- 03/07/2025
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00:00:00Musica
00:00:30Buon pomeriggio a tutti e benvenuti all'ottava edizione della cerimonia di consegna dei diplomi di laurea ad Maiora dell'Università degli Studi di Brescia rivolta ai laureati magistrali e triennali dell'anno accademico 2023-2024.
00:00:55La cerimonia è trasmessa in diretta da Teletutto e naturalmente porgiamo il nostro saluto ai telespettatori che ci stanno seguendo ed è in diretta anche sul canale YouTube dell'Università .
00:01:09Ad accompagnare questo evento c'è il Corus Universitatis Brixie diretto dal maestro Silvio Baracco che è docente del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia.
00:01:23Il coro è composto da studenti, docenti, personale amministrativo, laureati, coristi del Conservatorio.
00:01:30Il coro intonerà ora le note di Land of Hope and Glory di John Elgara ad accompagnare l'ingresso del corteo accademico che già potete vedere qui appunto al cancello di Campomarte che si sta avvicinando.
00:01:46Prego maestro
00:01:47Grazie a tutti.
00:02:17Grazie a tutti.
00:02:47Accogliamo dunque il corteo accademico che è composto in apertura dai 50 laureati e laureate magistrali
00:03:15che hanno meritato la lode individuati sulla base di un criterio generale di rappresentatività di tutti i laureati magistrali.
00:03:45Grazie a tutti.
00:03:47Grazie a tutti.
00:03:49Grazie a tutti.
00:03:51Grazie a tutti.
00:03:53Grazie a tutti.
00:03:55Grazie a tutti.
00:04:25Grazie a tutti.
00:04:55Grazie a tutti.
00:04:58Grazie a tutti.
00:05:25il professor Fabio Bignotti, la professoressa Elisabetta Ceretti, il professor Angelo Luigi Camillo Ciribini, il professor Paolo Ferrari, la professoressa Anna Fichera, la professoressa Simona Fiorentini, la professoressa Daniela Fogli, il professor Alberto Ghilardi,
00:05:53la professoressa Paola Lombardi, la professoressa Chiara Magri, il professor Fausto Minelli, il professor Francesco Negro, il professor Corrado Paganelli, la professoressa Donatella Placidi, il professor Roberto Ronca, la professoressa Michela Tiboni, la professoressa Daniela Letizio Berti, la professoressa Vera Ventura,
00:06:21il preside di medicina e chirurgia, professor Claudio Muneretto, i direttori di dipartimento loro delegati, professor Davis Bianchini, vice direttore del dipartimento di ingegneria dell'informazione,
00:06:41professoressa Elisabetta Ceretti, docente di tecnologie e sistemi di lavorazione, professor Massimo Gennarelli, direttore del dipartimento di medicina molecolare e traslazionale, professor Giulio Maternini, vice direttore del dipartimento di ingegneria civile, architettura, territorio, ambiente e matematica,
00:07:05professoressa Maria Lorenza Mugliesana, vice direttrice del dipartimento di scienze cliniche e sperimentali, professor Ivan Paris, coordinatore per la didattica del dipartimento di economia e management.
00:07:17Accogliamo poi la professoressa Elisabetta Levi, prorettrice alla didattica, il professor Carlo Alberto Romano, prorettore all'impegno sociale per il territorio,
00:07:32la prorettrice vicaria professoressa Adriana Apostoli, il professor Sergio Cavalieri, rettore dell'Università degli Studi di Bergamo.
00:07:45Chiude il corteo il magnifico rettore dell'Università degli Studi di Brescia, professor Francesco Castelli.
00:08:02Chiude il corteo il magnifico rettore dell'Università degli Studi di Brescia, professor Giovanni,
00:08:32ringraziando tutti i laureati, i parenti e le autorità presenti, invito ora il coro ad eseguire l'inno d'Italia e l'inno d'Europa,
00:08:42tutti voi siete pregati, d'alzarvi in piedi, grazie.
00:09:02Grazie a tutti.
00:09:32Grazie a tutti.
00:10:02Grazie a tutti.
00:10:32Grazie a tutti.
00:10:34Grazie a tutti.
00:10:36Grazie a tutti.
00:10:38Grazie a tutti.
00:10:40Grazie a tutti.
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00:11:28Grazie a tutti.
00:11:29Grazie a tutti.
00:11:30Grazie a tutti.
00:11:32Complimenti al coro Universitatis Brixia, al maestro Baracco, ora se volete potete tornare a sedervi perché è questo il momento di dare avvio ai discorsi ufficiali.
00:12:00Prego il vice sindaco di Brescia Federico Manzoni di prendere la parola.
00:12:13Buongiorno a tutti, buonasera a tutti. A nome mio personale e dell'amministrazione comunale che ho qui l'onore di rappresentare vi porto anzitutto il saluto della nostra sindaca Laura Castelletti di tutta la giunta e di tutto il consiglio comunale.
00:12:27Saluto e ringrazio il consigliere Luca Pomarici che è qua insieme a noi.
00:12:32Sono particolarmente emozionato di prendere la parola in questa assise.
00:12:37Non fosse altro perché anch'io sono stato, come voi, studente di questo Ateneo.
00:12:42Mi sono laureato qualche anno accademico prima di voi e quindi rivivere, ancorché al tempo non ci fosse questa cerimonia così bella, così d'impatto, così scenografica.
00:12:54Però rivivere questo momento di festa per il traguardo della laurea raggiunto è un qualche cosa che mi tocca molto da vicino.
00:13:01Sono peraltro molto contento che sia qui oggi presente anche il rettore dell'Università di Bergamo, Ateneo, nel quale ho conseguito il dottorato di ricerca.
