Volkswagen T1 Samba Deluxe 1967

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Volkswagen T1 Samba Deluxe 1967. Nella primavera del 1947 Ben Pon senior, l'importatore olandese della Volkswagen, in visita agli stabilimenti di Wolfsburg, vide un curioso carrello allestito, sulla base del Maggiolino, per trasportare i materiali pesanti da un reparto all'altro della fabbrica. Questa "visione" gli fece balenare l'idea di proporre alla casa la produzione di un veicolo commerciale.
Poco tempo dopo abbozzò, su un block notes, uno schizzo da sottoporre a Nordhoff (l'allora numero 1 di Volkswagen). Da quello schizzo, sulla base del Maggiolino (l'unica meccanica prodotta dalla Casa all'epoca), nacque il progetto Typ 2, che sfociò, il 12 novembre del 1949, nel Transporter Typ2. A causa di alcuni problemi progettuali (bisognava rinforzare il telaio a piattaforma per consentire un'adeguata capacità di trasporto e una soddisfacente rigidità torsionale) le consegne del Transporter iniziarono solo nel marzo del 1950.
Dotato in origine del medesimo 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1131 cm³ da 25 cv, seguì tutte le evoluzioni tecniche del Maggiolino (comprese le variazioni di cilindrata a 1192, 1285 e 1493 cm³). Il successo fu subito enorme, grazie alle doti di robustezza, semplicità e versatilità del Transporter T1 (che gli utenti di lingua tedesca iniziarono a chiamare affettuosamente "bulli").
Il veicolo divenne un mito generazionale quando le versioni Samba (bicolore con tetto apribile e vetri ovali sul tetto) e Westfalia (camper), lanciate tra gli ultimi anni cinquanta e i primi anni sessanta, divennero i mezzi di trasporto ideali di Hippie e figli dei fiori, tanto in Europa quanto nella West Coast Californiana.
Il T1 venne prodotto fino al 1967 in quasi 1.800.000 esemplari.
Tra il 1951 e il 1967, venne prodotta una versione panoramica con 23 finestrini e tettuccio apribile. Originariamente pensata per ammirare le Alpi svizzere, ebbe successo in Nord America con il nome "Deluxe Microbus with Samba package"[1].
Oggi, per meglio distinguerlo dai modelli successivi, viene definito anche Split, contrazione di Splitscreen, per individuare il caratteristico parabrezza diviso in due vetri. Editing by Mr. Fernando Menichini