De Donno, l'eroe che voleva costruire una clinica per curare con il plasma: alcune riflessioni...

  • 3 anni fa
Oggi dedicherò una breve pillola al #DottDeDonno perché sono ancora troppo sconvolto per la sua tragica scomparsa. Una notizia che mi ha stravolto dal punto di vista umano perché De Donno bastava guardarlo negli occhi per capire la sua purezza, umanità, la sua sincerità. E vi assicuro che non sono frasi di circostanza, chi fa il mio mestiere impara a capire da uno sguardo se potersi fidare o meno di una persona e al Dottor #DeDonno avrei affidato la mia vita, sapendo di averla messa in buone mani, soltanto guardandolo negli occhi. Come è accaduto con i 58 pazienti terminali che lui ha salvato.

Sono sconvolto anche dal punto di vista professionale perché quelli come me hanno molto in comune con De Donno, pur facendo mestieri diversi è evidente che siamo schierati dalla medesima parte della trincea. E, al di là del fatto che si sia davvero suicidato o che lo abbiano ucciso (chissà), ora è troppo presto per azzardare una ipotesi e forse non lo sapremo mai. La sua tragica fine dimostra il prezzo enorme che può essere costretto a pagare chi combatte dalla parte del popolo, mettendo in discussione gli interessi dei #grandicartelli e questo è davvero sconfortante.

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Stanotte ho pianto tanto, per lui, per me. Ho pianto per quelli come lui, per tutti coloro che lottano per migliorare questo mondo e ho pianto per un popolo a cui hanno davvero dichiarato una #guerra spietata.

Voglio ricordare (prima di concludere) solo qualche frase del dottore, poi mi sono ripromesso da domani di scrivere una lettera e indirizzarla proprio a De Donno, per provare a trasmettere (agli italiani che lo conoscevano meno) chi fosse questo dottore di campagna, questo eroe senza mantello.

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