00:13:09Tra di voi ci sono studenti che hanno concluso la laurea triennale, altri che hanno concluso la laurea magistrale.
00:13:18Quindi alcuni di voi hanno iniziato l'esperienza universitaria prima del Covid, altri invece l'hanno iniziata dopo.
00:13:25E quindi hanno potuto vedere evidentemente come anche questo fenomeno abbia impattato sulla didattica, sulla dinamica accademica
00:13:34e di come certi momenti siano momenti nei quali ciascuno di noi è chiamato a mettere in discussione uno status quo,
00:13:43mettere in discussione abitudini, mettere in discussioni prassi consolidate.
00:13:48Molti di voi sono residenti in città , molti di voi sono residenti in provincia, quindi già evidentemente conoscevano Brescia
00:13:55prima di iscriversi alla nostra università , ma spero una quota significativa di voi, anzi una quota sempre più crescente di voi
00:14:04verrà da altri territori, da altre province, da altre regioni d'Italia e qualcuno mi immagino anche dall'estero.
00:14:11Ecco, spero che questi cinque anni che avete vissuto a Brescia, che avete frequentato l'Università di Brescia
00:14:17siano stati anni nei quali avete potuto anche apprezzare la città che vi ha ospitato, apprezzare il contesto nel quale avete avuto
00:14:25l'occasione di studiare, per la bellezza anzitutto della sua storia, dei suoi monumenti, per le opportunità extra didattiche
00:14:34che vi ha offerto, per i servizi di cui avete potuto fruire. Ecco, quindi io spero che concludendo questa vostra esperienza
00:14:42da studenti dell'università abbiate evidentemente nella vostra bisaccia, insieme con voi, un ricordo che porterete
00:14:51nel vostro cuore di questa città come una città che spero vi abbia lasciato un'immagine positiva.
00:14:58Quindi io spero che questo ricordo vi accompagni sempre e soprattutto se questo ricordo è un ricordo bello
00:15:05mi piace poter dire che siccome le cose belle non vanno tenute da sé, fate pubblicità positiva
00:15:12fate una pubblicità positiva di questa città , di questo ateneo, dell'esperienza che avete vissuto
00:15:17perché è giusto che anche altri studenti dopo di voi abbiano l'opportunità di vivere e di frequentare
00:15:23l'esperienza che avete avuto voi. Ora vi si aprono davanti nuove strade, vi si apre davanti
00:15:31per alcuni la prospettiva di continuare gli studi, un nuovo impegno nell'ambito accademico,
00:15:36per molti altri invece il mercato del lavoro e quindi io quello che posso dirvi è fate in modo
00:15:43di vivere a pieno nell'esperienza che vi sarà data, negli scenari che avrete modo di conoscere,
00:15:51nelle strade che avrete l'occasione di calcare, ecco fate in modo di portare con voi l'esperienza
00:15:58che avete maturato in questi anni, che non dovrete dimenticare ma che vi tornerà sempre molto utile,
00:16:04anzitutto per il metodo che avete appreso, perché il metodo universitario dice e lo vedrete
00:16:10andando avanti nella vostra esperienza di vita che non ci si improvvisa mai, ma per fare le cose bene
00:16:16e seriamente avrete bisogno di mantenere sempre un metodo, un rigore scientifico, una propensione
00:16:23all'approfondimento delle cose, all'aggiornamento, alla ricerca, alla scoperta, anche all'intuito
00:16:30e alla fantasia, ma sempre guidata da questo metodo e da questo rigore.
00:16:37Fate in modo che i talenti che avete ricevuti non vengano, come ci insegna la parabola,
00:16:43sotterrati ma vengano trafficati. Ecco questo è l'invito che vi faccio con tutto il cuore,
00:16:49davvero congratulazioni e auguri per il percorso che vi attende.
00:16:55Grazie al Vice Sindaco di Brescia Federico Manzoni.
00:16:59Invito ora a prendere la parola il Presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini.
00:17:05Buon pomeriggio a tutte e tutti, care ragazze e cari ragazzi. Mi rivolgo direttamente a voi,
00:17:22non me ne vogliono le autorità presenti, perché oggi è il vostro giorno. Innanzitutto complimenti
00:17:28per questo traguardo, raggiunto con tenacia, impegno, sacrifici, forse con qualche lacrima
00:17:35caduta sui libri nelle lunghe e faticose ore di studio, ma credo che la soddisfazione di oggi
00:17:41cancelli ogni salita impervia del vostro percorso di studio. Siete ufficialmente proiettati nel futuro,
00:17:49il vostro e quello della società che con il vostro impegno nel mondo del lavoro
00:17:54contribuirete a far crescere. E crescerete anche voi, cittadine e cittadini responsabili,
00:18:01donne e uomini con sogni e progetti da realizzare. La vostra laurea rappresenta una tappa importante
00:18:08del vostro viaggio di vita. Da oggi la nostra provincia ha nuovi professionisti che hanno acquisito
00:18:16saperi e competenze in grado di migliorare la qualità della vita di molte persone, di dare alla nostra societÃ
00:18:23e al nostro territorio nuove prospettive di sviluppo. L'Università degli Studi di Brescia
00:18:29non ha una storia ultrasecolare, ma dalla sua fondazione ufficiale, poco meno di una cinquantina
00:18:35di anni fa, è riuscita a formare professionisti che hanno saputo dare un contributo sostanziale
00:18:41a livello nazionale, alla ricerca scientifica, negli ambiti più diversi, che sono diventati colonne
00:18:47della classe dirigente e che hanno dato nuova linfa ai settori giudici ed economici. Una preparazione
00:18:55che, come amministrazione provinciale, apprezziamo e tocchiamo con mano ogni giorno attraverso
00:19:01le proficque collaborazioni con l'Università , con il magnifico Rettore, Professor Francesco
00:19:07Castelli, che ringrazio per la costante disponibilità , i docenti e anche gli studenti per le nostre
00:19:14attività quotidiane, ma anche per iniziative reccate all'occupazione e allo sviluppo del
00:19:19territorio. Da questo momento il tocco che vi apprestate a lanciare sarà la matita con
00:19:26la quale disegnerete il vostro futuro. Siate sempre consapevoli del vostro valore, siate concreti,
00:19:32ma senza dimenticare di continuare a coltivare i sogni, i desideri, i progetti per voi e per
00:19:38tutta la nostra comunità . Ad Maiora e buona vita.
