Castrignanò e la sua pizzica: "Un invito all'integrazione dal Salento dei padri"

  • 9 anni fa
Dal Salento alla Francia, tra presente e passato, per tramandare una tradizione musicale centenaria che parla di lavoro nei campi, gioia di vivere e integrazione: a maggio il musicista e cantautore Antonio Castrignanò ha fatto ballare a Bourg-en-Bresse e a Lione – dove lo abbiamo incontrato – con i ritmi della pizzica.

“Questa musica è una sorta di medicina, qualcosa di naturale – ci dice Antonio Castrignanò nel gremito Palais de la Mutualité di Lione -. E’ la soluzione escogitata da un popolo, da una comunità, che decide e trova il modo di non emarginare i soggetti che magari avevano delle difficoltà, un male di vivere, e reinserirli nella società, nella comunità, attraverso un rituale sciamanico e attraverso la danza di una musica particolare: la pizzica tarantata”.



Già in cartellone con artisti come Goran Bregovic, Antonio Castrignanò è tra le figure di spicco di un movimento, che ha preso corpo dalla volontà di rilanciare una musica nata nei campi e ai tavoli delle oster

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