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  • 2 mesi fa
Trascrizione
00:0019 fra religiose e religiosi uccisi 30 anni fa dalla prima suora delle piccole sorelle
00:14dell'assunzione, suor Paul Hélène, assassinata nella biblioteca organizzata per i ragazzi
00:21nella casva di Algeri, fino al vescovo Pierre Clavry, ucciso in un attentato insieme al
00:28suo amico Mohamed. Il primo incontro che ha portato questi martiri in Algeria è l'incontro
00:37con Cristo e poi questo incontro con Cristo si è, come dire, sviluppato in un incontro
00:46con l'altro. Restare, dice il dominicano Jean-Jacques Perennes, è la libera scelta che motiva la
00:52beatificazione. A giustificare la beatificazione non è il fatto di essere stati uccisi, è
00:59pieno di gente che viene uccisa e non per forza sono beatificati, è il fatto di aver offerto
01:05la propria vita liberamente, come Massimiliano Kolb. I martiri di Algeria ci insegnano che
01:12si può vivere la vita cristiana in un rapporto di amicizia con tutta la radicalità. Mohamed
01:22è un giovane algerino di 21 anni che quell'estate del 96 dava una mano a Pierre Clavry e sapeva
01:31di prendere dei rischi mentre stava con lui e l'ha fatto lo stesso. Penso che sia bello
01:38che sull'icona dei martiri di Algeria, insieme ai 19 martiri, ci sia anche l'immagine di Mohamed.
01:48La mostra si intitola Chiamati due volte, i martiri d'Algeria. Promossa dalla Fondazione
01:55Oasis e dalla libreria editrice vaticana, ci saranno interviste video, testimonianze inedite,
02:02oggetti e scritti lasciati dai 19.
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