Venti di guerra

  • 2 anni fa
In questi giorni in cui soffiano Venti di guerra da (non troppo) lontano, sono nate molte iniziative di valore anche in ambito culturale per manifestare contrarietà a ogni forma di guerra, a partire da quanto sta avvenendo sul suolo nazionale dell'Ucraina.

Sono due le voci che ospitiamo in questa occasione.

La prima è quella de "Una sirena d’allarme contro la guerra”.
Queste le motivazioni che si possono leggere dal suo comunicato stampa:
"In Europa sono tornate a risuonare le sirene d’allarme. Un suono sinistro che parla di guerra, di emergenze, di bombe e rifugi. Un suono che interrompe all’improvviso la normalità della vita quotidiana e la sostituisce con la paura della morte, con il terrore della distruzione. Un suono che richiama le pagine più tristi di una storia che non avremmo mai più voluto rivivere.
Andrea De Rosa direttore di TPE - Teatro Piemonte Europa - sulla scorta di una esperienza analoga del 2009 partita dal Teatro Stabile di Napoli - ha lanciato una proposta ai teatri italiani: facciamo precedere ogni rappresentazione teatrale dal suono di una sirena d’allarme seguito da questo messaggio:

'Quella che avete appena sentito è una sirena d’allarme ma ad essa non farà seguito nessuno colpo di cannone, nessuno strepito di mitragliatrice, nessuna esplosione di bombe, perché si tratta di un suono registrato, di un suono finto.
Purtroppo, quello vero è tornato a risuonare in molte città abitate da donne, uomini e bambini che fino a ieri andavano a teatro, al cinema o a un concerto, proprio come noi stasera.
Abbiamo deciso di introdurre lo spettacolo che sta per cominciare con questo suono per dire che il mondo del teatro italiano non è indifferente alla tragedia che si sta consumando in queste ore, che ripudia la guerra e che si stringe con commozione e solidarietà al dolore delle vittime'.

Stanno aderendo numerosi teatri italiani, e molti teatri francesi, e altri ancora, anche dalla Germania.

Ascoltiamo la voce inconfondibile di Lino Musella consegnarci il messaggio di "Una sirena d’allarme contro la guerra”.

Per poi concentrarci sull'iniziativa di Wanted Cinema che porterà in sala dal 17 marzo "Reflection" del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, presentato in concorso alla 78. Mostra di Venezia 2021.

In segno di solidarietà con i cineasti e tutto il popolo ucraino, grazie al distributore italiano Wanted Cinema, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia e alle sale cinematografiche Troisi di Roma, Anteo di Milano e Rossini di Venezia, la sua uscita ufficiale è preceduta da tre proiezioni speciali e gratuite del film a ROMA (lunedì 7 marzo, Cinema Troisi, introdotta dal Presidente della Biennale, Roberto Cicutto), a MILANO (mercoledì 9 marzo, Cinema Anteo, introdotta dal Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Alberto Barbera); e stasera a VENEZIA (giovedì 10 marzo) al Cinema Rossini, alle ore 21, introdotta da Federico Gironi.

Inoltre, solo per tre giorni, l’11, 12 e 13 aprile, arriverà nelle sale italiane anche “Atlantis”, film diretto e montato dallo stesso Valentyn Vasjanovyč, vincitore del Premio come miglior film della sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2019, e candidato ucraino agli Oscar 2021.

Valentyn Vasjanovyč ha recentemente dichiarato:
«Resto a Kiev. Voglio essere tra persone consapevoli della loro appartenenza etnica, culturale e politica. Voglio essere tra queste persone per acquisire esperienze importanti che mi aiuteranno a creare storie vere su di loro».

Ci dona il suo sguardo profondo sul film

GIANLUCA ARNONE
Coordinatore Editoriale Fondazione Ente dello Spettacolo

Per ulteriori info
www.wantedcinema.eu

Servizio di Giacomo d'Alelio