00:19:49Grazie anche Emanuele Moraschini, Presidente della provincia di Brescia. Chiedo ora al Rettore
00:19:56Sergio Cavalieri dell'Università di Bergamo di porgerci il suo indirizzo di saluto.
00:20:03Bene, buon pomeriggio, buon pomeriggio a tutti e tutte, grazie. Per me è un privilegio e un onore,
00:20:09ma soprattutto io ringrazio il Rettore Francesco Castelli per l'amicizia consolidata nel corso
00:20:15degli anni tra noi, tra persone, ma tra le due istituzioni. Questa amicizia, al di lÃ
00:20:23delle relazioni personali, la stiamo consolidando, portando avanti anche in diverse forme.
00:20:28dal punto di vista ricerca, con dei progetti ricerca, penso al progetto MOST sulla mobilità ,
00:20:36sul fronte dell'orientamento, anche sul fronte della didattica, stiamo portando avanti delle
00:20:42iniziative comuni. Ecco, questo, tra l'altro appunto, mi fa piacere che il Vice Sindaco Manzoni
00:20:49sia, come dire, la sintesi di un percorso di crescita che ha attraversato Brescia e Bergamo.
00:20:55Ecco, c'è uno smosi fra i due territori, uno smosi che chiaramente, e c'è anche fra le due
00:21:01università , che sentono sempre più il bisogno di collaborare e di lavorare insieme. E questo,
00:21:07secondo me, è un bel esempio anche di come, pur essendo in due province tradizionalmente,
00:21:13come dire, viste in competizione tra di loro, ma in realtà , soltanto mettendoci insieme,
00:21:17facendo massa critica, dico sempre, siamo più forti a livello nazionale e a livello
00:21:22internazionale. Si diceva prima, questo è il vostro giorno, noi abbiamo avuto il privilegio
00:21:28anche di festeggiare due settimane fa, con la presenza anche del Rettore Castelli a Bergamo,
00:21:34nel nostro graduation day, è stato un bellissimo momento, emozionante, e quindi rinnovarlo
00:21:40oggi per me è un ulteriore elemento di piacere, di letizia, perché di fatto è riconoscimento
00:21:48anche del nostro lavoro, del nostro impegno come docenti, della passione e dell'entusiasmo
00:21:53che mettiamo. Quindi io sono vicino anche ai colleghi di Brescia, perché è il momento
00:21:59della ricompensa, del ritorno, anche del lavoro che facciamo, che non è un lavoro nostro,
00:22:03la nostra, è un'attività che facciamo come professori, come formatori, appunto che
00:22:08riteniamo quasi, è una missione di fatto, parla di missione universitaria, quella della
00:22:13formazione. Quindi ecco, vedervi qui laureati e il compimento di un momento importante per
00:22:19voi, per i vostri cari, i vostri genitori, ma anche un momento di compimento, l'esito di
00:22:26un percorso vissuto insieme. Ecco, questo è un aspetto importante, perché è un percorso
00:22:31che ha portato a fatica, perché genera fatica, ma la fatica, abbiamo avuto anche,
00:22:36no Francesco, l'evidenza con Michela Moioli, che è venuta a trovarci, nostra studentessa
00:22:40del due recarie programma di Bergamo, campionessa del mondo, come sapete, snowboard. Ebbene,
00:22:47chi meglio di un atleta può capire cosa significa, cosa posso significare la fatica
00:22:52dell'arrivare a un livello così importante dal punto di vista agonistico. Il vostro,
00:22:58la vostra è stata un'attività faticosa, ma oggi, ecco, non equivocate ve lo sto dicendo,
00:23:04ma oggi siete liberi. Oggi siete liberi non perché siete liberi dall'università , ma
00:23:09siete liberi perché di fatto questa fatica ha portato nel tempo a coltivare quei talenti
00:23:14di cui si parlava prima, a capire, a discernere anche quali sono le, come dire, le diverse
00:23:21opportunità che avrete dal punto di vista professionale, ma acquisire quel pensiero
00:23:26critico che, devo dire, oggi più che mai, più che in passato è fondamentale per capire
00:23:31e interpretare il mondo senza ascoltare le varie sirene e le varie notizie, come dire,
00:23:38a mo' di Twitter. Quindi questa libertà è una libertà di pensiero che avete creato, avete,
00:23:43come dire, portato avanti con fatica, perché essere liberi comporta fatica, ecco, e quindi
00:23:48oggi è il compimento per voi di un percorso importante, ma anche è il momento in cui potete
00:23:53dimostrare di essere liberi. Grazie.
00:24:01Grazie per le sue parole anche al Rettore Sergio Cavalieri. Invito a prendere la parola
00:24:07il Rettore dell'Università degli Studi di Brescia, Professor Francesco Castelli.
