Nel buio nascono i suoni, urlano vivi come desideri soppressi, e i tamburi, come cuori in tumulto, battono il ritmo di una notte che non ha pace. Le luci lampeggiano tra fumo e sogni, e il caos ci scuote… Non c’è ritorno ora.
Siamo entrati nell’incendio senza voltare il volto, io e te, fiamme che danzano nel vento, corpi che si cercano per scaldare il gelo che il mondo ci ha messo dentro. Stelle cadenti—momenti brevi, ma bastano per incendiare l’eternità. Ogni istante con te… che fuoco.
Non ci protegge armatura, solo la forza nuda dell’anima. Siamo ribelli del cuore, due anime perse che si sono trovate tra le crepe del mondo. In questo caos che ci inghiotte, noi ci amiamo.
Tu, miraggio diventato rifugio, oasi nel deserto dei sogni sbiaditi. Con uno sguardo riscrivi leggende, con un tocco trasformi battaglie in danza. Ogni silenzio tra noi è pieno di parole non dette ma sentite.
Siamo il riflesso di un amore senza forma, eppure reale come il cielo che ci osserva mentre lasciamo scie d’energia in notti dove tutto si spezza. Scriviamo la nostra storia sulle crepe, e chi ci guarda, forse non capisce— ma chi ama, ci riconosce.
Nel vuoto delle strade spente, i nostri passi fanno eco. Abbiamo urlato al silenzio: “Noi ci siamo,” e ogni cicatrice portata in pelle è una medaglia di vita, un racconto inciso nell’oro incandescente della resistenza.
Corriamo scalzi su vetri rotti di promesse infrante, eppure danziamo. Non sanguiniamo: le nostre ferite brillano. Tu sei la scintilla, io l’incendio. E insieme, siamo la voce che il mondo non può zittire.
Anche nudi, anche stanchi, anche soli contro il vento— restiamo. Senza scuse, senza rimpianti. Due anime forti che si legano con catene fatte di libertà. Nel caos della vita, ci amiamo.
E se domani il tempo ci portasse via tutto, se il vento soffiasse via ogni certezza, ci resterebbe il battito di questo momento sacro.
Perché abbiamo brillato nell’abisso, tra sogni e dolore. E nessuno potrà mai spegnere la fiamma dei ribelli del cuore.