70 anni della Liberazione di Rimini. Gnassi "Riprendere appartenenza alla città"

  • 10 anni fa
396 bombardamenti e l’82% degli edifici distrutti, 607 i civili deceduti: ciò che rimaneva di Rimini all’alba del 21 settembre 1944 era una città deserta.

Rimini celebra i 70 anni passati da quel 21 settembre, giorno della Liberazione della città, raccontando attraverso numerose iniziative, proprio la storia di quei giorni, la storia di tanti riminesi, nati e vissuti in quel periodo.

Come Sergio e Otello che, a Viserba nella casa requisita diventata il comando della Wermacht il primo, in una stalla “come Gesù bambino” il secondo, nacquero in quei giorni terribili del settembre ’44 mentre il fronte passava, raccontando con la propria presenza il senso di una storia personale, ma anche collettiva.

“Il senso di questi settant’anni è riprendere l'appartenenza di una città. Rimini è un tronco robusto che ha 2000 anni, nel ‘44 qualcuno ha provato a reciderlo, sembrava che questa città, questo tronco, che aveva 2000 anni fosse morto, è risorto in settant'anni di sviluppo oggi dobbiamo cambiare ancora. Aver avuto qua Sergio e Otello che sono due neonati di 70 anni, che sono nati sotto le bombe, è per dire che noi apparteniamo a qualcosa. Il nostro passaggio, io da Sindaco, è temporaneo e quando sei qui temporaneamente puoi decidere di fare delle cose devi avere il coraggio, come allora nel ’44, di ripartire. Se ce l'hanno fatta allora, in una Rimini distrutta, ce la dobbiamo fare anche noi oggi nella nostra Rimini” ha commentato il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi.


La cerimonia ufficiale per le Celebrazioni dei 70 anni della Liberazione è prevista per domenica 21 alle ore 11 con la deposizione di corone d’alloro al monumento ai Caduti nel cimitero di guerra del Commonwealth sulla superstrada di San Marino e al monumento ai Caduti in località Monte Cieco (via Santa Cristina). In serata alle 21, presso la Chiesa di Sant’Agostino, concerto dedicato al 70° anniversario della Liberazione di Rimini “La Risonanza” Coro Costanzo Porta direttore Fabio Bonizzoni, direttore del coro Antonio Greco, soprano Giorgia Cinciripi e mezzosoprano José Maria Lo Monaco.

Inoltre, alle 16 previsto “Tra le vie della memoria. Itinerari della città di Rimini 1943-1945” percorso guidato a cura di Elisa Gardini e Daniele Susini, I.S.R.I.C. Rimini. Nell’occasione sarà presentata anche l’app “Resistenza mAPPe”, che consentirà di conoscere i luoghi della Resistenza in Emilia Romagna. Alle 17.30 alla Biblioteca Comunale inaugurazione della mostra “100.000 fratelli. Sfollati d’Italia a San Marino durante la Seconda Guerra Mondiale” fotografie di Luigi Severi e Giorgio Zani a cura di Angelo Turchini, direttore I.S.R.I.C. Rimini. La mostra “RIMINI 1944-2014 ... Pur l’avvenir siam noi” allestita presso il Palazzo del Podestà in piazza Cavour sarà inaugurata alle 18.30. Le fotografie provengono dall’Archivio Moretti - Studio Morosetti, le immagini e documenti sono della Biblioteca Gambalunga, la mostra è a cura della Biblioteca Civica Gambalunga e del Consorzio dei saperi.

Un ulteriore appuntamento è previsto per sabato 27 settembre alle 17 al Palazzo del Podestà - Sala riunioni in piazza Cavour con la presentazione del volume “Non piu’ leggenda. Racconti della Resistenza di ieri e di oggi” di Giuseppe Bonura, Cesare Padovani, Giancarlo Rossi, Piero Meldini, Mario Guaraldi. Con un saggio di Angelo Turchini e Daniela Calanca.



Tutti gli eventi sono promossi dal Comune di Rimini e l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della Provincia di Rimini.

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