00:24:13Avete visto come siamo bravi? Quando abbiamo stabilito la data dell'Admaiora già sapevamo
00:24:27che sarebbe stato il weekend più caldo dell'anno e quindi abbiamo deciso così. Visto che fa fresco,
00:24:36qui non tira un vento per niente, ho pensato di fare un discorso di due ore e mezza, no?
00:24:41Immagino che voi appreziate questa mia intenzione. Allora, il mio primo saluto è per tutti voi
00:24:47e i laureati, vice sindaco Manzoni, presidente della provincia, caro Sergio, ti ringrazio
00:24:54davvero tanto. Vedo che ti sei già munito di occhiali da sola, perché? Ecco, anche cari rappresentanti
00:25:00delle altre istituzioni accademiche bresciane e autorità a tutti. Allora, noi dovremmo essere
00:25:07circa mille, mille duecento persone qua e senza voler togliere la città di Bergamo, l'esclusiva
00:25:14di essere la città dei mille, tu mi consentirai oggi Sergio di essere molto orgoglioso di queste
00:25:20mille toghe, di questi mille tocchi, di questi mille cuori, di queste mille menti e di ringraziare
00:25:28tutti davvero, i docenti, il personale, il tecnico-amministrativo, per quello che hanno
00:25:34saputo dare a voi. Però uno ci si interroga, che cosa dà un'università ai propri laureati?
00:25:44Una mera trasmissione del sapere tecnico e scientifico? Sì, certamente. Forse anche solo
00:25:52questo non sarebbe cosa da poco, perché l'Università di Brescia ha saputo silenziosamente
00:25:58affermarsi come università che progressivamente si avvicina alle prime posizioni delle classifiche
00:26:04e naturalmente questo ci fa molto piacere, ma non basta, non basta certamente. E adesso
00:26:12vorrei parlarvi dei buoni maestri, intendo proprio i buoni maestri. Io vengo tra l'altro
00:26:18da una famiglia di maestri. Sto leggendo un libro del professor Dionigi, qualcuno di noi
00:26:24lo conosce, che è stato rettore dell'Università di Bologna, che è la più antica universitÃ
00:26:30del mondo occidentale. Nel 2088 compirà mille anni, quindi attenzione, è una roba seria.
00:26:38E cosa dice Ivano Dionigi? Richiama la valenza nobilissima dell'insegnamento, comunione di
00:26:45menti tra docenti e discenti, affinché i secondi, cioè voi, piano piano possano avere gli strumenti
00:26:54per superare i primi, cioè noi. Questo dovrebbe essere il segreto mirabile di ogni università .
00:27:03Non sempre ci riusciamo, però teoricamente se il nostro allievo ci supera, noi dobbiamo
00:27:08essere contenti, perché è in questo modo che l'università va avanti. Se avete trovato
00:27:13dei buoni maestri all'Università di Brescia, ecco, seguitele che in fiducia, anche dopo il
00:27:18percorso accademico. Ma il sapere tecnico e i buoni maestri devono anche trovare un ambiente
00:27:25adatto per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità . Certo, gli edifici, le aule,
00:27:31le palestre, queste possono certamente essere migliorate e pian pianino stiamo cercando di
00:27:37farlo. Ma non parlo solo di questo quando parlo di ambiente, parlo di un ambiente dove
00:27:42le opinioni possono essere espresse serenamente e liberamente, magari in maniera vivace, ma
00:27:49con l'unico limite della civile convivenza e del rispetto del pensiero altrui, con empatia.
00:27:55Empatia vuol dire mettersi nei panni dell'altro senza perdere la propria individualità . Le sensibilitÃ
00:28:03della nostra comunità accademica, docenti, ricercatori, personale e studenti sono certamente
00:28:08differenti e rappresentano il lievito di una società libera e democratica. Ecco, sappiate
00:28:14apprezzare questa libertà perché non è sempre garantita in altre parti del mondo e deve essere
00:28:20sempre difesa. Ma un'altra cosa io vorrei dirvi che spero che la nostra università vi abbia dato,
00:28:28e cioè il clima di comunità , che io spero vi ricordiate per tutta la vita. Saranno nati anche
00:28:35affetti? Saranno nati anche amori? Mi confesso che io stesso devo la mia esistenza al fatto che
00:28:42i miei genitori si sono conosciuti all'università quasi 80 anni o sono. Non vi dico quale universitÃ
00:28:48perché, anzi, lì a diciamo, è il Politecnico di Milano. Bene, dai primi quattro laureati del 1983,
00:28:57per inciso io mi sono laureato nel 1983, nel 2024 l'università di Brescia ha laureato 2836 laureati.
