Parto nella nave dei migranti. Madre e figlio salvati da un dentista e un’insegnante in fuga dalla Siria
  • 9 anni fa
C’era anche un neonato con poche ore di vita tra i 286 migranti sbarcati a Messina lo scorso 15 settembre da due navi militari, una croata e una italiana. Il bimbo è nato su un barcone in viaggio nel Canale di Sicilia grazie all’aiuto di un dentista di 28 anni e di un’insegnante cinquantenne, anch’essa siriana, che in passato aveva assistito ad alcuni parti in casa. Nel peschereccio, hanno raccontato i due al personale dell’Unhcr, erano stipate 280 persone, costrette a stare in piedi per mancanza di spaccio. La partoriente, ragazza somala appena ventenne, è stata accompagnata nell’unica stanza disponibile. Lì il giovane dentista e la donna l’hanno aiutata a partorire. «Abbiamo preso del olio di cucina per farle dei massaggi e poi le abbiamo detto spingi, spingi!», ha raccontato l’improvvisato ginecologo. «Ti sto vicino, non morirai!» ha continuato a ripeterle. Il parto è cominciato alle 21 ed è durato sei ore. Alle prime luce dell’alba, nel tratto di mare tra Africa e Sicilia dove 2000 migranti sono morti solo nell’ultimo anno, il piccolo Hussam ha emesso il suo primo vagito. Lui e la madre stanno bene (A. Cas.)
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