https://www.pupia.tv - Firenze - ECONOMIA. TOSCANA NEL 2025 RISCHIA STAGNAZIONE, IN RIPRESA I PRESTITI
Firenze, 9 giu. - Se il 2024 in Toscana è stato un anno di crescita modesta, da archiviare per la sua tendenza alla stagnazione, lo spartito non cambierà quest'anno per l'economia regionale. Indicazioni significative di svolta a livello congiunturale o strutturale non si scorgono. A esserne convinti sono i ricercatori di Banca d'Italia, autori del rapporto sull'economia regionale presentato oggi a Firenze. C'è un dato, però, che quantomeno fa ben sperare e riguarda i prestiti alle aziende. L'elemento di novità viene confermato dal direttore della sede di Firenze di Banca d'Italia, Vito Barone, parlando coi giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione del documento: "Nel primo trimestre di quest'anno il credito alle imprese sta cominciando a risalire e questo è interessante- commenta- potrebbe essere un segnale di un rinnovato interesse per gli investimenti". Nel dettaglio nel 2024 i presiti alle famiglie da banche e società finanziarie sono aumentati dell'1,5% a dicembre grazie al credito al consumo e, complici tassi d'interesse in calo, alla ripresa dei mutui per l'acquisto di abitazioni. Di contro una domanda modesta ha contribuito a contrarre l'erogazione di prestiti al settore privato finanziario dello 0,5% su base annua e, nello specifico, dell'1,8% fra le imprese: con una particolare accentuazione fra le aziende di piccole dimensioni. A ben vedere, è anche questo un riflesso di uno dei fattori strutturali individuati da Bankitalia che rendono più debole l'economia toscana: la carenza a livello regionale di imprese di medie dimensioni. Aziende che per loro taglia e struttura hanno una maggiore capacità di attrarre produzioni ad alto valore aggiunto, retribuzioni migliori e investimenti. In questo contesto fiacco peraltro è leggermente aumentato, del 2,2%, il tasso di deterioramento dei prestiti. Un piccolo segnale, anche se nulla di drammatico: la qualità del credito si è confermata a livelli storicamente elevati. A stimolare in maniera efficace l'economia o, almeno, una parte di essa- le costruzioni- si conferma intanto il Pnrr pur con i suoi ritardi nella messa in opera, tanto in Toscana che a livello nazionale. Alla fine dell'anno scorso sono risultate avviate gare per 2,7 miliardi: solo metà delle opere si presentavano in fase di realizzazione e solo un quinto completate. "Il Pnrr ha contribuito a sostenere molto lo sviluppo delle costruzioni che hanno vissuto una forte espansione nel 2024- fa notare lo stesso Barone- la spinta nel 2025-2026 sicuramente avrà gli stessi effetti". Le opere del Pnrr in questo senso, conclude il direttore di sede, "rappresentano un elemento di spinta e traino che in qualche modo compensano la stagnazione degli altri settori produttivi". (09.06.25)
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Firenze, 9 giu. - Se il 2024 in Toscana è stato un anno di crescita modesta, da archiviare per la sua tendenza alla stagnazione, lo spartito non cambierà quest'anno per l'economia regionale. Indicazioni significative di svolta a livello congiunturale o strutturale non si scorgono. A esserne convinti sono i ricercatori di Banca d'Italia, autori del rapporto sull'economia regionale presentato oggi a Firenze. C'è un dato, però, che quantomeno fa ben sperare e riguarda i prestiti alle aziende. L'elemento di novità viene confermato dal direttore della sede di Firenze di Banca d'Italia, Vito Barone, parlando coi giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione del documento: "Nel primo trimestre di quest'anno il credito alle imprese sta cominciando a risalire e questo è interessante- commenta- potrebbe essere un segnale di un rinnovato interesse per gli investimenti". Nel dettaglio nel 2024 i presiti alle famiglie da banche e società finanziarie sono aumentati dell'1,5% a dicembre grazie al credito al consumo e, complici tassi d'interesse in calo, alla ripresa dei mutui per l'acquisto di abitazioni. Di contro una domanda modesta ha contribuito a contrarre l'erogazione di prestiti al settore privato finanziario dello 0,5% su base annua e, nello specifico, dell'1,8% fra le imprese: con una particolare accentuazione fra le aziende di piccole dimensioni. A ben vedere, è anche questo un riflesso di uno dei fattori strutturali individuati da Bankitalia che rendono più debole l'economia toscana: la carenza a livello regionale di imprese di medie dimensioni. Aziende che per loro taglia e struttura hanno una maggiore capacità di attrarre produzioni ad alto valore aggiunto, retribuzioni migliori e investimenti. In questo contesto fiacco peraltro è leggermente aumentato, del 2,2%, il tasso di deterioramento dei prestiti. Un piccolo segnale, anche se nulla di drammatico: la qualità del credito si è confermata a livelli storicamente elevati. A stimolare in maniera efficace l'economia o, almeno, una parte di essa- le costruzioni- si conferma intanto il Pnrr pur con i suoi ritardi nella messa in opera, tanto in Toscana che a livello nazionale. Alla fine dell'anno scorso sono risultate avviate gare per 2,7 miliardi: solo metà delle opere si presentavano in fase di realizzazione e solo un quinto completate. "Il Pnrr ha contribuito a sostenere molto lo sviluppo delle costruzioni che hanno vissuto una forte espansione nel 2024- fa notare lo stesso Barone- la spinta nel 2025-2026 sicuramente avrà gli stessi effetti". Le opere del Pnrr in questo senso, conclude il direttore di sede, "rappresentano un elemento di spinta e traino che in qualche modo compensano la stagnazione degli altri settori produttivi". (09.06.25)
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00:00A livello di tendenza possiamo dire che nel 2025 la musica non cambierà, cioè un'industria stagnante, in crisi e servizi in modesta espansione?
00:10Sì, tendenzialmente sì. Non abbiamo parlato proprio di credito e dobbiamo dire che un dato che può anche essere interessante è che nel 2024 le dinamiche sono diminuite in maniera più lenta
00:25e nel primo trimestre del 2025 il credito alle imprese sta cominciando a risalire, quindi diventa positivo, quindi questo potrebbe essere un segnale di un rinnovato interesse per gli investimenti.