Una ragazzina è stata uccisa in serata nei pressi di una colonia ebraica in Cisgiordania, e altri due ragazzi sono rimasti feriti, uno in modo grave.
Secondo la polizia israliana, stavano facendo l’autostop nei pressi della colonia di Alon Shvut, quando un giovane palestinese ha tentato di investire il gruppo: fallito il tentativo, è sceso e ha colpito a più riprese con un coltello, prima di essere ferito da un agente di sicurezza.

È il secondo attentato nella stessa giornata, dopo quello di Tel Aviv: nei pressi di una stazione ferroviaria era stato gravemente ferito un ventenne soldato.
Anche in questo caso l’autore sarebbe un palestinese, che dopo aver colpito con un coltello si è rifugiato in un centro commerciale, dove è stato poi arrestato.

I due attacchi seguono di pochi giorni quello di Gerusalemme, in cui due israeliani erano stati investiti da un palestinese, e gli scontri nel Nord di Israele a seguito dell’uccisione di un arabo israeliano da parte della polizia, a Kfar Kana.

Tutto questo in un clima di tensione legato anche all’estensione della legislazione israeliana alle colonie, di fatto una legalizzazione, e al decennale della morte di Arafat, avvenuta in Francia l’11 Novembre 2004 in seguito a sospetto avvelenamento.