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  • 2 giorni fa
Trascrizione
00:00La prima domanda che vorrei farle è proprio questa.
00:11Che effetto le fa lei che ha interpretato queste scene, questi sketch che sono scritti qua,
00:17a vederli scritti, a leggersi in sostanza?
00:19Vuole fare una premessa?
00:20Prego.
00:20Prima di tutto sono contentissimo, felice, raggiante che il dottor Alberto Povilacqua,
00:26perché noi sappiamo che scrittore è, che uomo intelligente è, di primissimo ordine,
00:30mi abbia notato.
00:32Secondo, perché siccome io non credo...
00:34Ma non credo che sia il solo ad averla notata, diciamola per te.
00:36Vabbè, per il libro.
00:38Il secondo è perché, sarà un'idea mia, io non mi credo nessuno, è vero o no?
00:43Non mi credo nessuno e mi fa piacere vedermela sopra, perché un giorno qualcuno prenderà
00:48questo libro e dirà, oi, oltre gli altri c'era anche un totò.
00:52Ok, quindi a parte questo effetto...
00:55Questa premessa.
00:56Questa premessa.
00:57La domanda era appunto, che reazioni ha lei leggendo questi scherzi che lei ha interpretato
01:01molte volte?
01:02Sì, beh, leggendoli io li rivedo come li facevo.
01:05Certo, un altro, un profano, gli rimane solamente il testo.
01:11Certo.
01:11Però se qualcuno mi ha visto, allora mi rivede leggendo.
01:15Quindi è un'occasione di ricordo, diciamo.
01:17D'accordo.
01:19Senta, vogliamo lasciare un momentino da parte il libro?
01:21Come vuole.
01:22Del quale abbiamo già parlato e anche molto bene, no?
01:24E' il libro del nostro ottimo Bevilacqua e vedere un po'...
01:28L'illustre, dottor Bevilacqua.
01:29L'illustre Bevilacqua.
01:30Fare un po' di conoscenza con lei.
01:33Anche perché per me è una novità.
01:34L'abbiamo a parte prima, la conoscenza, però.
01:36Ma questo non si dice.
01:39Dunque, quello che volevo chiederle è questo.
01:42Vogliamo parlare un po' dei suoi inizi, dei suoi inizi di attore.
01:45Sì, io dovevo fare l'ufficiale di Marina.
01:47Ah.
01:47Ma la disciplina a me non mi andava perché sono indisciplinato.
01:52E sono scappato di casa.
01:54Scappai di casa e amoreggiavo con una ballerina, una canzonettista dell'epoca.
02:00E andai in teatro.
02:01E ho cominciato con la commedia dell'arte.
02:03A soggetto si recitava.
02:04Era giovanissimo, vi dirà.
02:05E non ne parliamo.
02:07Dove è avvenuto questo?
02:08A Napoli?
02:08A Napoli, sì.
02:09E ha avuto subito molto successo?
02:11Beh, facevo il mametto, no?
02:12Insomma, sì, facevo ridere.
02:15Poi sono passato in un'altra compagnia, che c'era il felice Sosciamucca, che disse al capo comico
02:19o va via lui o vado via io.
02:21Perché io facevo delle mosse, delle cose che il pubblico li deve.
02:23E questo si seccava.
02:25Ho capito.
02:25E poi chi è andato via?
02:26Così tanto per la roba?
02:27Io, io.
02:28Ah, è andato via.
02:28E' un mese, capisci?
02:29Tu ero più importante.
02:30E' un mese, sì.
02:31Senta, e il cinema?
02:32Quando è cominciato?
02:32Il cinema è cominciato nel 1937.
02:34Io sono un veterano, un veterano del cinematografo.
02:38Ho cominciato con Fermo con le mani e poi è andato avanti così.
02:43Cioè, in quell'epoca alternavo cinema e teatro.
02:45Cinema e teatro.
02:46Poi ho lasciato il teatro definitivamente e sono passato al cinematografo.
