NEW YORK (ITALPRESS) - In occasione della presentazione del suo ultimo documentario "The Patron" (Il mecenate) all’Istituto Italiano di Cultura di New York, il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory ci ha concesso una video-intervista, un dialogo intenso su arte, memoria e ispirazione.
The Patron – già presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia – racconta la figura del mecenate rinascimentale milanese Galeazzo Arconati, che rese possibile la sopravvivenza di molte opere di Leonardo da Vinci. Ma il documentario diventa anche un’occasione per interrogarsi: esistono ancora oggi mecenati capaci di sostenere, trasmettere e difendere la cultura senza chiedere nulla in cambio?
Con il suo stile inconfondibile, Finazzer Flory ci spiega perché ha scelto il linguaggio cinematografico come strumento artistico per dare corpo al suo pensiero, e perché considera New York una città “necessaria” per chi vuole confrontarsi con l’universale.
"La mia arte si nutre del dinamismo di questa città", racconta, parlando anche del legame ideale tra la figura del mecenate rinascimentale e il mondo contemporaneo.
x09/mgg/red (video e intervista di Stefano Vaccara)
The Patron – già presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia – racconta la figura del mecenate rinascimentale milanese Galeazzo Arconati, che rese possibile la sopravvivenza di molte opere di Leonardo da Vinci. Ma il documentario diventa anche un’occasione per interrogarsi: esistono ancora oggi mecenati capaci di sostenere, trasmettere e difendere la cultura senza chiedere nulla in cambio?
Con il suo stile inconfondibile, Finazzer Flory ci spiega perché ha scelto il linguaggio cinematografico come strumento artistico per dare corpo al suo pensiero, e perché considera New York una città “necessaria” per chi vuole confrontarsi con l’universale.
"La mia arte si nutre del dinamismo di questa città", racconta, parlando anche del legame ideale tra la figura del mecenate rinascimentale e il mondo contemporaneo.
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00:00il meccinato non è soltanto colui che protegge un'opera d'arte anche colui che protegge gli
00:08artisti ancora di più il meccinato è colui che protegge la nostra identità la nostra memoria e
00:14questo film mette in luce qualcosa è sempre stato in ombra che senza i meccinati forse gli artisti
00:20non avrebbero l'arte galeazzo arconati capisce per la prima volta che non sarà l'ultima cena
00:25di leonardo e neanche monalisa a decretare che egli sia un genio universale ma sarà il codice
00:30atlantico perché il codice atlantico una collezione non solo di disegni ma anche di scrittura e la
00:35biografia l'autobiografia di leonardo egli l'acquista la tutela e poi ce la dona questo è stato geniale
00:41oggi noi cerchiamo la verità e poi da questa verità ne facciamo finzione allora invece dalla finzione
00:48dall'opera d'arte si cercava la verità questo processo va ovviamente cambiato una prospettiva
00:53diversa di più soprattutto i mecenati hanno bisogno di geni di geni universali e leonardo
00:59lo era lo era con monalisa lo è con l'ultima cena ma lei soprattutto col codice atlantico e la sua
01:04biografia il suo testamento galazzo arconati come mecenate costudisce questi testamenti e poi
01:10le dona e li dona a chi a una biblioteca una biblioteca che però deve essere pubblica la prima
01:15biblioteca pubblica in europa sarà biblioteca ambrosiana quindi è difficile ritrovare una storia che
01:20abbia insieme tante eccellenze tanta energia negli stati uniti i donori su coloro che sono
01:25mecenati coloro che fanno ceriti il fan racing per l'arte deve trovare una motivazione più profonda
01:30che quella del successo immediato o quella di un riconoscimento rappresentazione del loro potere
01:36del loro patrimonio c'è qualcosa di più qui ci giochiamo l'eternità qui ci giochiamo non come dire
01:41una story ma una history c'è molto di più e quindi dobbiamo cercare un'arte che possa riconoscere
01:47rappresentare una nostra vocazione ecco questa è la direzione che cerchiamo dare una vocazione
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02:00che cos'è il mito il mito è una parola che vola certo il mito è sete di schiuma sconosciuta ma il
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02:10attraverso l'esperienza del proprio corpo e il nostro corpo produce immagini e attraverso un corpo
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02:28offre un assist alla parola perché questa parola sia una parola di senso di contenuto
02:32io amo pazzamente new york ora il tema della grande mela per un tema importante non dobbiamo
02:38mordere la grande mela non dobbiamo rischiare il peccato originale di dividere il bene e il male
02:43new york non si divide mai nel bene e nel male ci offre un'esperienza totale e questo a me piace
02:49veramente eccitante in più c'è un altro elemento che da milanese riconosco come proprio come mio ed è
02:55una frase di leonardo che voglio qui citare il movimento è causa di ogni vita dice leonardo
03:00new york è il movimento che è causa di ogni vita che si produce e questo per un uomo indipendente come
03:06sono come voglio essere naturalmente è molto emozionante