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  • 3 mesi fa
Kathmandu (Nepal), 5 set. (askanews) - In Nepal sconcerto e preoccupazione dopo che è stato bloccato l'accesso a 26 piattaforme social, tra cui Facebook, X, YouTube. Una decisione del governo che ha lasciato milioni di utenti confusi.Il Ministero delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell'Informazione ha ordinato all'autorità per le telecomunicazioni di disattivare l'accesso alle piattaforme non registrate che operano in Nepal. A Kathmandu, giovani si confrontano e molti imprenditori sono preoccupati per la loro attività."Sono davvero dispiaciuta per la decisione del governo - dice una ragazza che vende gioielli e accessori via social - gestiamo la nostra attività tramite Facebook e, se verrà chiuso, il lavoro ne risentirà. Facebook ci permette anche di comunicare con i nostri fratelli che vivono all'estero, non dovrebbe essere vietato"."Non è una tortura mentale per i giovani come me? - afferma uno studente - queste piattaforme sono utilizzate regolarmente da tutti, dai bambini agli anziani. Essere costretti a smettere improvvisamente di usarli può creare uno stress significativo". Così una studentessa:"Il governo dovrebbe revocare il divieto sui social media, non dovrebbe concentrarsi solo sulle sue preoccupazioni ma considerare come aiutano le persone nella vita quotidiana. Ogni cosa ha i suoi aspetti negativi, ma il governo dovrebbe considerare i lati positivi e consentirli di nuovo".Nel 2023 il Nepal ha approvato una direttiva che impone alle piattaforme di social media di registrarsi e stabilire una presenza locale. La settimana scorsa il governo aveva deciso di concedere alle aziende sette giorni per registrarsi e tra le altre cose designare un responsabile locale. Poi è passato ai fatti.Secondo alcuni, il blocco "crea un pericoloso precedente per la libertà di stampa". Intanto il Cyber Bureau della polizia nepalese ha messo in guardia gli utenti dall'uso indiscriminato delle reti private virtuali, citando i potenziali rischi per i dati personali e la sicurezza.

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00:00In Nepal, sconcerto e preoccupazione dopo che è stato bloccato l'accesso a 26 piattaforme social, tra cui Facebook, X e YouTube.
00:09Una decisione del governo che ha lasciato milioni di utenti confusi.
00:13Il Ministero delle Comunicazioni e delle Tecnologie e dell'Informazione ha ordinato all'Autorità per le Telecomunicazioni
00:19di disattivare l'accesso alle piattaforme non registrate che operano in Nepal.
00:24A Kathmandu, giovani si confrontano e molti imprenditori sono preoccupati per la loro attività.
00:30Sono davvero dispiaciuta per la decisione del governo, dice una ragazza che vende gioielli e accessori via social.
00:38Gestiamo la nostra attività tramite Facebook e se verrà chiuso il lavoro ne risentirà.
00:43E Facebook ci permette anche di comunicare con i nostri fratelli che vivono all'estero.
00:47Non dovrebbe essere vietato.
00:52Non è una tortura mentale per i giovani come me, afferma uno studente.
00:56Queste piattaforme sono usate regolarmente da tutti, dai bambini e agli anziani.
01:01Essere costretti a smettere improvvisamente di usarli può creare uno stress significativo.
01:07Così una studentessa.
01:11Il governo dovrebbe rievocare il divieto sui social media.
01:14Non dovrebbe concentrarsi solo sulle sue preoccupazioni,
01:18ma considerare come aiutano le persone nella vita quotidiana.
01:21Ogni cosa ha i suoi aspetti negativi, ma il governo dovrebbe considerare i lati positivi e consentirli di nuovo.
01:28Nel 2023 il Nepal ha approvato una direttiva che impone alle piattaforme di social media di registrarsi e stabilire una presenza locale.
01:37La settimana scorsa il governo aveva deciso di concedere alle aziende sette giorni per registrarsi
01:42e tra le altre cose disegnare un responsabile locale.
01:46Poi è passato ai fatti.
01:47Secondo alcuni il blocco crea un pericoloso precedente per la libertà di stampa.
01:51Intanto il cyber bureau della polizia nepalese ha messo in guardia gli utenti dall'uso indiscriminato delle reti private virtuali,
01:59citando potenziali rischi per i dati personali e la sicurezza.
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