Teatro dell’Opera, per Marino e Fuortes dopo il referendum si cambia musica

  • 10 anni fa
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L’obbiettivo per il sindaco Marino e per il sovraintendente Fuortes è il si al referedum. Un si che per l’amministrazione capitolina significa l’inizio di una “nuova musica” per il Teatro dell’Opera, con l’accesso alla legge Bray che consentirebbe l’ammissione per l’ente lirico ai benefici previsti dal provvedimento voluto dall’ex ministro, e per questo all’allontanamento dello spettro della liquidazione, scongiurata per il momento grazie all’accordo con le maggiori sigle sindacali. Dal canto suo Fuortes garantisce che non ci saranno licenziamenti, né mobilità e stessi livelli salariali. Un referendum che è, secondo gli esponenti della Fials, viziato