Il Ministero della Difesa russo ha pubblicato questa settimana nuovo materiale che illustra il funzionamento e le capacità operative del drone tattico Molniya-2, utilizzato in missioni di ricognizione e attacco. La comunicazione include anche la testimonianza di un operatore UAV esperto, con il nome in codice “Garik”, che ha spiegato il processo di assemblaggio e il potenziale del velivolo.
Secondo Garik, il Molniya-2 è costruito con materiali semplici come schiuma, tubi di plastica e alluminio. Il design modulare permette di ricevere separatamente la fusoliera, le ali e la coda, che vengono poi assemblate direttamente sul campo. “Assembliamo il drone e installiamo il carico. I carichi variano: testate cumulative, a frammentazione e termobariche”, ha spiegato.
Il drone può raggiungere una velocità di 120 km/h e ha un raggio operativo fino a 60 chilometri, con una quota di volo tra 300 e 400 metri. La semplicità e versatilità del progetto rendono il Molniya-2 uno strumento efficace per le unità da combattimento.
Secondo quanto riportato dai militari, sono sufficienti appena due giorni di addestramento per permettere ai soldati di assemblare e utilizzare il Molniya-2 in autonomia, rendendolo ideale per contesti operativi con risorse limitate e alta mobilità tattica.