00:29:10Un'altra considerazione voglio fare. Mio padre era il primo laureato della sua famiglia, probabilmente
00:29:15anche molti di voi oggi sono i primi laureati delle vostre rispettive famiglie e questo accade
00:29:21soprattutto per il genere femminile. Ecco, siatene orgogliosi e orgogliose perché la cultura è senza
00:29:27dubbio uno dei motori più potenti della crescita sociale, pacifica e inclusiva e certamente ne sono
00:29:33orgogliosi e orgogliose anche le vostre famiglie che vedo ai lati di questo prato. Ecco, tutte queste
00:29:40cose ha cercato di darvi l'università di Brescia, così come ha cercato di darle ai quasi 72 mila,
00:29:46tra laureati, specialisti e dottori di ricerca che questa università ha saputo offrire alla nostra
00:29:51comunità nei 43 anni della propria esistenza. Oggi siamo più di 17 mila studenti, in un panorama
00:29:59universitario nazionale particolarmente competitivo. Da un lato sono contento quando parlo di numeri
00:30:08perché crescono, è sempre bello dire oggi siamo un po' più di quelli che eravamo ieri,
00:30:12ma dall'altro mi sembra, così facendo, di svilire il fatto che ognuno di voi è unico
00:30:18e irripetibile, con i propri sogni, i propri dolori, le proprie speranze. Ognuno di voi è il fiore
00:30:25più brello del giardino della propria famiglia ed è lo studente e la studentessa preferito
00:30:30del rettore che vorrebbe fare molto di più per la propria università . Ma quale augurio può
00:30:37fare un rettore di 67 anni e i propri giovani laureati? Anche io sono stato giovane in momenti
00:30:43turbolenti della storia sociale, fate un po' conto degli anni e vi renderete conto che quello
00:30:47che vi dico è vero. Anche allora c'erano venti di guerra, c'erano morti, c'erano invasori,
00:30:54invasi, carnefici, vittime. Anche allora si discuteva di giustizia e di ordine sociale e avevo
00:31:01scelto il liceo scientifico con l'idea di fare l'ingegnere, come mio padre. Un'esperienza
00:31:07fortissima poi nella foresta amazzonica mi sconvolse la vita e decisi che la mia strada
00:31:12sarebbe stata quella del medico, per cercare di lenire le sofferenze dei malati. Sono stato
00:31:19un bravo medico? Punto di domanda. Sarei stato un bravo ingegnere? Punto di domanda. Non ho le
00:31:27risposte ovviamente, ma ho cercato di meccercela tutta e adesso, come ho detto ai vostri colleghi
00:31:32laureati di Bergamo alcune settimane o sono, ciò che considero i miei maggiori insuccessi
00:31:38sono stati i sorrisi e le carezze che non ho dato ai miei malati, sono state le attenzioni
00:31:44e i consigli che non ho dato ai miei studenti. Insomma, tutte quelle volte che ho messo l'uomo
00:31:49e la donna, naturalmente, come persona, al centro della mia azione. E questa è forse l'unica
00:31:55eredità che io posso lasciarvi, perché la sento mia. E allora vi dico davvero che
00:32:01il mondo ha bisogno delle vostre passioni, ne ha davvero bisogno. Le vostre passioni unite
00:32:07alle vostre competenze e dà la capacità di valutare ogni evento con la vostra testa,
00:32:14ascoltando le voci di tutti, con l'obiettivo ultimo di servire la giustizia, la pace e il
00:32:20benessere della vostra comunità e in più generale del mondo, dove oggi le diseguaglianze
00:32:25e le ideologie caricano le armi della guerra. La violenza e la forza al posto della ragione
00:32:32e del dialogo per decidere chi ha ragione e chi ha torto. Usate la vostra voce, usate
00:32:39il vostro pensiero come arma pacifica ma potente per favorire la pace e la giustizia.
00:32:44Oggi è il 28 di giugno e ricorre l'anniversario di una strage nazista che fu perpretata dall'SS
00:32:53a Riva del Garda e Arco di Trento, nell'Alto Gardesano. Un episodio brutale anche di oppressione.
00:33:01Ma quasi a far da contraltare, oggi ricorre anche la festività religiosa di Sant'Ireneo,
00:33:07il cuo nome significa il pacificatore. In piena guerra fredda Kennedy disse nel 61 ai Nazioni
00:33:16Unite, l'umanità deve porre fine alla guerra o la guerra ora fine all'umanità . E poi due
00:33:24anni dopo, in quel suo celebre discorso sulla pace del 63 prima di essere ucciso, gli disse
00:33:31la pace è il necessario fine degli uomini razionali. Ecco il mio augurio è che voi possiate
00:33:41essere, ognuno con la propria visione sociale, religiosa, dei veri costruttori di pace, con
00:33:47la forza della vostra ragione e della vostra razionalità . Il sonno della ragione genera
00:33:54mostri. E io spero che voi oggi abbiate, anche forse un poco, grazie all'UniversitÃ
00:33:59di Brescia, la padronanza, la serena ma potente forza della ragione. Siate costruttori di pace
00:34:06perché ne avete gli strumenti. E allora anche voi sarete insegnanti, cioè coloro che lasciano
00:34:12un segno. Fate in modo che questo segno sia bello e se ognuno di voi lo farà indirettamente,
00:34:19anche l'Università di Brescia avrà lasciato un segno nella storia. Curate ciò che è giusto,
00:34:26curate ciò che è bello, curate il pianeta per lasciarlo integro a chi verrà dopo di
00:34:30voi. Cercate di favorire le potenzialità di tutti, anche di quelli meno fortunati di
00:34:37voi. Cercate di compiere il miracolo di soddisfare al contempo l'etica dei diritti e l'etica
00:34:48della responsabilità . Cercate di trovare l'equilibrio tra la soddisfazione personale
00:34:53che fa parte giustamente delle ambizioni di ognuno e la responsabilità pubblica che
00:34:58il vostro moderno status di laureati vi impone. Abbiamo bisogno della freschezza della gioventù
00:35:05da qualsiasi parte del mondo venga, come ha recentemente riaffermato il Rettore dell'UniversitÃ
00:35:11di Harvard in risposta alle richieste di chiudere le porte della propria prestigiosa UniversitÃ
00:35:16degli studenti stranieri. Che cosa senza senso. Abbiamo bisogno dell'energia positiva e dell'innovazione
00:35:24generosa, dell'amore per la comunità tutta. Cercate dunque, questa è una frase un po' fatta
00:35:29ma insomma è venuta così, cercate dunque di costruire i ponti e le sinergie con il
00:35:34dialogo e l'aspolto. Di muro ne abbiamo avuti abbastanza nella storia e a mia conoscenza
00:35:40non sono mai serviti a nulla se non a peggiorare le relazioni tra i popoli. Il saggio cerca sempre
00:35:47l'equilibrio tra le forze divergenti, me lo insegnano gli ingegneri. E soprattutto rimanete
00:35:53umili. Un mio vecchio maestro mi ha detto molti anni or sono, se tu sai di valere dieci, comportati
00:35:59come se tu valessi otto, la gente ti apprezzerà . Se tu ti comporti come se valessi dodici, la
00:36:06gente resterà delusa. La umiltà che si contrappone alla vanagloria
00:36:11urlata anche sui social è la forza silenziosa e il giusto che cerca di costruire un mondo
00:36:16migliore. Più si esaggi e più è necessario essere umili. Ricordarsi che la cultura e la
00:36:23scienza sono a servizio della società . È la differenza tra il saccente e il sapiente.
