggio nelle carceri seregliane.

02:07Quasi un centinaio dovrebbero essere addirittura i medici che sono stati portati in ostaggio direttamente

02:14dalla Gaza, mentre dobbiavano al loro dovere.

02:20Quindi noi abbiamo sperimentato per 72 autori queste tipisiche e psicologiche,

02:26in parte qualunque forma di diritto e di tutela, non avevamo cibo, non avevamo acqua,

02:33eravamo in una cella in pinotto, semisacrategia, ricca,

02:39per un atto.

02:46Grazie.

02:51Grazie.