Polemica negli USA per la quarantena anti Ebola imposta ai sanitari.

  • 10 anni fa
Potrà rientrare a casa l’infermiera statunitense Kaci Hickox, messa in isolamento al suo ritorno dalla Sierra Leone, venerdì scorso.

Al suo arrivo era stata interrogata lungamente e poi messa in quarantena come previsto dalle nuove draconiane regole imposte nel New Jersey ed a New York per prevenire un contagio di Ebola negli Stati Uniti.

“Violati i miei diritti”, si era lamentata l’infermiera minacciando querele, il che forse ha contribuito a convincere il governatore del New Jersey, Chris Christie, a lasciarle passare la quarantena a casa.

A New York la polemica monta attorno al bambino di cinque anni, anche lui in isolamento assieme alla madre nell’ospedale di Bellevue.
“Li stiamo seguendo con l’attenzione del caso”, ha detto il sindaco Bill De Blasio.

Le nuove misure sono state criticate addirittura dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. “Sbagliato stigmatizzare chi in Africa si batte contro l’epidemia”, ha detto un portavoce di Ban Ki-moon.

“Non intendiamo farlo” ha rassicurato un portavoce della Casa Bianca.
“Le misure a protezione degli Americani non dovranno disincentivare medici ed infermieri dal recarsi in Africa a prendersi cura dei malati di ebola”.

Ed in isolamento per 21giorni resteranno anche una dozzina di militari americani rientrati nella base aerea di Vicenza dai Paesi colpiti dall’epidemia.
Tra loro il generale Darryl Williams, che li aveva comandati nella costruzione di infrastrutture medico sanitarie.

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