Cucciolo di spazi vuoti di un mondo non ancora pronto mi sono strofinato le mani fino a sanguinare lavorando sul principio
ho impastato la terra incerto come un dente di leone con il mio piede da pellegrino
con un doppio colpo ho fissato il cielo e con folle fantasia lo feci diventare azzurro
ho urlato quando l'immagine della roccia ha confermato il tocco più vero e non dimenticherò il momento in cui ho lacerato la mia pelle contro un cespuglio di biancospino
in una fessura praticata con un dito ho dato nomi a piante e animali poi ho ammirato adagiato nell'erba, la forma della felce e la coda del pavone
finalmente ho voluto riposarmi all'ombra delle onde su una pietra bianca ho scritto una storia naturale l'elenco completo delle specie dal granello di sale alla luna e dall'ameba all'angelo
questo è per voi, cari discendenti possano i vostri sogni esser leggeri non appesantiti dalle pietre quando la notte devasterà nuovamente il mondo
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Non trasmetterete la conoscenza a nessuno solo vostro è l'udito e il tatto tutti devono creare il proprio infinito e ricominciare da capo
la cosa più difficile è attraversare l'abisso che si apre dietro l'unghia e toccare con mano molto audace la bocca e gli occhi di un mondo straniero
- buono per i piccoli pianeti il cui il sangue gentile lava i ciechi -
se ti fidi dei cinque sensi il mondo convergerà in una nocciola se ti fidi dei tuoi pensieri frettolosi su grandi trampoli telescopici andrai lontano verso certe tenebre
probabilmente è il tuo destino essere una creazione senza forme già pronte che impara e dimentica
non sognare un momento simile in cui la tua testa sarà una stella fissa e non con una mano ma con un fascio di raggi saluterai la terra già estinta