20.000 specie di api in nome della libert?

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00:00 "Mamma, perché sei così?" "Così come, cari? Se Dio ci ha fatti, perfetti. Siamo perfetti."
00:12 Già il titolo "20.000 specie di api" mi aiuta a evocare l'idea della diversità.
00:16 Ci sono 20.000 specie di api, sono tutte diverse. Molte volte diamo per scontato che facciano solo il miele,
00:22 che lavorino sempre insieme, vivendo nell'alveare, ma non è così.
00:26 Ognuna ha le sue particolarità e credo che anche ogni essere umano nel mondo risponda a questa differenza di forme e di singolarità,
00:33 solo che, mentre nella natura, questo può avvenire in un modo più organico e libero.
00:38 Quando ci troviamo invece in un contesto sociale e urbano, comincia ad apparire il peso della narrazione,
00:43 il peso dei codici sociali in base ai quali noi siamo categorizzati e la società si basa su un'idea di sesso,
00:49 di genere molto rigida e per molte persone è difficile adattarsi ad essa.
00:53 Per questo mi interessava fare un film in cui poter mostrare l'ambito della natura e al contempo questo luogo in cui si trova la famiglia,
01:00 in questa casa, in questo paesaggio industriale che parla del fabbricare, del costruire, anche noi esseri umani.
01:08 Che diavolo ti ho detto? Io arrivo in Las Colmenas, lo vedo bene.
01:12 Mi basta con che ti senti amarco, te lo so. E se no, sempre puoi fare come tua madre.
01:16 Guarda il tuo altro lago.
01:17 Enrico, tu credi che quando stavo in la tripadea, mi è andato male?
01:22 Che domande sono queste? Tutto andò bene?
01:25 Io volevo ambientare il film all'interno della famiglia perché credo che, su piccola scala, sia un riflesso della società,
01:33 soprattutto una famiglia numerosa come questa, dove ho potuto mettere insieme donne diverse che, per le proprie esperienze di vita,
01:40 sono state condizionate dallo sguardo degli altri, del piccolo paese, ma anche dallo sguardo più intimo all'interno della famiglia.
01:47 E questo ha condizionato la loro capacità, la loro possibilità di vivere in modo coerente con i loro desideri.
01:53 Per me la famiglia è proprio come un alveare, in cui ogni membro ha la sua funzione all'interno del gruppo
01:59 ed è fondamentale per la sopravvivenza del gruppo e allo stesso tempo funziona come un vero e proprio organismo
02:05 con le proprie leggi che derivano da un passato familiare, che ha dato vita a questi segreti,
02:10 alle frustrazioni o alle rinunce che tutti loro hanno dovuto accettare.
02:14 E poiché tutto questo è interiorizzato dal passato, continua a restare nel presente, condizionando gli attuali membri della famiglia.
02:21 La vergogna e il pudore, per me, sono state un'idea fondamentale perché, dal mio punto di vista,
02:27 e c'è anche una filosofa, Martha C. Nussbaum, che ha parlato di questo,
02:31 sono stati gli elementi che hanno permesso il controllo della donna dentro di un sistema patriarcale.
02:36 La vergogna e il pudore erano meccanismi di autocontrollo per le donne,
02:40 che però agivano a favore di un sistema patriarcale,
02:43 facendo in modo che ognuna di esse restasse all'interno di limiti che non poteva superare.
02:48 E tutte le rinunce e frustrazioni subite lungo il cammino, qui sono tangibili,
02:52 sono presenti nella famiglia e ce ne rendiamo conto, non è necessario raccontarle.
02:57 Nel percorso in cui accompagniamo il personaggio centrale, Lucia,
03:01 lei, in un certo senso, sradica, scombina tutta questa struttura familiare
03:06 che ha condizionato la madre, la nonna e la pruzia, esprimendosi sì con paura,
03:11 trovandosi respinta, ma senza vergogna né pudore.
