Atene: sindacati e comunisti in piazza. Trasporto pubblico bloccato
di Alberto de Filippis
Primo maggio con proteste anche ad Atene. Nel giorno della festa dei lavoratori, fra i moltissimi che scendono in piazza, tanti un lavoro non ce l’hanno più. Due le manifestazioni nella capitale: quella del partito comunista e un’altra dei sindacati.
Contemporaneamente è in corso lo sciopero generale del trasporto pubblico. Limitato in città. Selvaggio fra le città.
La disillusione di un disoccupato: “Ci hanno dato speranza dicendo che queste misure ci avrebbero aiutato, ma quello che vedo davanti a me è solo il buio”.
Aggunge il segretario del partito comunista: “Ciò che serve oggi è una forte opposizione che difenda i lavoratori e si batta contro i monopoli europei per far sentire la voce dei cittadini”.
Incrociano le braccia anche i marinai e il personale dei traghetti.
Migliaia di produttori agricoli e di commercianti ambulanti hanno deciso di unirsi ai cortei dei lavoratori. Dal 28 aprile stanno conducendo una protesta a tempo indeterminato contro i piani del governo per modificare le regole del commercio ambulante, le cui misure impatteranno il tenore di vita di 50.000 famiglie.
Primo maggio con proteste anche ad Atene. Nel giorno della festa dei lavoratori, fra i moltissimi che scendono in piazza, tanti un lavoro non ce l’hanno più. Due le manifestazioni nella capitale: quella del partito comunista e un’altra dei sindacati.
Contemporaneamente è in corso lo sciopero generale del trasporto pubblico. Limitato in città. Selvaggio fra le città.
La disillusione di un disoccupato: “Ci hanno dato speranza dicendo che queste misure ci avrebbero aiutato, ma quello che vedo davanti a me è solo il buio”.
Aggunge il segretario del partito comunista: “Ciò che serve oggi è una forte opposizione che difenda i lavoratori e si batta contro i monopoli europei per far sentire la voce dei cittadini”.
Incrociano le braccia anche i marinai e il personale dei traghetti.
Migliaia di produttori agricoli e di commercianti ambulanti hanno deciso di unirsi ai cortei dei lavoratori. Dal 28 aprile stanno conducendo una protesta a tempo indeterminato contro i piani del governo per modificare le regole del commercio ambulante, le cui misure impatteranno il tenore di vita di 50.000 famiglie.
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