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  • 2 settimane fa
Torino, 8 ott. (askanews) - Che cosa sta succedendo. Una grande scatola sul palco; una voce che attraversa il tempo, lo spazio e i sentimenti; un corpo preso in prestito, che confonde i piani di realtà e poi quelle bolle di sapone che sembrano venire da un altro mondo. "Abracadabra", il nuovo spettacolo di Francesca Pennini e del CollettivO CineticO, ha portato a Torinodanza sensazioni profonde, complesse, ma rese coerenti dalla parola, che ha guidato tutta la performance. "Attraverso le parole - ha detto l'artista ad askanews - questo spazio tra me e chi è nella platea, con questo momento invisibile della parola, che per convenzione sappiamo tutti che cos'è, ma che per tutti è una cosa un po' diversa, entra nel corpo dell'altra persona quindi in qualche modo è una parola magica in questo senso perché tutte le parole lo possono essere".La magia va effettivamente in scena, anche in modi, per così dire, tradizionali: escapismo, meraviglia, spaesamento. Ma il punto è probabilmente l'idea di sparizione della stessa Francesca Pennini, accaduta anche nella "realtà", qualunque cosa questo termine significhi davvero, e poi riportata, in molti modi diversi, sul palco. E scomparendo, il senso di presenza era ancora più forte. "Non lo so come si fa a esserci scomparendo - ha aggiunto - però da un lato mi sembrava che proprio nell'essere in qualche modo l'opposto fosse necessario toccare la sparizione per sentire l'essere. E anche se non sono mai veramente sparita, sono sparita solo per le altre persone, però il fatto di sparire per le altre persone lo rendeva vero anche per me".Il corpo, elemento cruciale della danza contemporanea, ovviamente è presente anche nella forma del racconto, drammatico, di una serie di fratture e di malattie, fatto peraltro attraverso l'interpretazione di un perfetto Angelo Pedroni. Ma, anche nelle voci che sembrano arrivare dai confini della follia, resta un senso di rinascita e, possiamo dirlo, una forma di possibile felicità. "Penso che l'elemento di felicità - ci ha detto ancora Pennini - ci sia, e stia nel riconoscere la vita in qualche modo, cioè l'esistere, l'esistere nonostante tutto quello che accade in noi, nel mondo e così via". E il mondo, come diceva Wittgenstein, è esattamente tutto ciò che accade, dentro e fuori dal palco, in quella dimensione di superamento di ogni separazione tra il teatro e la vita, che è tipica degli spettacoli del CollettivO CineticO. Momenti nei quali l'arte parla direttamente a noi e, soprattutto, di noi.

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Trascrizione
00:00Giura, just smaller pieces, il corpo, questa.
00:14Che cosa sta succedendo? Una grande scatola sul palco, una voce che attraversa il tempo,
00:20lo spazio e i sentimenti, un corpo preso in prestito che confonde i piani di realtà
00:25e poi quelle bolle di sapone che sembrano venire da un altro mondo.
00:30Nessuno dove sarei stata, l'ho detto tutti però, che sparire.
00:34Abracadabra, il nuovo spettacolo di Francesca Pennini e del collettivo Cinetico,
00:37ha portato a Torino Danza sensazioni profonde, complesse, ma rese coerenti dalla parola
00:42che ha guidato tutta la performance.
00:45Attraverso le parole, questo spazio tra me e chi è nella platea,
00:51con questo momento invisibile della parola che per convenzione sappiamo tutti che cos'è,
00:57ma che per tutti è una cosa un po' diversa.
01:00Entra nel corpo dell'altra persona, quindi in qualche modo è una parola magica in questo senso,
01:05perché tutte le parole lo possono essere.
01:07La magia va effettivamente in scena anche in modi per così dire tradizionali,
01:12escapismo, meraviglia, spaisamento, ma al punto è probabilmente l'idea di sparizione
01:17della stessa Francesca Pennini, accaduta anche nella realtà,
01:21qualunque cosa questo termine significhi davvero,
01:23e poi riportata in molti modi diversi sul palco e scomparendo il senso di presenza era ancora più forte.
01:31Non lo so come si fa a esserci scomparendo,
01:33però da un lato mi sembrava che proprio nell'essere in qualche modo l'opposto
01:37fosse necessario toccare la sparizione per sentire l'essere,
01:43e anche se non sono mai veramente sparita, sono sparita solo per le altre persone,
01:48però il fatto di sparire per le altre persone lo rendeva vero anche per me.
01:51Il corpo, elemento cruciale della danza contemporanea,
01:55ovviamente è presente anche nella forma del racconto drammatico
01:58di una serie di fratture e di malattie,
02:01fatto peraltro attraverso l'interpretazione di un perfetto Angelo Pedroni.
02:05In un test di prevenzione infortuni mi rompo il ginocchio a mano.
02:106 maggio 1994, giorno del mio decimo compiante,
02:16e Lisa Fantini mi rompe il braccio destro saltando il rivolto sull'altale.
02:20Ma anche nelle voci che sembrano arrivare dai confini della follia,
02:24resta un senso di rinascita e, possiamo dirlo, una forma di possibile felicità.
02:29Penso che l'elemento di felicità ci sia che è nel riconoscere la vita in qualche modo,
02:34cioè l'esistere, l'esistere nonostante tutto quello che accade in noi, nel mondo e così via.
02:42E il mondo, come diceva Wittgenstein, è esattamente tutto ciò che accade,
02:46dentro e fuori dal palco, in quella dimensione di superamento di ogni separazione
02:50tra il teatro e la vita, che è tipica degli spettacoli del collettivo cinetico,
02:55momenti nei quali l'arte parla direttamente a noi e soprattutto di noi.
03:00Grazie mille!
03:12Grazie.
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