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  • 1 anno fa
Trascrizione
00:00Luigi Vicinanza, lei durante il periodo del terremoto era direttore del quotidiano Il Centro, quindi ha potuto seguire direttamente la fase pre-sisma, quella del lungo sciame sismico, l'emergenza, il post-sisma, come il giornale, come il quotidiano ha cercato di comunicare con i cittadini quello che c'era da farsi e dare un'informazione più possibile completa?
00:22Sin dall'inizio dello sciame sismico, sicuramente tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio del 2009, noi abbiamo continuato a raccontare, pressoché tutti i giorni, anche in primo piano, cioè la pagina 2 e la pagina 3 del giornale, la principale pagina del giornale, quello che stava succedendo all'agolo.
00:42Ricordo che avevo deciso a un certo punto di pubblicare un grafico in cui sintetizzavamo tutte le scosse, quelle più forti, quelle percepite dalla popolazione, in modo da dare conto del progredire e dell'avanzare del cosiddetto sciame sismico. Ricordo persino che qualcuno dall'Aquila mi telefonava per dire così fate dell'allarmismo.
01:08Fu allarmismo o fu informazione?
01:11Io credo che fu informazione. Contemporaneamente ci sforzavamo di sentire i cosiddetti esperti, i vulcanologi, i funzionari dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i quali sostenevano questa tesi.
01:28Bene così lo sciame sismico è un bene perché più scosse si succedono, più si libera energia dal sottosuono, meno probabilità ci sono che ci sia una scossa violenta, distruttiva. Io credo che questo tipo di comunicazione fatta dalle autorità scientifiche è stato uno dei grandi equivoci che poi ha esposto tanti aquilani a restare in casa la notte maledetta.
01:57Grazie.
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