Il silenzio dei media di fronte alle minacce_0001
INFORMAZIONE
UN MESE E MEZZO IN CASA
DOPO LE MINACCE,
MENTRE I MEDIA SONO MUTI
Intervista a Pino Ciampolillo, blogger ambientalista che vive a Isola delle Femmine, vicino Palermo e ha portato in questi anni la propria battaglia «per la difesa del territorio, della salute dei cittadini, della legalità e della trasparenza» nelle stanze del Parlamento e delle Procure, ma non è riuscito a farsi ascoltare dai giornali.
Pino Ciampolillo, l'ambientalista che dopo aver ricevuto minacce di morte per le sue battaglie nell'Isola delle Femmine ha “congelato” il suo blog , da un mese e mezzo vive tappato in casa. Ha deciso che le minacce ricevute in piazza da due persone che lavorerebbero nel cementificio contro il cui inquinamento si batte da una vita («La bara per te è già pronta»), non sono da prendere alla leggera. Non in Sicilia, dove è sempre difficile capire dove finisce il confine della sbruffonata e inizia quello dell'evento possibile, quando “l'atteggiamento” mafioso coincide con lo “status” del mafioso vero, quando uno agisce per conto suo o per interessi di altri. Allora, se non si ha chiara la situazione, è meglio piantarla lì, spegnere il computer grazie al quale per anni si sono riversate denunce su denunce a favore dell'ambiente e chiudersi in casa con quelle parole sibilate che ancora ronzano nelle orecchie.
L'odissea di Pino comincia con la creazione del Comitato Cittadino Isola Pulita, che utilizza i moderni strumenti offerti da internet - dai blog alle mailing list - per denunciare «il clima di malaffare e illegalità che pervade Isola delle Femmine», cittadina di 5 mila abitanti a 10 minuti d'auto da Palermo.
SEGUE SU......
http://www.agendacomunicazione.it/index.php?id=2375&tsd=1
http://www.isolapulita.it
UN MESE E MEZZO IN CASA
DOPO LE MINACCE,
MENTRE I MEDIA SONO MUTI
Intervista a Pino Ciampolillo, blogger ambientalista che vive a Isola delle Femmine, vicino Palermo e ha portato in questi anni la propria battaglia «per la difesa del territorio, della salute dei cittadini, della legalità e della trasparenza» nelle stanze del Parlamento e delle Procure, ma non è riuscito a farsi ascoltare dai giornali.
Pino Ciampolillo, l'ambientalista che dopo aver ricevuto minacce di morte per le sue battaglie nell'Isola delle Femmine ha “congelato” il suo blog , da un mese e mezzo vive tappato in casa. Ha deciso che le minacce ricevute in piazza da due persone che lavorerebbero nel cementificio contro il cui inquinamento si batte da una vita («La bara per te è già pronta»), non sono da prendere alla leggera. Non in Sicilia, dove è sempre difficile capire dove finisce il confine della sbruffonata e inizia quello dell'evento possibile, quando “l'atteggiamento” mafioso coincide con lo “status” del mafioso vero, quando uno agisce per conto suo o per interessi di altri. Allora, se non si ha chiara la situazione, è meglio piantarla lì, spegnere il computer grazie al quale per anni si sono riversate denunce su denunce a favore dell'ambiente e chiudersi in casa con quelle parole sibilate che ancora ronzano nelle orecchie.
L'odissea di Pino comincia con la creazione del Comitato Cittadino Isola Pulita, che utilizza i moderni strumenti offerti da internet - dai blog alle mailing list - per denunciare «il clima di malaffare e illegalità che pervade Isola delle Femmine», cittadina di 5 mila abitanti a 10 minuti d'auto da Palermo.
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