Con Frontiere 100 posti di lavoro in new generation technologies

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Roma, 22 feb. (askanews) - Supportare e accelerare la digitalizzazione delle aziende attraverso l'utilizzo delle new generation technologies, dalla realtà aumentata a quella virtuale, dal metaverso al Web3 con il target di creare cento nuovi posti di lavoro e raddoppio del fatturato in 3 anni. Si presenta così Frontiere, l'hub di innovazione lanciato oggi a Roma dal Chief executive officer, Alfredo Adamo."Frontiere nasce e prende il nome dal fatto che noi stiamo creando un hub partendo da alcune realtà e queste realtà si occuperanno sempre di più di innovazioni su tecnologie di frontiera. Insieme hanno l'obiettivo di crescere, come piace dire a noi, di due livelli all'interno di quello che già facevano eccellentemente, e questo lo devono fare anche con parecchi nuovi posti di lavoro e specializzazioni, ne prevediamo 100 nei prossimi tre anni, con un utilizzo dei luoghi fisici nuovo rispetto al passato: non più come il posto dove ognuno trova la sua scrivania e cassettiera per lavorare ma luoghi di contaminazione". Un processo, spiega Adamo, già avviato e che prevede ulteriori sviluppi: "In particolare questo avviene già e avverrà con un design center nel 2024 che stiamo progettando e che vedrà la luce a metà del 2024 a Roma e a Napoli ma la nostra e vuole essere una innovazione diffusa sul territorio italiano". Sul fronte dell'innovazione e delle nuove tecnologie uno dei principali punti critici è il gap tra domanda e offerta: un mismatch del 46,4%, in crescita dell'8% rispetto ad un anno fa pari a 177mila dei 382mila profili ricercati: "Il problema in questo momento di poca reperibilità di figure tecnico-scientifiche di un certo tipo, si supera a nostro avviso solo cominciando ad avere maggiore attenzione non al profilo e ai suoi skill, ma alla persona che c'è dietro. Noi abbiamo un programma di welfare aziendale e una modalità di lavoro che permette alle persone di crescere come persone e di confrontarsi contaminate da altre professionalità al di là della figura in quanto tale che rappresentano nel mercato". Attenzione alla persona, quindi, che non può prescindere dalla multidisciplinarietà: "C'è sempre di più attenzione nel formare queste figure nuove appunto creando il concetto di multidisciplinarietà e quindi in questo senso recuperando anche figure più reperibili per farle diventare utili al mondo dell'innovazione; non è escluso che un filosofo possa essere determinante in un progetto di innovazione. Quindi secondo noi bisogna andare un po' al di là degli schemi per superare il problema del momento".