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Trascrizione
00:00Uno spettacolo duro, lungo, letterario, a tatti devastante, incentrato sul tema della violenza,
00:10in sostanza una delle cose migliori che si possano vedere oggi su un palcoscenico.
00:14Carolina Bianchi, artista brasiliana che sperimenta i confini della danza e del teatro,
00:19ha portato alla benare danza di Venezia, dove è stata premiata con il Leone da Regento
00:22dell'edizione 2025, il secondo capitolo della trilogia Cade la Forza, intitolato The Brotherhood.
00:28Per me l'idea di questa trilogia, ha detto Bianchi alla Scania, ha anche a che fare con il tempo di cui abbiamo bisogno
00:43per entrare realmente nelle tematiche che affronto, quindi non è qualcosa che posso fare molto rapidamente.
00:49Mi devo calare dentro i problemi, devo stare nella loro problematicità, per questo per me la trilogia si collega in qualche modo
00:55alla Divina Commedia di Dante, perché l'autore si addenta in questa selva oscura della creazione
00:59e ci porta a conoscere il male, ma si tratta di luoghi nei quali incontriamo anche la meraviglia.
01:04Quindi io credo che questa trilogia nasca dal desiderio di affrontare domande ed enigmi nella storia dell'arte e della violenza,
01:10in particolare la violenza sessuale.
01:20Al centro della pratica di Carolina Bianchi c'è la riflessione sullo stupro che i codici di questa fratellanza
01:25continuano a perpetuare come forma di dominazione, ma a delimitare in definizione la potenza del suo lavoro
01:31è riduttivo e sbagliato. Sul palco del Teatro Piccolo Arsenale vediamo andare in scena un'opera epica,
01:36ambigua, che svela il male e la sua presenza in ognuno, a partire da lei stessa e dal suo personaggio.
01:45Per me, ha aggiunto Carolina Bianchi, è impossibile distaccarmi dal male,
01:49addentrarmi nella selva oscura è un'operazione estremamente complessa
01:52e io posso solo essere tutt'uno con la complessità e immergermi del tutto in essa con il mio corpo.
01:58Non mi tiro fuori, sono parte anch'io del sistema
02:00e come tale devo pensare a tutte le questioni legate a questa violenza, a questo processo di violenza.
02:06Lo spettacolo, che è una forza monumentale e difficile da spiegare,
02:13è inteso di letteratura e in particolare di rimandi al romanzo 2666 di Roberto Bolagno,
02:19capolavoro di Immersione nel Male, rimandi che culminano nell'intervista sul palco
02:23con il regista Klaus Haas, personaggio tratto dal libro dello scrittore cileno,
02:28nonché momento chiave di tutta la messa in scena.
02:30La mia presenza è lì, è di aprire una conversazione e di lasciare la conversazione riveliare le contraddizioni.
02:36La mia presenza lì, ha concluso Carolina Bianchi, serve per aprire una conversazione
02:40e poi lasciare che questa riveli le sue contraddizioni, che riveli il suo livello di violenza,
02:45non in modo moralista, ma confusa dalla sua seduzione, dalla sua nozione di potere,
02:49perché questa è la sua realtà alla fine.
02:53Dopo 220 minuti di performance, impossibili da riassumere,
02:56si esce dal teatro con la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di importante,
03:00alla creazione di una mitologia, come recita lo stesso titolo, della Biennale Danza.

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