00:36:30Se avete amici o compagni in difficoltà , siate loro vicini e aiutate. Non fare come quello
00:36:36che non fa copiare. So che non si deve copiare naturalmente, però ecco. Ricordo quando io giurai
00:36:42al mio migliore amico del liceo, che ero obbligato a dividere il suo impegno scolastico
00:36:47con il lavoro per aiutare la propria famiglia, che sarei andato a difenderlo di fronte al
00:36:51professore Severo che lo aveva mortificato con le parole e con i voti. Accadeva oltre
00:36:56cinquant'anni o solo, del professore Severo alla fine comprese, con un sorriso. Ogni abbandono
00:37:04del percorso di studio è per me un dolore vero perché può lasciare dei rimpianti che durano
00:37:09tutta la vita. Prima di terminare vorrei ricordare tutti gli studenti, i professori
00:37:15e il personale che ci ha lasciato negli ultimi mesi. Non posso farlo personalmente per tutti,
00:37:21anche se tutti portano il cuore, ma non posso non ricordare la perdita del professore Augusto
00:37:26Preti. Voi non l'avete conosciuto, forse ricordate il nome. Primo rettore, artefice primordiale
00:37:32dell'Università degli Studi di Brescia, che si è spento nello scorso mese di marzo. A lui
00:37:38verrà intitolata l'aula magna della Facoltà di Medicina il prossimo primo luglio. Così
00:37:43come non posso non ricordare anche Leonardo e Nicola, vostri compagni e giovani vite spezzate
00:37:49troppo precocemente. Approfitto del ricordo del professor Preti per salutare con affetto
00:37:55il professor Pecorelli e il professor Tira, che mi hanno preceduto nella carica di rettore.
00:38:05Allora va il merito più grande dei traguardi raggiunti in questo 40 anni di vita. Oggi siete
00:38:12dottori, un titolo importante, che tuttavia non deve e non dovrà mai oscurare il vostro
00:38:18essere uomini e donne unici e ripetibili, i vostri sentimenti e i vostri effetti, il bene
00:38:25che avrete fatto, che al termine della vita saranno le cose più importanti. Un pensiero anche
00:38:32alle vostre famiglie, vicine o lontane, ai vostri cari, che condividono con voi questo
00:38:37momento e che certamente hanno vissuto con voi la fatica del cammino e la gioia del traguardo.
00:38:45L'Università di Brescia vuole essere il vostro fanco anche nel futuro, se ne avrete bisogno.
00:38:49Come sempre dico, la propria università è la madre nutrice, l'alma mater. Mi auguro
00:38:55dunque che molti di voi vorranno iscriversi all'Associazione Alumni, il cui Presidente
00:38:59Michele Lancellotti vi parlerà tra breve. Termino con l'augurio mio personale, ma anche
00:39:06di tutta l'Università di Brescia, che la vita sia per ognuno di voi un'avventura meravigliosa,
00:39:13ma davvero meravigliosa, da vivere come protagonisti al servizio gioioso della vostra comunità .
00:39:19Ad maior a tutti.
00:39:49Grazie.
00:39:51Grazie.
00:40:21Grazie.
00:40:51Grazie.
00:41:21Grazie.
00:41:51Grazie.
00:42:21Grazie.
00:42:51Grazie.
00:43:21Grazie.
00:43:51Grazie.
00:44:21Grazie.
00:44:51Grazie.
00:45:21Grazie.
00:45:51Grazie.
00:46:21Grazie al Corus Universitatis Brixie.
00:46:25Ora il discorso della dottoressa Giorgia Riboli, laureata in Medicina e Chirurgia.
00:46:33Grazie.
00:46:34Grazie.
00:46:35Grazie.
00:46:36Grazie.
00:46:37Grazie.
00:46:38Grazie.
00:46:39Grazie.
00:46:40Grazie.
00:46:41Grazie.
00:46:42Grazie.
00:46:43Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Brescia, Professor Castelli.
00:46:47Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Bergamo, Professor Cavalieri.
00:46:52Gentile Vice Sindaco Manzoni.
00:46:55Gentile Presidente della Provincia, Moraschini.
00:46:58illustrissimi docenti, gentilissime autorità presenti, care colleghe e cari colleghi, è
00:47:06per me un onore e una grande emozione prendere parole in una giornata così importante per
00:47:12tutta la comunità dell'Università degli Studi di Brescia e per la città intera.
00:47:17Per noi neolaureati la cerimonia dei diplomi rappresenta un momento speciale, un rito di
00:47:24passaggio, coronamento di anni di studio e di fatica, ma anche un impegno verso il futuro
00:47:30e la società a cui apparteniamo.
