Melicucco (RC) - Piantagione marijuana in zona impervia, arrrestati zio e nipote (08.08.20)

  • 4 anni fa
https://www.pupia.tv - Reggio Calabria - I carabinieri della stazione di Cinquefrondi, appartenenti alla compagnia di Taurianova, insieme ai colleghi Cacciatori dello Squadrone Eliportato di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto un 51enne pregiudicato di Melicucco e il nipote, un 26enne incensurato, per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Durante una perlustrazione del territorio rurale e aspromontano, i militari hanno sentito in una zona molto impervia tra Anoia e Melicucco, degli anomali rumori e movimenti, nonché odore di marijuana. Avvicinandosi al luogo si sono trovati di fronte un vero e proprio muro di rovi e sterpaglie impenetrabile, e solo un’attenta ricerca ha permesso di intravedere una sorta di “porta” naturale, creata con piante e legna, dalla quale si accedeva ad un tunnel scavato nei rovi per circa 30 metri, il quale portava in uno spiazzale aperto, ma sempre ben protetto da pareti naturali. Una volta giunti nell’area, e dopo aver bloccato e circondato l’uscita, i carabinieri si sono trovati davanti vari filari con tubi di irrigazione del tipo “a goccia” per la coltivazione di numerose piante di marijuana, di piccola e media dimensione. I due sfortunati coltivatori hanno tentato di nascondersi tra le sterpaglie, senza riuscire però a fuggire, essendo l’unica uscita da loro realizzata già bloccata. Gli stessi hanno però tentato di raccogliere tutte le piante dentro a sacchetti in plastica, per poi gettarli il più lontano possibile. L’attenta ispezione dei luoghi ha consentito in ogni caso di ritrovare tutte le 211 piante di canapa indiana in stato di crescita, di altezza variabile tra i 0,30 e 1,70 metri, che, una volta cresciute, estirpate e vendute al dettaglio, avrebbero fruttato diverse decine di migliaia di euro. Oltre alla sostanza stupefacente, i carabinieri hanno rinvenuto numerosi strumenti, attrezzi e prodotti, compresi medicine e fertilizzanti, per la coltivazione e cura delle piante. L’ingegno e la scaltrezza dimostrate nella realizzazione della piantagione, nonché un sistema di annaffiamento “automatico” che non necessitava una costante presenza, non è bastato ai due parenti per evitare l’arresto in flagranza. (08.08.20)

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