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  • 4 mesi fa
Bilbao, 30 giu. (askanews) - Una possibile risposta alla domanda su che cos'è e cosa rappresenta l'arte contemporanea: la mostra "Another day. Another night" che il Museo Guggenheim di Bilbao dedica a Barbara Kruger è anche questo, un'immersione, letterale, in uno spazio di senso che restituisce la dimensione fisica, intellettuale e politica di una pratica artistica cruciale che si sgancia dall'idea tradizionale di "opera", per farsi, nei fatti, mondo. Per "essere" come strumento che scava nel senso profondo dell'inafferrabile presente."Ritengo che questa mostra - ha detto ad askanews la curatrice dell'esposizione, Lekha Hileman Waitoller - sia un intervento artistico totale, perché l'arte è ovunque, ma non necessariamente appesa alle pareti. Ci sono opere alle pareti, chi sono lavori enormi a pavimento, ci sono schermi giganti e schermi liberi. Ci sono opere sonore in tutto lo spazio espositivo. La cacofonia che si genera tra le cose da guardare, da attraversare, da ascoltare o che ci circondano è parte della sua strategia per portarci a pensare a questi messaggi che ci provengono da tutte le parti, e al modo in cui hanno effetti su di noi e danno forma a come comprendiamo il mondo". Nata nel 1945, Barbara Kruger da decenni utilizza lo stile della comunicazione di massa per creare lavori che lanciano messaggi - visivi, sonori o su scala monumentale - che indagano le strutture di potere e di controllo, le dinamiche persuasive e le limitazioni continue di libertà e diritti che caratterizzano la nostra vita in un'Occidente travolto dal consumismo e dal conformismo. L'arma di Kruger è il linguaggio, il suo strumento è l'appropriazione degli stilemi della pubblicità e il metodo è ribaltarne il senso, strappando il velo dell'ipocrisia, sia commerciale sia politica. I suoi motti, per esempio "I Shop therefore I Am", o "Your Body Is a Battleground", fotografano la realtà, e a Bilbao possono anche dialogare a distanza con i truismi di Jenny Holzer, che nel museo è da sempre molto presente. "Penso che la vera qualità del lavoro di Barbara Kruger - ha aggiunto Lekha Hileman - sia che identifica questi problemi con l'umanità, e che si tratta di problemi ricorrenti nel corso della storia, che non spariranno. Lei riesce a descriverli con frasi molto chiare e concise".In un certo senso c'è una chiarezza totale, ma, al contempo, tutto resta ambiguo, inafferrabile, distante come il vero potere e i veri persuasori. E le voci che sussurrano ovunque messaggi rassicuranti generano quasi più ansia delle denunce esplicite.Tutta la mostra al Guggenheim è una grande unica installazione, che coinvolge gli spazi espositivi del museo, che, se possibile, oggi si svelano ancora di più nella loro potenza, ma anche i pavimenti e utilizza il linguaggio, compresa la lingua basca, così importante per l'identità della regione, come un grimaldello per ogni certezza. Sfruttando anche brillantemente quegli strumenti digitali che sono una delle grandi infrastrutture del pensiero dominante - e spesso unico - del nostro mondo di oggi. Che qui finalmente possiamo guardare con occhi differenti.

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00:00Una possibile risposta alla domanda su che cos'è e cosa rappresenta l'arte contemporanea.
00:05La mostra Another Day, Another Night che il Museo Guggenheim di Bilbao dedica a Barbara Kruger è anche questo.
00:11Un'immersione letterale in uno spazio di senso che restituisce la dimensione fisica, intellettuale e politica di una pratica artistica cruciale
00:17che si sgancia dal dia tradizionale di opera per farsi nei fatti mondo, per essere come strumento che scava nel senso profondo dell'inafferrabile presente.
00:30Ritengo che questa mostra, ha detto la Scanius, la curatrice dell'esposizione Leca Ileman-Vaitoller, sia un intervento artistico totale
00:40perché l'arte è ovunque, ma non necessariamente appesa alle pareti.
00:43Ci sono opere alle pareti, ci sono lavori enormi a pavimento, ci sono schermi giganti e schermi liberi, ci sono opere sonore in tutto lo spazio espositivo.
00:51La cacofonia che si genera tra le cose da guardare, da attraversare, da ascoltare o che ci circondano è parte della sua strategia
00:58per portarci a pensare a questi messaggi che provengono da tutte le parti e al modo in cui hanno effetti su di noi
01:03e danno forma a come comprendiamo il mondo.
01:08Nata nel 1945, Barbara Kruger da decenni utilizza lo stile della comunicazione di massa per creare lavori che lanciano messaggi
01:15visivi, sonori o su scala monumentale che indagano le strutture di potere e di controllo,
01:20le dinamiche persuasive e le limitazioni continue di libertà e diritti caratterizzano la nostra vita in un occidente
01:25travolto dal consumismo e dal conformismo.
01:28L'arma di Kruger è il linguaggio, il suo strumento è l'appropriazione degli stilemi della pubblicità
01:32e il metodo è a ribaltare nel senso, strappando il velo dell'ipocrisia, sia commerciale sia politica.
01:38I suoi motti, per esempio, I shop therefore I am o Your body is a better ground, fotografano la realtà
01:44e a Bilbao possono anche dialogare a distanza con i turismi di Jenny Holzer, che nel museo è da sempre molto presente.
01:50Penso che la vera qualità del lavoro di Barbara Kruger, ha aggiunto lei Krilleman, sia che identifia questi problemi
01:58con l'umanità e che si tratta di problemi ricorrenti nel corso della storia, che non spariranno.
02:03Lei riesce a descriverli con frasi molto chiare e concise.
02:08In un certo senso c'è una chiarezza totale, ma al contempo tutto resta ambiguo, inafferrabile e distante
02:13come il vero potere e i veri persuasori e le voci che sussurrano ovunque messaggi rassicuranti
02:19generano quasi più ansia delle denunce esplicite.
02:24Tutta la mostra al Guggenheim è una grande e unica installazione che coinvolge gli spazi espositivi del museo
02:30che, se possibile, oggi ci svelano ancora di più nella loro potenza, ma anche i pavimenti
02:34e utilizza il linguaggio, compresa la lingua basca così importante per l'identità della regione,
02:39come un grimaldello per ogni certezza, sfruttando anche brillantemente quegli strumenti digitali
02:44che sono una delle grandi infrastrutture del pensiero dominante e spesso unico del nostro
02:49mondo di oggi, che qui finalmente possiamo guardare con occhi differenti.
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