00:47:32Il giorno in cui mi è stato comunicato che aveva tenuto questo discorso, mi trovavo in
00:47:37ospedale.
00:47:38Avevo da poco terminato il girovisite mattutino.
00:47:41Ho provato dapprima una grande gioia, seguita da un po' di tumore nei giorni successivi, ma alla
00:47:47lunga ha prevalso la responsabilità e la bellezza di essere portavoce di tutti noi.
00:47:53Solo pochissimi di voi mi conoscono, sono una neolaureata in medicina e chirurgia, attualmente
00:47:58specializzando in medicina interna presso l'Università degli Studi di Brescia, in servizio presso
00:48:04la SST Spedali Civili.
00:48:06È un enorme privilegio per me essere qui oggi a rappresentare i miei colleghi.
00:48:12Guardando indietro ai miei anni a Brescia, provo una profonda gratitudine per tutto ciò
00:48:17che questa esperienza universitaria mi ha dato.
00:48:19Sono arrivata qui con sogni, domande e una certa dose di insicurezza.
00:48:25Oggi porto con me non solo un titolo di studio, ma amicizie che dureranno una vita, competenze
00:48:31che mi aprono al futuro e un bagaglio di ricordi preziosi.
00:48:35Ho vissuto Brescia da studentessa fuorisede e il Campus Nord è stato molto di più di un
00:48:41luogo di studio.
00:48:42È stato uno spazio di crescita, confronto e scoperta.
00:48:46Ho avuto la possibilità di fare sport, partecipare a progetti, vivere la dimensione accademica
00:48:52in modo pieno e dinamico.
00:48:54Ma ciò che ha reso davvero speciali questi anni sono state le persone, gli amici con cui
00:48:59ho condiviso notti di studio e giornate di leggerezza, i docenti che ci hanno ispirato
00:49:04e spronato e tutto il personale che ha reso l'Università un luogo accogliente e vivo.
00:49:09Non posso dimenticare il periodo della pandemia, che ha segnato profondamente anche il nostro
00:49:14percorso universitario.
00:49:16Le lezioni a distanza, lo schermo che ci separava dai compagni e dai docenti, l'assenza di quella
00:49:22vita quotidiana fatta di scambi, risate e studio condiviso.
00:49:26È stato un momento difficile, ma anche di grande resilienza.
00:49:30Proprio per questo il ritorno in presenza è stato carico di emozione, ritrovarsi in
00:49:35aula, guardarsi negli occhi, sentire le voci dal vivo.
00:49:38È stato come riscoprire il valore autentico della comunità universitaria, una bellezza
00:49:43semplice che, dopo quel periodo, abbiamo imparato a non dare mai più per scontata.
00:49:48Se la pandemia ci ha tolto tanto, ci ha anche insegnato qualcosa di essenziale, a prenderci
00:49:54cura non solo del nostro corpo, ma anche della nostra mente.
00:49:57E da questa consapevolezza nasce l'importanza di affrontare il tema della salute mentale.
00:50:03La promozione della salute, anche dentro l'università , è un impegno culturale, oltre che sanitario,
00:50:10perché solo quando stiamo bene davvero possiamo crescere, apprendere e contribuire pienamente
00:50:15alla vita della nostra comunità .
00:50:18L'università ha il dovere e anche l'opportunità di essere uno spazio sicuro, dove non solo si
00:50:23coltiva il sapere, ma si protegge la persona.
00:50:26Investire nella salute mentale non è un lusso, è una necessità per formare professionisti
00:50:31più consapevoli, cittadini più empatici, comunità più forti.
00:50:37In un mondo che corre veloce e spesso misura il valore delle persone solo in base ai risultati,
00:50:42costruire percorsi solidi per il benessere psicologico è un atto di civiltà e la nostra
00:50:47università si è dimostrata molto attenta e attiva su questo fronte. Il percorso di
00:50:53laurea ha rappresentato per noi un allenamento alla complessità . In questi anni abbiamo imparato
00:50:59a leggere criticamente, a verificare le fonti, a pensare con rigore, a riconoscere l'incertezza
00:51:06e questo è forse il dono più grande che ci ha donato l'università , ci ha fornito gli
00:51:11strumenti per affrontare le sfide future. Abbiamo una grossa responsabilità nei confronti
00:51:17della società in cui viviamo. Il sapere che abbiamo assimilato nei nostri studi non è
00:51:23un tesoro da costudire, ma una risorsa da mettere a disposizione perché possa servire,
00:51:29ispirare, aiutare. Nel nostro percorso infatti abbiamo avuto il privilegio di acquisire conoscenze
00:51:36e competenze, ma anche e forse soprattutto la consapevolezza che ciò che impariamo ha
00:51:42senso solo se lo mettiamo al servizio del bene comune, che si tratti di innovare, di curare,
00:51:48di progettare o semplicemente di ascoltare meglio il mondo che ci circonda. Oggi più che
00:51:53mai il sapere è chiamato a essere motore di giustizia, di equità e di progresso umano.
00:51:59In questa fase di transizione saremo chiamati a passare dal sapere al saper fare, all'interno
00:52:07di dinamiche di lavoro di squadra in cui il contributo di ognuno di noi è prezioso.
00:52:12Tra gli insegnamenti più significativi che questi anni universitari ci hanno trasmesso
00:52:17vi è senza dubbio il valore della dimensione relazionale. In qualunque ambito professionale
00:52:24ci troveremo a operare, le competenze interpersonali si riveleranno determinanti tanto quanto quelle
00:52:30tecniche. La capacità di collaborare efficacemente, di comunicare con chiarezza e rispetto, di costruire
00:52:37rapporti fondati sulla fiducia e sull'ascolto reciproco sarà la base di un lavoro autenticamente
00:52:43efficace e umano.