02:51Definitivamente?
02:51Definitivamente.
02:52Ma lei ha ancora nostalgia per il teatro?
02:53Beh, sì, sì.
02:54Infatti non vado a teatro per non soffrire.
02:56Perché ha nostalgia per il teatro?
02:57Le sembra più importante?
02:59No, non è che è più importante.
03:00È vivo, c'è il calore del pubblico.
03:03Il pubblico è una droga, monta.
03:05Io mi ricordo una volta in un finale, allora è il tempo di guerra, al Brangaccio, e il pubblico
03:11grideva tanto e approfondiva tanto che io mi strappai tutti i vestiti da dosso.
03:15E mi fermai alla mutante, per fortuna.
03:18Senta, a proposito di questo discorso sulla guerra, lei ha nominato la guerra.
03:23Io so che durante la guerra, per esempio, lei ha passato anche qualche guaglio, no?
03:26Perché questo molti di noi, purtroppo meno giovani, diciamo, se lo ricordano direttamente,
03:33lei affrontava, diciamo, dei testi abbastanza scabrosi, diceva delle cose che non si dicevano,
03:38che non si potevano dire.
03:39Non so se era coraggio o incoscienza.
03:40Vabbè, quello che fosse.
03:41Comunque questo le ha provocato dei guai.
03:44Molti guai, molti guai.
03:45Per esempio, al teatro, al coso, al valle, una sera, c'è stata uno che da un palco mi
03:54ha detto, vai al fronte, ma un altro signore da giuglia ha risposto, ci vada lei, buffone.
04:00E io con gli occhi bassi, così dico, ah, chi succede?
04:03Le catombe.
04:05Questi poi sono usciti fuori e hanno tirato una bomba fuori all'ingresso del valle, sì.
04:11L'era già uscito?
04:12No, stavo dentro.
04:13Quindi si è messo anche un po' di voglia.
04:16Ecco, allora.
04:18Senta, dottor.
04:19E altri, e altri.
04:20Poi mi sono dovuto nascondere perché mi avvisarono dalla questura che Caruso aveva dato
04:25ordine, il questore Caruso, ordine di catturarmi per portarmi a nord.
04:29Alla storta mi avrebbero ammazzato senz'altro.
04:31Quindi era un elemento pericoloso.
04:32Sì.
04:32Allora io sono scappato da un amico che aveva una casa verso il gelsomino da quella parte
04:36lì.
04:37E questo qui, questo qui, dopo mezz'ora viene e dice c'è una signorina che vuol conoscerla.
04:41Dico, dico, sono lui.
04:42Dico, qui, il suo visto è nascosto qua.
04:45Dico, no, ma è una parente.
04:46Dopo mezz'ora c'è un mio compare.
04:48Insomma lo sapevano tutti quanti.
04:50A un certo anno erano solo andate perché se uno dice, un tedesco, dice dove è stato
04:53d'oglio, dicevano là.
04:55Era di chi c'era a nascondersi.
04:56Sì, vogliamo fare un discorso storico, un tentativo di discorso storico, di alta cultura.
05:03Ci proviamo?
05:05Volevo dire questo.
05:06Mi sembra a me che negli anni, soprattutto di prima di quest'ultima guerra, lei ha rappresentato
05:15in Italia una specie di macchietta centrale, nazionale, che è un po' l'equivalente,
05:21io credo, di quello che nel nuovo mondo, in America, è stato Charlotte.
05:25Macchietta che da una parte e dall'altra sono state ormai abbandonate perché né lei fa
05:29più la macchietta che faceva, non so, ai tempi di San Giovanni Decollato, io cito quello
05:32che ricordo, né Charlotte fa più Charlotte, ha fatto altre cose, però sono rimaste come
05:37due esemplari di due situazioni in cui la comicità era messa al servizio della satira,
05:43cioè di una precisa osservazione, di una realtà precisa, di una società precisa, non
05:49era una comicità astratta, non era una comicità affine a se stessa, ma era sempre con aggancio
05:53alla realtà.
