L'Open Banking cresce, si lavora per migliorare l'accessibilità
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Milano, 19 dic. (askanews) - Educazione, accessibilità, innovazione e consapevolezza nell'ambito della finanza per supportare le aziende italiane: sono stati questi i temi principali discussi in un incontro organizzato al CNEL dalla startup EasyPol e dall'Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC), con il patrocinio dell'Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, che ha avuto come filo conduttore l'Open Banking come strumento di supporto per startup e piccole e medie imprese."Ogni forma di innovazione e di progresso - ha detto ad askanews Raffaella Grisafi, presidente operativo dell'OIC - non può esistere se non c'è la partecipazione dal basso della società, delle imprese dei consumatori. In questo la differenza sul processo di sviluppo dell'innovazione, sviluppo del mercato e sviluppo della tutela la può fare proprio la consapevolezza di tutti, che devo essere valorizzati come protagonisti del cambiamento".Nel corso dell'evento si è anche discusso di uno studio Experian che sottolinea come il 39% delle aziende a livello internazionale abbia già deciso di investire nell'Open Banking e un complessivo 47% sia in procinto di farlo in un arco di tempo che va dai 12 mesi ai 5 anni. Di tutte le imprese intervistate, inoltre, il 52% sta notando uno sviluppo significativo nei rispettivi progetti di Open Banking. E per questo è fondamentale lavorare sull'accessibilità degli strumenti."Uno degli obiettivi più importanti per chi opera in questo settore - ha aggiunto Matteo Preziotti, CEO e co-founder EasyPol - deve essere quello di portare alla gente la facilità dell'utilizzo di queste tecnologie finanziarie, che devono essere per forza messe al servizio dei cittadini, perché a cosa serve sviluppare tecnologie super innovative, se poi le persone che le devono utilizzare tutti i giorni hanno difficoltà".A rendere possibile lo scenario attuale è stata la Direttiva europea sui servizi di pagamento PSD2, che negli ultimi anni ha cambiato faccia al mercato, all'insegna della concorrenza e della sicurezza."La normativa PSD2 - ha concluso Maurizio Pimpitella, presidente dell'Associazione italiana Prestatori Servizi di Pagamento - è la madre dell'Open Finance. La PSD2 ha dato la possibilità a tante imprese e cittadini di entrare in un nuovo campo di regata. Vicino ai player istituzionali come le banche tanti altri soggetti autorizzati dalle banche centrali daranno servizi e facilitazioni all'imprese e ai cittadini".Tra gli argomenti toccati dal dibattito quello delle future metodologie di pagamento, ma hanno avuto spazio anche temi culturali come l'educazione finanziaria di base.
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