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  • 5 settimane fa
Come in un tempo circolare il viaggio di Tiziano Terzani parte da via Pisana 147 a Firenze e lì torna, dove il 14 settembre del 1938 era nato lui che fece dell’andare e dell’altrove la sua prima ragione di vita. Ecco perché non è un caso che proprio in via Pisana sarà celebrato domenica alle 12 settembre  con un murale di Luca Barcellona. La scelta del writer milanese, che piega la calligrafia all’espressione artistica facendo dell’aggregazione di lettere uno strumento per creare forme, ha una ragione profonda. Perché celebrare Terzani vuol dire innanzi tutto ricordarne le qualità di scrittore. Nel grande muro, offerto dall’Esselunga di via Pisana che finanzia anche l’opera e individuato dal giornalista del Corriere Fiorentino Jacopo Storni — grande conoscitore del personaggio e autore tra l’altro del libro Tiziano Terzani mi disse (ediciclo editori) — non ci sarà infatti il volto dello scrittore ma una delle frasi che lo identifica meglio: su una superficie di 30 metri di larghezza per 3,5 di altezza leggeremo L’unica rivoluzione che serve è quella dentro di noi.«Usare le sue parole per un muro dedicato a lui nella sua città — spiega Storni — ci è sembrato il modo migliore per ricordare chi, da scrittore, ha sempre militato con le parole». Alla cerimonia parteciperà anche Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani, protagonista sin dall’inizio del percorso che ha portato all’opera insieme al biografo del giornalista, Àlen Loreti. La creazione del murale, che è iniziata giovedì sera, sarà seguita dal regista Omar Rashid che riprenderà il lavoro di Luca Barcellona per poi dare vita a un documentario.
Quella di domenica non sarà la sola cerimonia dedicata all’autore di Un Indovino mi disse, di La fine è il mio inizio e della famosa polemica con Oriana Fallaci all’indomani dell’11 settembre del 2001 — quando i due fiorentini si scontrarono dialetticamente, a colpi di penna, la prima difendendo le ragioni dell’Occidente contro l’islamizzazione del mondo, ne La rabbia e l’orgoglio, il secondo scrivendo nelle sue Lettere contro la guerra un inno alla pace. Il 14 settembre Terzani avrebbe compiuto 87 anni e la data va celebrata: dunque giàvenerdì pomeriggio, alle 19, ci sarà in città un incontro per parlare del suo lascito. L’unica rivoluzione che serve è quella dentro di noi, che è il titolo anche del dibattito di oggi, vedrà partecipare Padre Bernardo Gianni, Jacopo Storni, Àlen Loreti, Chiara Brilli e Angela Terzani Staude. È lei a ricordare in questi giorni il grande messaggio di Tiziano che chiama tutti noi alla responsabilità individuale: «Lui — ricorda — capì che non sono gli slanci e buoni propositi a fallire, ma che è l’uomo stesso, mosso com’è da passioni oscure e contraddittorie come l’odio, l’invidia, l’ingordigia, l’ambizione di potere, a essere incapace di elevarsi all’altezza dei propri sogni, così facendoli fallire. Capì che prima che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi»

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00:00Vieni, quando si asciuga un po', facciamo che parto quando sei un po' più avanti.
00:30Grazie per la visione!
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