Ucraina, sul voto di domenica pesano le relazioni con Mosca

  • 10 anni fa
Quale Parlamento uscirà dalle urne in Ucraina, all’indomani delle elezioni legislative del 26 ottobre? E quali saranno le relazioni tra la nuova dirigenza del Paese e il Cremlino? Questi gli interrogativi che si presentano agli osservatori della politica ucraina, preoccupati che una vittoria delle forze più ostili a Mosca finisca per aggravare la già tesa relazione tra i due Paesi vicini.

L’incontro, avvenuto la settimana scorsa a Milano tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko, non ha posto le basi per veri passi in avanti, al di là di favorire un accordo di principio sulle forniture di gas.

Nell’Ucraina orientale, i combattimenti continuano in modo nemmeno tanto sporadico. Nella regione di Donetsk, i separatisti pro-russi celebreranno domenica quella che definiscono la prima “festa nazionale”. Un nuovo schiaffo a Kiev, oltre che un modo per segnalare che non parteciperanno allo scrutinio.

Di fatto, almeno il 10% degli elettori ucraini potrebbe disertare le urne. Uno scenario che permetterebbe tanto ai separatisti quanto alla Russia di denunciare le prossime elezioni in Ucraina come illegittime.

Il titolare della diplomazia di Mosca, Serguei Lavrov, ha affermato che il Cremlino non intende influenzare in alcun modo lo scrutinio. Al tempo stesso, le sue parole suonano come una minaccia: “Non possiamo perdere l’Ucraina perché l’Ucraina non è quel gruppo di individui che hanno fatto un colpo di Stato e hanno assunto il potere. L’Ucraina non sono quei nazisti che marciano a Kiev e in altre grandi città, commettendo atti vandalici, distruggendo monumenti e lodando l’operato di Hitler. L’Ucraina è il Paese con il quale intratteniamo i legami più fraterni”.

Divise dalla politica, Kiev e Mosca restano legate dall’interdipendenza economica, oltre che dalla vicinanza geografica. Fattori che non mancheranno di influenzare l’atteggiamento del prossimo Parlamento ucraino.

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