Il ministro Schillaci: «Non vogliamo smantellare la sanità, presto decreto per le liste d’attesa»

  • 18 giorni fa
«Ho trovato sicuramente una situazione complessa, non facile, a macchia di leopardo, con tante luci e tante ombre, ma il sistema sanitario nazionale italiano rappresenta ancora oggi, nonostante qualcuno lo descriva come ormai sull'orlo di un collasso, un sistema sanitario di eccellenza, grazie soprattutto alla grande qualità degli operatori sanitari». Esordisce così, il ministro della salute, Orazio Schillaci intervenendo all'evento «Perché il Servizio sanitario nazionale va difeso» organizzato nell'ambito del Festival dell'Economia di Trento. «Sul fatto che il sistema sanitario nazionale italiano sia ancora oggi un punto di riferimento è indubbio - continua - E per questo credo che vada assolutamente difeso e migliorato. È chiaro che dopo tanti anni di trascuratezza e disattenzione, bisogna intervenire in maniera seria, omogenea, moderna, perché il mondo è cambiato, la sanità è cambiata, ma nessuno vuole smontare il servizio sanitario nazionale o andare verso il privato». Per il ministro è necessario intervenire sullo stanziamento dei fondi. «Se guardiamo alla Nadef 2022 del governo che ci ha preceduto il tendenziale era 2 mld all'anno, lo scorso anno noi abbiamo messo 3 mld e un previsionale per il prossimo anno di 4 mld», aggiunge. Riguardo al personale sanitario «stiamo lavorando per togliere il tetto di spesa e abolirlo - prosegue -Ci stiamo lavorando con il Mef da quasi due anni, è chiaro che il Mef è sempre preoccupato dai conti pubblici. Oggi il mondo è cambiato: abbiamo il turnover bloccato, con tanti giovani medici che non riescono a entrare nel pubblico». Per quanto riguarda le liste d'attesa, «è un problema che va affrontato in maniera organica e sul quale ci ho messo la faccia. Potevo dire che se ne occupano le regioni, ma ci ho messo la faccia - continua-. Penso a una piattaforma fatta con le regioni che ci dia il tempo reale delle prestazioni. Ãê il primo punto che voglio mettere in campo. Vorrei mettere insieme nei cup le prestazioni del pubblico e del privato accreditato. Sono convinto che mettendo insieme le agende i tempi di attesa caleranno. Ma le agende delle prenotazioni non vanno chiuse, è illegittimo».

Consigliato