00:52:46Tornando alla celebrazione odierna, permettetemi ora di soffermarmi sul ringraziare che ci ha
00:52:51permesso di raggiungere il traguardo della laurea, trampolino di lancio verso il futuro.
00:52:56Grazie alle famiglie, pilastri nei nostri percorsi di studio e in generale a tutti gli amici che
00:53:01ci hanno sostenuto, spronato e incoraggiato in modo incondizionato per molti anni. Senza
00:53:07la loro presenza silenziosa, i loro sacrifici spesso invisibili e il loro affetto costante,
00:53:13oggi non saremmo qui. Questo traguardo è anche loro.
00:53:16Ampliando i nostri orizzonti, osservando cosa succede in altri parti del globo, prendiamo
00:53:23coscienza di come studiare in pace sia un privilegio. E oggi, mentre festeggiamo la fine
00:53:28di un percorso di istruzione, non possiamo dimenticare chi, nel mondo, questo privilegio
00:53:34non ce l'ha. Essere parte della comunità dell'Università degli Studi di Brescia è
00:53:39un onore che porteremo con noi ben oltre questo giorno. Un IBS non è stato solo il luogo
00:53:44dove abbiamo studiato, è stata una palestra di pensiero, un punto di incontro tra persone
00:53:49diverse che sono diventate amici, tra idee nuove e tradizioni solide. Qui abbiamo imparato
00:53:55a porci domande, a costruire risposte, a guardare al mondo con senso critico e spirito
00:54:00aperto. Sentirci parte di questa realtà significa sapere di appartenere a qualcosa di più grande,
00:54:06a una rete viva di studenti, docenti, ricercatori e professionisti che ogni giorno contribuiscono
00:54:12con impegno e passione al progresso della società . Il desiderio di comprendere davvero, di non
00:54:19accontentarsi del superficiale, di crearsi il proprio futuro avendo un ruolo da protagonisti
00:54:24è quello che ci ha spinto fino a qui. Che il fuoco vivo della curiosità continua ad ardere
00:54:29in ciascuno di noi, spingendoci ogni giorno a scoprire, esplorare e superare i nostri
00:54:35limiti. Ad Maiora.
00:54:37Grazie. Anche alla dottoressa Giorgia Riboli. Ed ora c'è un invito, un invito che l'UniversitÃ
00:54:47degli Studi di Brescia rivolge a voi tutti. Infatti il coro sta per eseguire il brano
00:54:53Gaudiamus Igitur. Le parole verranno proiettate, già le vedete, sul led wall e quindi l'invito
00:55:00è di unirvi al coro. Vorremmo davvero sentire la musica, levarsi da tutta la platea. Gaudiamus
00:55:08pueden caregiver a voi. Gaudiamus Igitur. Gaudiamus Igitur. Gaudiamus Igitur. Gaudiamus Igitur.
00:55:14Grazie a tutti.
00:55:44Grazie a tutti.
00:56:14Grazie a tutti.
00:56:44Grazie a tutti.
00:57:14Grazie a tutti.
00:57:44Grazie a tutti.
00:58:14Grazie a tutti.
00:58:44Grazie a tutti.
00:59:14Grazie a tutti.
00:59:44Grazie a tutti.
01:00:14Grazie a tutti.
01:00:44Grazie a tutti.
01:01:14Grazie a tutti.
01:01:44Grazie a tutti.
01:02:14Grazie a tutti.
01:02:44Grazie a tutti.
01:03:14Grazie a tutti.
01:03:44Grazie a tutti.
01:04:14Grazie a tutti.
01:04:44Grazie a tutti.
01:05:14Grazie a tutti.
01:05:44Grazie a tutti.
01:06:14Grazie a tutti.
01:06:44Grazie a tutti.
01:07:14Grazie a tutti.
01:07:44Grazie a tutti.
01:08:14Grazie a tutti.
01:08:44Grazie a tutti.
01:09:14Grazie a tutti.
01:09:44Grazie a tutti.
01:10:14Grazie a tutti.
01:10:44Grazie a tutti.
01:11:14e a tutti.
01:11:44Grazie a tutti.
01:12:14Grazie a tutti.
01:12:44Grazie a tutti.
01:13:14Grazie a tutti.
01:13:44Grazie a tutti.
01:14:14Grazie a tutti.
01:14:44Grazie a tutti.
01:15:14Grazie a tutti.
01:15:44Grazie a tutti.
01:16:14Grazie a tutti.
01:16:44Grazie a tutti.
01:17:14Grazie a tutti.
01:17:44Grazie a tutti.
01:18:14salgono sul palco.
01:18:44Grazie a tutti.
01:19:14Grazie a tutti.
01:19:44Grazie a tutti.
01:20:14Grazie a tutti.
01:20:44Grazie a tutti.
01:21:14Grazie a tutti.
01:21:44Grazie a tutti.
01:22:14Grazie a tutti.
01:22:44Grazie a tutti.
01:23:14e a tutti.
01:23:44Grazie a tutti.
01:24:14Grazie a tutti.
01:24:44Grazie a tutti.
01:25:14Grazie a tutti.
01:25:44Grazie a tutti.
01:26:14Grazie a tutti.
01:26:44Grazie a tutti.
01:27:14Grazie a tutti.
01:27:44Go.
01:28:14Grazie a tutti.
01:28:44a tutti.
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