Rimini, 18 ago. (askanews) - Nell'ambito del 46mo Meeting per l'amicizia fra i popoli, sarà possibile visitare a Rimini, dal 22 al 27 agosto 2025, la mostra "Non si può morire per un dollaro. La rivoluzione di Amadeo Peter Giannini". Curata da Francesco Cassese, Marco Castellaneta, Martino Marzegalli, Paolo Nardi e Simone Selva, organizzata con la collaborazione del Centro Studi Amadeo Peter Giannini e di studenti delle università Bocconi e Cattolica di Milano, e con il sostegno di Ars Aedificandi, la mostra ripercorre gli episodi della vita di Amadeo Peter Giannini (1870-1949), un pioniere italo-americano, nato da una famiglia di immigrati italiani, che ha trasformato radicalmente il settore bancario negli Stati Uniti. Fondatore della Bank of Italy, poi diventata Bank of America. Sarà possibile approfondire il suo impegno professionale di uomo pragmatico e visionario, al pari di quello sociale che è partito dall'osservazione della realtà e dai bisogni degli uomini."Il nome di Amadeo Peter Giannini - ci ha spiegato Cassese - è un nome poco conosciuto al grande pubblico, è poco conosciuto in America, anche poco conosciuto in Italia, eppure è un uomo che ha segnato in modo indelebile il sistema economico-sociale degli Stati Uniti e ha contribuito a ridisegnare il rapporto tra finanza, impresa e persona. La sua storia comincia con una frase che è anche un grido, la frase che tra l'altro abbiamo scelto come titolo della mostra 'Non si può morire per un dollaro', che sono le parole pronunciate da lui, un bambino di sei anni, testimone impotente dell'assassino e del padre, in seguito a un diverbio per una paga non versata". Per Giannini, ha aggiunto Cassese, "i bisogni delle singole persone non erano degli ostacoli, ma la mappa per costruire qualcosa di grande e di inedito. Emblematico da questo punto di vista è il terremoto del 1906 a San Francisco". Così come "fu innovativo anche negli strumenti forniti all'interno dell'organizzazione, uno dei primi a introdurre benefici aziendali".
00:00Il nome di Amedeo Pittorio Reggiannini è un nome poco conosciuto al grande pubblico, è poco conosciuto in America ma con grande rammarico devo dire anche poco conosciuto in Italia, eppure è un uomo che ha segnato in modo indelebile il sistema economico e sociale degli Stati Uniti e ha contribuito a ridisegnare il rapporto tra finanza, impresa e persona.
00:23La sua storia comincia con una frase che è anche un grido, la frase che tra l'altro abbiamo scelto come titolo della mostra, non si può morire per un dollaro, che sono le parole pronunciate da lui, bambino di sei anni e testimone impotente dell'assassino e del padre.
00:41Noi abbiamo sottolineato un tratto in particolare, Giannini è un uomo pragmatico e visionario, ci piace che queste due cose siano associate e che possano stare insieme.
00:54Ha saputo leggere nella realtà anche quelle più difficili e caotiche, i segni di un futuro possibile che gli altri non riuscivano neanche ad immaginare, cioè penso al cinema che era ancora un campo inesplorato, oppure penso al Golden Gate che era un progetto su cui nessuno scommetteva.
01:19Non inventava, diciamo, dei sistemi estratti, ma obbediva alla realtà.
01:24Il terremoto del 1906 a San Francisco, quando tutto sembrava perduto, Giannini vide, tra macerie e casse di frutta, l'occasione di ricominciare e aiutare chi aveva perduto tutto, in particolare gli immigrati.
01:45E' uno dei primi a introdurre benefici aziendali, si parla di quote dei dipendenti, si parla di azionariato diffuso, si parla di pensioni per le vedove, borse di studio per i figli degli impiegati,
02:00che tutte queste persone che lui non chiamava risorse umane, ma che chiamava i miei ragazzi.
02:06Alla sua morte nel 1949, chiese che tutte le agenzie e tutte le filiali del Bank of America restassero aperte,
02:16proprio il giorno del suo funerale, che era il suo modo di dire che il lavoro, se fatto con amore, è una forma di devozione.
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