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  • l’altro ieri
Il ragionier Ugo Fantozzi è un umile e sfortunato impiegato della Megaditta, servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato dai propri colleghi, tanto da essere rimasto murato per sbaglio nei vecchi gabinetti dell’azienda per diciotto giorni senza che nessuno se ne accorgesse. Anche a casa sua le cose non vanno meglio: sposato con la sfiorita Pina e padre della mostruosa Mariangela, ogni mattina deve far fronte a difficoltà e imprevisti per riuscire a timbrare in tempo il cartellino d’entrata. Durante le sue giornate al lavoro, Fantozzi corteggia da anni una sua collega, la signorina Silvani, e coglie l’occasione al termine del funerale della madre di un dirigente invitandola a colazione. La risposta affermativa della Silvani fa distrarre Fantozzi al volante, che taglia la strada alla vettura di tre energumeni con cui la donna inizia un diverbio. Durante la rissa che ne segue, in cui i tre pestano brutalmente Fantozzi, il ragioniere incolpa la Silvani, la quale se ne va annullando l’appuntamento. Fantozzi è amico del ragionier Filini, maldestro organizzatore di manifestazioni ricreative, tra cui la tradizionale partita di calcio tra scapoli e ammogliati in un disastrato campetto di periferia. In un’occasione Fantozzi ha condiviso con lui una tragica gita al lago di Bracciano. A Natale, i dirigenti della Megaditta si scambiano doni faraonici e regalano ai figli dei dipendenti un panettone e una bottiglia di spumante, a patto che i bambini recitino una poesia di fronte a loro. Quando arriva il turno di Mariangela, la figlia del ragioniere, questa non riceve i regali e viene anzi pesantemente derisa a causa della sua bruttezza; Fantozzi, in un sussulto di dignità, entra nella stanza e porta via la bambina, cercando di farle tirare su il morale. A Capodanno, la famiglia Fantozzi festeggia con i propri colleghi a un veglione organizzato da Filini in un freddo e squallido scantinato. La cena di Fantozzi viene funestata da continui problemi con un maldestro cameriere; inoltre, appena a metà serata il direttore d’orchestra, già impegnato in un altro veglione, imbroglia i presenti annunciando che mancano soli tre minuti alla mezzanotte, anticipando così i festeggiamenti. Solo quando escono sotto i botti della mezzanotte reale, gli impiegati si accorgono dell’imbroglio: nell’euforia generale, da un balcone viene scagliata una vecchia stufa economica che cade sulla Bianchina di Fantozzi, distruggendola completamente. Il nuovo direttore dell’ufficio di Fantozzi, il cavaliere conte Diego Catellani, è appassionato di biliardo e promuove gli impiegati che perdono contro di lui. Su suggerimento della moglie, Fantozzi decide di apprendere i fondamentali dello sport per migliorare la propria carriera, ma trova un insegnante che lo costringe a diventare un campione.

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