Andria: vasto incendio brucia vivo un cinghiale e minaccia i boschi

  • 8 anni fa
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Il giorno 08.07.16 alle ore 16:40, la SOUP di Bari ha allertato le Guardie Federiciane per un incendio in contrada Abbondanza.
La ronda, composta da tre unità, (il prof. Francesco Martiradonna, Riccardo D’Azzeo e Pietro Lomuscio) si è recata sul posto dove, dopo una attenta ricerca, ha rilevato che l’incendio si era sviluppato nel canale della tenuta di un privato cittadino. Questo canale congiunge il bosco di Abbondanza a quello di Pontalfelli.

Il prof. Martiradonna ha quindi registrato le coordinate. La squadra dei volontari, impossibilitata ad attivare il mezzo P K di AIB, ha immediatamente messo in funzione il soffiatore con Riccardo D’Azzeo e il flabello con Pietro Lomuscio per poter arginare l’avanzata delle fiamme che si dirigevano verso il bosco di Abbondanza. Alcuni alberi sono rimasti lievemente bruciati dalle fiamme alte.

I due Volontari hanno quindi effettuato uno spegnimento molto pericoloso, questo perché molte piante erano circondate da erba secca che non era stata falciata. L’operazione effettuata è stata eseguita con i ramponi, quindi l’erba è stata adagiata e non tranciata e macinata. E' bastato un po' di vento per far alzare ulteriormente le fiamme. Sono bastate poche ore per distruggere l’intero tendone (la parte circostante non risultava coltivata, presente una distesa di erba alta), incendiandosi, ha sviluppato fiamme alte più di due metri che hanno minacciato di far incendiare le querce del bosco che si trovavano a confine del tendone.

L'incendio nel tendone è stato talmente veloce che un povero cinchiale di 20 kg non ha avuto scampo ed è morto, bruciato vivo dalle fiamme. Visto che i due ragazzi erano impegnati a spegnere l’incendio, anche lungo il perimetro dei viali alberati, questi chiedevano di trovare un ingresso per poter utilizzare l’acqua che si trovava sul modulo AIB.

"L’unico ingresso era saldamente chiuso con lucchetto e Catena nichelato ed è risultato invano tentare di romperlo" - racconta il prof. Martiradonna.
"Mentre ero intendo a cercare di aprire il cancello, sono arrivati il Comandante della Stazione del CFS Vice Ispettore Olivieri Vittorio e l’agente scelto Anacleto Alfieri ai quali ho presentato la situazione del caso" - ha spiegato il responsabile dell'associazione di volontari.

Nel frattempo, è giunto un operatore il quale ha riferito che l’incendio che si era sviluppato nelle vicinanze del bosco e che era stato domato, come anche quello che si dirigeva verso il bosco di Pontalfelli. Nonostante questo, in diversi punti il sottobosco era ancora in fiamme e né i flabelli e neppure il soffiatore hanno potuto fare nulla, perché il fuoco che covava sotto si rigenerava e occorreva quindi utilizzare l’acqua.

I volontari hanno tentato in tutti i modi di poter aprire il cancello, ma tutto è risultato vano, quindi sono passati tutti dall’altra parte, ad operare a spegnere quello che si rigenerava. Alla fine i volontari sono rimasti in attesa di sicurezza sino alle ore 20 e 30, quando poi si è deciso di chiudere l’intervento, chiamando le rispettive operatività. Martiradonna ha quindi contattato la SOUP di Bari.

L’incendio ha interessato totalmente il tendone, per spegnerlo sarebbero serviti degli idranti. E' stata inoltre interessata l'area di pratense (incolta), alberi di Conifere, Ulivi e alcune Querce che si trovavano nel canale e al bordo del Bosco.

Dei sette ettari dell’estensione, ne risultano bruciati tre. Ma fortunatamente, il bosco di Abbondanza e Pontalfelli risultano tuttora intatti.
Nel pomeriggio del giorno dopo, la squadra di volontari composta da Daniela Delgiudice, Angela Manuela Civita, Petro Lomuscio e dal Prof. Francesco Martiradonna, mentre era in giro per il controllo del territorio, ha avvistato del fumo denso sempre dallo stesso punto. Quindi, recandosi sul posto, ha trovato all’interno il proprietario dell'area privata che alla vista del mezzo dei volontari ha aperto il cancello principale.

Una volta arrivati sul posto, l’incendio si era rigenerato e sono state riprese le procedure di spegnimento, per poi bonificare tutto il perimetro, compreso quello che si trovava a ridosso del Bosco.

Il proprietario è stato informato che l’incendio è stato causato dall’incuria della tenuta e dal fatto che non ci sia stata una attenzione accurata nel momento delle bonifiche.
Il proprietario ha confermato l’estensione bruciata. Martiradonna ha quindi allertato nuovamente il SOUP per esporre l’intervento di bonifica effettuato. I volontari hanno poi
ripreso il giro di ronda.

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