National Security Hub, il primo Osservatorio sulla sicurezza

  • 6 mesi fa
Roma, 7 dic. (askanews) - Si è svolto a Roma a Palazzo Wedekind in Piazza Colonna l'evento lancio di National Security Hub il primo Osservatorio sulla sicurezza nazionale e internazionale, che nasce come luogo di discussione in cui rappresentanti istituzionali, del mondo della difesa, diplomatici, accademici e manager hanno affrontato i temi più rilevanti riguardanti la sicurezza mondiale per affrontare insieme le nuove sfide della nostra epoca tra cui la crescente presenza di attori con elevate capacità d'attacco, le sempre più sofisticate minacce cibernetiche e l'inesauribile diffusione di tecnologie connesse alla rete. Ivano Gabrielli, Direttore della Polizia Postale, ha dichiarato: "È stato un momento di confronto necessario e di analisi. Queste occasioni ci permettono di assumere le strategie più proficue per quanto riguarda l'assetto della sicurezza nazionale in materia cibernetica. In questo momento è necessario che il mondo delle istituzioni e dei privati dialoghino. Eventi come questo servono per far crescere la consapevolezza in chi assiste a questi dibattiti. L'assetto istituzionale è necessario che preveda delle componenti che si occupino della cyber-sicurezza, a partire dall'ACN, la Polizia Postale che rappresento, il comparto Intelligence e la Difesa. Sono queste quattro componenti che garantiscono la sicurezza cibernetica del Paese, in questo momento è necessario avere un confronto tra queste a livello istituzionale e non solo".A patrocinare l'evento la Commissione Europea Rappresentanza in Italia, il Ministero dell'Interno, il Ministero della Difesa, l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e la RAI con il supporto di Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, Jaguar Land Rover e Cybersecurity Italy Foundation. All'evento hanno preso parte oltre 30 relatori esperti di alto profilo selezionati tra rappresentanti istituzionali, manager di aziende leader del settore, giornalisti e accademici impegnati sull'argomento. Daniele Alì, Senior Vice President Cyber Security Fincantieri, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "L'intelligenza artificiale riveste un doppio ruolo in ambito di cyber-security; l'attaccante dispone di capacità automatiche di offesa ed il difensore deve munirsi degli stessi strumenti per difendersi, questi due ruoli giocano sul dominio del calcolo. In questa logica, stare al passo con i tempi significa impiegare le nuove tecnologie per adottare nuovi modelli sempre più automatici e sempre più in grado di generare una mole infinita di dati per far sì che l'essere umano trovi collocazione nella risposta più di carattere funzionale degli attacchi, lasciando il triage e la classificazione degli incidenti ad elementi che possono essere contrastati in maniera molto più efficace da strumenti di calcolo moderni. Fincantieri ha un ruolo importante a livello nazionale come aggregatore di una supply chain che è costituita dalla piccola e media impresa. Il nostro indotto industriale è circa l'1% del PIL italiano: la partecipazione a questo evento è volta a promuovere quello che cerchiamo di fare per accrescere il livello di resilienza della supply chain. Vogliamo promuovere il made in Italy nel settore della cyber-security per promuovere questa nostra eccellenza nazionale nei mercati che presidiamo". Durante l'evento ha preso la parola anche Francesco Morelli, Head of Cyber & Information Security Gruppo FS: "La Zero Trust Strategy, grazie al suo continuo processo di verifica dell'identità, dell'autorizzazione e della sicurezza di ogni utente e dispositivo che cerca di accedere alle risorse di rete, rappresenta un approccio moderno per tutelare 'by design' infrastrutture e dati; insieme ad una efficace azione di Cyber Security Awareness, che rende tutto il personale la prima linea di protezione cyber per l'azienda, è sicuramente un potente strumento di difesa dalle minacce ibride."Matteo Macina, Vicedirettore del Comitato Tecnico Scientifico della Cyber Security Italy Foundation, ha dichiarato: "La formazione cyber deve essere considerata un investimento e non un costo, occorre creare e diffondere una cultura della sicurezza informatica partendo dai più giovani. Formare ragazzi e ragazze, ma anche docenti, in una materia così decisiva deve essere prioritario in ciascun percorso scolastico. Solo così saremo in grado di arrivare preparati per sventare le future e sempre più frequenti minacce digitali. Dobbiamo rafforzare l'alleanza su questi temi tra mondo dell'impresa e istituzioni con un approccio strategico, sinergico e tempestivo, sviluppando una cultura nuova con esperti e competenze specifiche; il mercato della cybersecurity ha bisogno di professionisti altamente qualificati per raggiungere l'obiettivo di un innalzamento della sicurezza delle organizzazioni private, delle pubbliche amministrazioni, dei privati cittadini, e del sistema Paese tutto. È essenziale promuovere corsi obbligatori di educazione al digitale già dalle scuole medie e superiori, realizzati grazie al

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