05:54Ora, questa parentela, lei la riconosce in qualche modo?
05:57Innanzitutto, io la ringrazio che lei mi fa l'altro onore di vergognarmi a quel grande
06:00maestro che è Charlotte, tutti sappiamo chi è Charlotte, sì, effettivamente c'era
06:06qualche cosa, non era una cosa astratta, veniva sempre dalla vita, dalla satira, dalla caricatura,
06:11nella vita di tutti gli uomini di tutti i giorni.
06:14Ora, questo è importante, credo, perché spesso la comicità di col fine dei tempi antichi
06:17è una forma di evasione, è proprio una maniera per non pensare alla realtà inventandosene
06:24un'altra.
06:24È una civiltà.
06:26Certo, ma dico soprattutto quando è appunto agganciata, quando
06:29è un esame della realtà, un esame che si è pure condotto scansonatamente.
06:34Si capisce, deformata.
06:35Ecco, quindi lei non ha mai rifiutato questa realtà.
06:37No, non la rifiuta.
06:39Dunque adesso io vorrei concludere questo nostro, purtroppo, breve discorso, perché
06:45mi ricordo che lei ha scritto un libro di poesia, no?
06:47Sì, ha avuto un premio.
06:49Ha avuto anche un premio.
06:50Un premio letterario.
06:51Ha avuto anche un premio letterario, quindi è uno scrittore.
06:53Allora questa mia meraviglia di intervistare lei è del tutto fuori posto, perché lei
06:57è uno scrittore come quelli che intervisto sempre.
06:59Non sono uno scrittore, sono un napoletano.
07:02Va bene, perché che differenza fa?
07:04Eh sì.
07:04Tra questi due scrittori.
07:05La poesia, poesia, non...
07:07Poesia è napoletana.
07:08Poesia è napoletana.
07:09Quindi tutti i napoletani la poesia ce l'hanno un po' dentro.
07:11Ah, quindi tutti i napoletani sono poeti?
07:13Sono poeti, in un modo o l'altro sono poeti.
07:15È sicuro che questo non sia un po' un luogo comune, non si sia un po' abusato di questo.
07:18Io conosco i napoletani che non sono affatto poeti.
07:20Beh, vabbè, bisogna risolvere le origini.
07:22Sarà l'eccezione.
07:25Senta, ce ne vuole recitare una così concludiamo in bellezza questo nostro libro.
07:29Una che mi ricordo.
07:30Una che si ricorda.
07:30Una che si ricorda.
07:30Non ho fatto tanto.
07:31Questa qui, l'acquaiolo.
07:33Di quando è il scritto?
07:34Di quanto?
07:35Di quando è questa poesia?
07:37Beh, l'ho fatto ultimamente.
07:38È recente.
07:39Eh, sentiamo.
07:39L'acquaiolo a Napoli c'erano quelle donne che vedevano l'acqua in quei chioschi.
07:44Dunque, si fa così.
07:45Ogni mattina, scena Margellina, mi guardo il mare, il barco.
07:51È una figliola che sta dentro i chioschi.
07:53È un'acquaiolo.
07:54Si chiama Teresina, si è nota in vent'anni.
07:57Capillo nero, curto, curto e ricce.
07:59Una dentatura bianca con mare, con quella di una salute, una nutriccia, una guardata roccia che sono due sette.
08:06Su fulmine, su lampa, su un godone e i giure ci scommette, che si risuscitasse pappagone.
08:13Muoresse un infarto guardando a sta guaglione.
08:16E sa, capite che io sono cliente, che l'acqua non mi importa proprio niente.
08:20E me l'ha detto in bella maniera, signor, cagnate strade, io lo tengo innamorato.
08:24Si chiama Geretilla, è fiscatore.
08:27Fate chintà per l'ansero un anello.
08:28Mai niente, tu a sta correre ogni mattina, ma beve l'acqua e mi ambriaco come fosse vino.
08:35Fine.
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