LJUNGBERG ESALTA TOTTI, PUNTA BRASILE E SFIDA L'OMOFOBIA NEL CALCIO
  • 10 anni fa
Intervista di Gianluca Meola a Carl Fredrik Ljungberg, ex-star dell' Arsenal e della nazionale svedese. La leggenda dei gunners a Playsport: "Totti è un grande. In Sudamerica sarà difficile per le nazionali europee. Il calciatore che vuole fare outing deve avere prima di tutto il rispetto della propria squadra"
Ecco le dichiarazioni esclusive rilasciate dalla leggenda dei gunners a Playsport:
Sulla sua carriera nell'Arsenal: "Vincere e conquistare titoli con quella maglia è qualcosa di fantastico -speiga ljunberg - non dimenticherò mai il mio primo gol con l'Arsenal, nel 98, contro il machester utd: entrai al posto di anelka a 20 minuti dalla fine, ero molto nervoso, i tifosi intonavano il mio nome, ero arrivato all'Arsenal da una settimana e segnai il primo goal dopo 5 minuti con un pallonetto a smeichel. Vincemmo 3-0. E' un ricordo che porterò sempre nel cuore, da quel momento ho avuto la fortuna di vincere tantissimo con quella maglia"
Su Totti e il Campionato italiano: "Adoro il vostro campionato e lo seguo tantissimo. può essere che oggi a causa delle ristrettezze finanziarie non sia più al livello dei tempi in cui giocavo anch'io, ma resta ancora un' ottima competizione e poi la passione dei tifosi qui è fantastica. L' Italia ha così tanti grandi campioni, il mio favorito è Totti: una bandiera, lo rispetto per la sua lunga militanza con la Roma e i suoi tifosi. Tra il 2005 e il 2008 sono stato richiesto da molti club italiani ma l'Arsenal si è sempre opposto e non ha mai voluto cedermi"
Sui prossimi Mondiali in Brasile: "Nessuna squadra europea è mai riuscita ad imporsi in un campionato del mondo disputato in sudamerica, è molto difficile anche per il clima. Vorrei dirti Spagna, Germania, anche Italia, ma ripeto le difficoltà in Sudamerica sono davvero tante per questo secondo me la favorità è una sudamericana. Se dovessi scommettere 10 sterline sulla vincitrice? Direi Brasile"
Sull' omofobia nel calcio: "Fare outing e dichiarare la propria omosessualità non è mai facile. Soprattutto per un calciatore. Richiede molto coraggio e bisogna avere grande rispetto per chi lo fa. Resta una scelta individuale. Credo sia importante per un calciatore che vuole dichiararsi avere anche il rispetto della propria squadra. Ripeto. è una cosa difficile, me ne rendo conto e lo tengo in grande considerazione.