Omicidio JFK, nel 2017 saranno svelati nuovi documenti Cia

  • 10 anni fa
Un complotto dei servizi segreti, la mafia o il gesto di una sola persona. 50 anni fa l’uccisione di John Kennedy a Dallas. E a mezzo secolo da quel 22 novembre 1963, non si arresta la fabbrica delle rivelazioni sull’attentato all’ex Presidente degli Stati Uniti.

Una nuova ondata di libri-verità riempie le librerie d’oltreoceano, dove la maggioranza degli americani crede che Lee Oswald non agì da solo.

“Sono stato al sesto piano del deposito dei libri a Dallas, avevo di fronte a me la stessa visuale di Lee Oswald – ricorda un cliente della libreria Barnes & Nogle bookszore di Washington – Ho simulato lo sparo e mi è sembrato un colpo abbastanza facile per qualcuno con un fucile”.

“Nessuna persona sana di mente avrebbe cospirato con Oswald”, ritiene un abitante della capitale.

La teoria del complotto chiama in causa la Cia: secondo l’ex investigatore, Dave Perry, Kennedy aveva scoperto che i servizi segreti volevano uccidere Fidel Castro. L’ombra delle cospirazione lambisce anche la Casa Bianca: il segretario di Stato, John Kerry, dubita che Oswald abbia agito da solo.

“Ero in quinta elementare quando il presidente è stato assassinato, ricordo molto bene quel giorno – spiega un residente di Washington – Credo sia stata una cospirazione. Oswald non era l’unica persona coinvolta”.

“Non è stata data una risposta definitiva – spiega una giovane – per questo la gente immagina ciò che vuole”.

Forse bisognerà attendere il 2017 per mettere la parola fine sull’assassinio di John Kennedy. Sarà allora che molti documenti segreti della Cia verranno resi pubblici.

“Cinquant’anni dopo, l’assassinio di Kennedy è ancora avvolto nel mistero. Questo è quello che gli americani vogliono credere – conclude il corrispondente di euronews a Washington, Stefan Grobe – Due terzi di loro pensano che Oswald non agì da solo. E non importa che non sia mai stata trovata alcuna prova a sostegno di questa tesi”.

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