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Le stiamo annunciando da tempo e purtroppo, stamattina lunedì 30 marzo 2009, sull’isola d’Ischia è iniziata la tragedia degli abbattimenti delle case di poveri e semplici cittadini che nei decenni sono stati costretti, dallo stato inadempiente, per potersi coprire la testa sotto un tetto, a costruirsi abusivamente la prima casa di abitazione o quella per i propri figli. Costretti dallo Stato inadempiente, si, proprio così. Da quello Stato cioè che con le sue istituzioni doveva garantire il diritto costituzionale alla casa a tutto il popolo italiano attraverso la realizzazione delle case economiche e popolari o dando loro la possibilità di costruirsela nella legalità. Sull’isola d’Ischia questo non è stato mai fatto. Da decenni non si costruiscono più case economiche e popolari e il vincolo paesistico ingessa completamente l’intera Isola non consentendo la realizzazione di nessuna nuova opera edilizia. Dinanzi alla totale impossibilità a potersi costruire la casa nella legalità, ai cittadini dell’isola d’Ischia restavano due scelte da fare: o lasciare l’Isola per sempre o provare a costruirsi abusivamente una casa nel terreno di proprietà. Così migliaia di isolani messi al muro dallo stato capitalistico, ed essendo legati al proprio scoglio d’origine, non hanno abbandonato la propria terra, sono rimasti qui e si sono costruiti la casa che lo stato gli ha negato..... Ora gli viene abbattuta da quello stesso Stato. assurdo
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