03:14 E questo permette di creare in questa famiglia uno scenario nuovo,
03:18 in cui poter tutte ricostruire la propria vita e i propri rapporti all'interno di essa.
03:23 Questo è uno degli intenti del mio film, come avvicinarsi ai bambini,
03:44 ai bambini trans, nello specifico.
03:46 Io credo che noi tendiamo spesso a trattare i bambini in modo troppo infantile,
03:50 siamo sempre convinti che il nostro punto di vista di adulti sia la verità,
03:53 la cosa giusta da fare, e dobbiamo sempre insegnare loro qualcosa.
03:57 E invece io credo che i bambini abbiano un apparato psichico uguale agli adulti,
04:01 l'unica cosa che manca a loro è il linguaggio per esprimere con precisione ciò che provano.
04:05 Ma ciò che provano non è molto diverso da ciò che proviamo noi adulti.
04:09 Nel film si vede molte volte come gli adulti correggono costantemente
04:13 il modo di sentire e di comportarsi della protagonista,
04:16 tranne soltanto il personaggio della prozia, la più cultrice,
04:19 che ha subito sicuramente anche lei repressioni,
04:22 l'impossibilità di esprimere i propri desideri o la propria natura,
04:25 soprattutto per la generazione a cui appartiene,
04:28 ed è un personaggio che è diventato silenzioso, solitario.
04:31 E queste caratteristiche sono proprio quelle che permettono che si crei
04:35 questo spazio di ascolto con la piccola Lucia,
04:38 tanto che sarà lei la prima a capire quello che le accade
04:41 o ad ascoltare come si sente.
04:43 E penso che sia lì la risposta, di permettere che si crei questo spazio
04:47 perché i bambini e le bambine possono esprimersi
04:50 e cercare sempre di stare un passo dietro a loro,
04:53 invece che un passo avanti.
04:55 E ora andiamo a vedere il film di Mangodischi,
05:00 "Desiderio di un futuro".
05:02 Questo ragazzo è molto confuso.
05:10 È confuso, ha 8 anni.
05:12 Non lo capisci? Ha 8 anni.
05:14 È un bambino con una sensibilità speciale che sta esplorando.
05:17 Non lo capisco.
05:18 È stata una grande fortuna trovare Sofia Otero,
05:21 una bambina che potesse interpretare un personaggio
05:24 che percorre un arco emotivo così complesso,
05:26 con delle emozioni così variegate.
05:28 Però devo dire che fin dalla prima sessione di casting
05:31 ho trovato grande facilità a comunicare con lei.
05:33 È una bambina che ascolta molto,
05:35 capace di percepire e di capire le proposte che le facevo
05:38 quando volevo cambiare o modificare le scene
05:40 che stavamo provando.
05:41 Per me è stato un privilegio,
05:42 ma è stato anche un po' complicato
05:44 perché io non volevo darle la sceneggiatura
05:46 perché la imparasse a memoria.
05:48 Volevo arrivare al copione in un modo più organico per lei.
05:51 E quindi il lavoro è stato soprattutto di parlare tanto,
05:54 di raccontarle da parte mia tutto il copione,
05:56 sequenza dopo sequenza.
05:57 E lei disegnava le scene che le raccontavo,
05:59 e i rapporti, le reazioni dei personaggi.
06:02 E alla fine, per lei abbiamo creato un copione in disegni
06:05 che le ha permesso, mentre giravamo,
06:07 di capire a che punto eravamo con le riprese
06:10 e in che luogo si trovava il suo personaggio.
06:12 E poi abbiamo fatto moltissime prove
06:14 per creare questo vincolo della famiglia,
06:16 questa memoria familiare.
06:18 Ed è stato bellissimo e molto facile
06:20 perché lei capiva perfettamente i rapporti
06:22 e portava sempre qualcosa in più.
06:24 Quindi per me trovarla è stato un privilegio
06:26 e una vera fortuna.
06:28 La gundola è di sud e di vestecchia.
06:30 Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
06:42 [Musica]
06:45 [SILENZIO]

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