Serradifalco (CL) - Incendiò auto di un avvocato: incastrato da telecamere (19.06.21)

  • 3 anni fa
I carabinieri della compagnia di Caltanissetta hanno arrestato quattro persone di nazionalità italiana, una finita in carcere, le altre ai domiciliari, accusate, a vario titolo, di incendio in concorso, furti aggravati continuati in concorso, violazione di domicilio e l’indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento.

Le indagini hanno avuto inizio a seguito dell’incendio di due autovetture e dell’abitazione di contrada Perito di Serradifalco (Caltanissetta), appartenenti ad un avvocato del Foro nisseno dove, in questa circostanza, veniva completamente distrutta l’autovettura Peugeot 3008 di proprietà della famiglia del legale. La propagazione delle fiamme coinvolgeva anche una tettoia in legno sotto la quale si trovava la macchina e attingeva, danneggiandola, anche l’altra vettura in uso al nucleo familiare, un’Audi Q3. Solo il rapido intervento di un componente della famiglia, il quale si prodigava con mezzi di fortuna per lo spegnimento dell’incendio precedentemente innescato, scongiurava il
verificarsi di conseguenze ben più gravi. La natura dolosa dell’incendio era apparsa evidente in ragione del ritrovamento sul luogo di tre contenitori di plastica, utilizzati per trasportare e versare il liquido infiammabile.

La successiva acquisizione e visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presente all’interno della proprietà, nonché di quelle riprese da analoghi sistemi presenti all’esterno di alcuni esercizi pubblici presenti nel centro abitato di Serradifalco, consentivano di ricostruire la sequenza dei passaggi precedenti e successivi all’attentato incendiario, e quindi di individuare il responsabile: un 47enne residente a Canicattì (Agrigento). Le successive attività di intercettazione, riscontrate dalle denunce poi presentate dalle vittime dei reati, hanno permesso di individuare negli odierni indagati gli autori, in concorso tra loro, di due episodi di furto verificatisi a Serradifalco e di un episodio di indebito utilizzo di carta di pagamento avvenuto in Canicattì.

Non risulta che l’uomo conoscesse l’avvocato né che fra gli stessi vi fosse stato alcun tipo di rapporto, professionale o personale. Deve pertanto ritenersi che, sebbene sia stato l’esecutore materiale dell’incendio, fosse stato incaricato a compiere l’attentato da un altro soggetto che nutriva rancore e astio nei confronti del legale. Proprio su questo aspetto, non escludendo pertanto la possibile presenza di un mandante, si svilupperanno gli ulteriori approfondimenti della polizia giudiziaria. (19.06.21)